20 ottobre 2021

Scrp, pochi sindaci presenti (solo 13) cresce la preoccupazione dopo la diffida. Nell'assemblea rinviato il punto "caldo"

Oggi pomeriggio la riunione del Comitato indirizzo e controllo ordinario di Consorzio-it, cioè l’assise composta da tutti i comuni soci, è andata semideserta. Solo 13 i sindaci presenti su circa 50.  

Tre i punti all’ordine del giorno, ma quello più importante era il secondo: «Richiesta di parere preventivo per l’operazione di aumento titolo oneroso di capitale sociale della società Scrp, società cremasca reti e patrimonio Spa, in liquidazione da liberarsi in natura con conferimento di ramo d’azienda».

Un punto tanto importante e controverso che l’avvocato Raffaella Bordogna, legale degli otto sindaci che hanno esercitato il recesso da Scrp, aveva inviato una lettera di diffida (pubblicata ieri da Cremonasera) alla stessa Scrp e per conoscenza a tutti i soci della società. 

La lettera dell’avvocato è motivata dal fatto che Scrp è in liquidazione e quindi le operazioni che la riguardano sono da valutare con attenzione, in modo particolare in presenza di un contenzioso tra la società in liquidazione e alcuni soci.  È la situazione in cui si trova Scrp. Otto sindaci hanno fatto valere il diritto di recesso, Scrp si è opposta e in accordo con i recedenti aveva accettato di ricorrere ad un arbitrato che ha perso. Scrp ha contestato l’esito dell’arbitrato ed ha ricorso alla Corte di appello di Brescia, la quale si pronuncerà nel novembre del prossimo anno.

A richiedere il rinvio è stato Giuseppe Piacentini, sindaco di Fiesco che prima dell’assemblea aveva scritto una lettera a Aldo Casorati, presidente del Comitato di gestione di Consorzio,it, società in house. Con la missiva il sindaco di Fiesco chiedeva la sospensione e in rinvio del punto due dell’ordine del giorno, come poi è successo.  

«Data l’importanza della questione da approvare e la mancanza di una documentazione allegata alla convocazione – spiega lo stesso Piacentini - mi è sembrato doveroso e corretto chiedere il rinvio del punto due dell’ordine giorno ad altra assemblea. Ho sollecitato che quando il problema verrà discusso ci sia presente un legale che illustri l’operazione e che dica chiaramente che essa non comporta alcun problema per l’eventuale liquidazione dei soci recedenti. Inoltre, che non ci sono impedimenti di qualsiasi altro tipo. Sarebbe auspicabile anche che questo legale fornisse un parere scritto». 

«Che non fosse una questione di poco conto e preoccupasse i sindaci – conclude Piacentini - lo testimonia l’assenza della stragrande maggioranza dei soci».

La massiccia assenza di sindaci fa pensare non sia stata casuale, bensì una scelta ben precisa. Un segnale da non sottovalutare e probabilmente anche il motivo del rinvio.

 

Anche in questa occasione viene confermato il malessere che da anni colpisce le partecipate e che con la vicenda Lgh-A2A si è accentuato. 


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