La scuola comunale San Giorgio elimina il Natale tradizionale: "Non è inclusione, è cancellazione della nostra identità". La vicenda diventa un caso politico
La scuola comunale dell’infanzia San Giorgio non festeggia il Natale - o meglio, lo celebra in maniera inclusiva - e il caso riaccende un dibattito che, puntualmente, torna a dividere l’opinione pubblica. Ogni anno, a livello nazionale, esplodono polemiche su presepi rimossi, recite modificate, canzoni riscritte o eliminate in nome di un’inclusività che, da valore condiviso, rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Il confine tra rispetto delle differenze e cancellazione delle tradizioni appare sempre più sottile. Emblematico quanto accaduto recentemente nel Mantovano, dove il nome di Gesù è scomparso da una canzone natalizia, alimentando interrogativi sul ruolo della scuola nel trasmettere cultura, storia e identità comuni.
"I consiglieri comunali Andrea Carassai (Forza Italia), Jane Alquati (Lega) e Alessandro Portesani (Novità a Cremona) hanno presentato un’interrogazione a risposta verbale rivolta al Sindaco e alla Giunta comunale di Cremona riguardo a quanto avvenuto nella scuola dell’infanzia comunale San Giorgio.
Secondo quanto emerso dalle comunicazioni ufficiali inviate alle famiglie dalla scuola, in occasione del Natale si leggerà soltanto un “testo sui valori”, con la motivazione di “non urtare la sensibilità di nessuno”. Inoltre, nel messaggio augurale rivolto ai genitori, la parola “Natale” non compare mai, sostituita dal più neutro riferimento alle “feste”.
“Siamo molto preoccupati – dichiarano i tre consiglieri – perché non si tratta di una scelta neutra o pedagogicamente fondata, ma di una rinuncia preventiva alla dimensione culturale, storica e identitaria della festa più importante del nostro Paese. Evitare di parlare di Natale per paura di offendere qualcuno significa attribuire a questa tradizione un valore divisivo che non ha mai avuto. Il Natale è parte del patrimonio di tutti, credenti e non credenti.”
Nell’interrogazione i consiglieri chiedono al Sindaco:
* se fosse a conoscenza dei fatti;
* se ritenga accettabile che una scuola pubblica comunale elimini riferimenti culturali e storici alla festa del Natale;
* se intenda intervenire affinché il Natale venga riconosciuto e nominato come tale anche nell’offerta formativa delle scuole comunali;
* se intenda convocare un confronto con Dirigenza, pedagogisti, insegnanti e genitori della scuola San Giorgio;
* e se situazioni analoghe si siano verificate anche in altre scuole dell’infanzia comunali.
I tre consiglieri precisano inoltre che:
“Questa interrogazione non nasce dalla volontà di creare una polemica politica, ma dal desiderio di preservare ciò che caratterizza la storia e il sentire del nostro popolo. Il Natale fa parte della nostra identità collettiva e della memoria condivisa di generazioni. Difenderlo significa difendere noi stessi.”
“In tutte le scuole statali d’Italia – proseguono Carassai, Alquati e Portesani – il Natale rappresenta un’occasione educativa ricca di attività creative e momenti di condivisione. Non comprendiamo perché nelle scuole dell’infanzia comunali a Cremona si debba arrivare al punto di evitare persino di pronunciare la parola Natale o di proporre attività che fanno parte da sempre della crescita dei bambini e del rapporto scuola-famiglia.”
I tre consiglieri concludono:
“Non permetteremo che la tradizione e la cultura vengano sostituite dal vuoto. Un Natale senza Natale è un paradosso educativo. Chiediamo trasparenza, confronto e rispetto della storia e dell’identità che appartengono alla nostra comunità.”
Andrea Carassai, Forza Italia
Jane Alquati, Lega Salvini Premier
Alessandro Portesani, Novità a Cremona
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