Scuola e trasporti, è ancora caos: quasi 50 sindaci del territorio scrivono al Prefetto: "Doppi turni deleteri per i ragazzi"
Un numero impressionante di sindaci del Cremonese si muove per avere risposte sul trsporto pubblico al servizio delle scuole. Le criticità del servizio, nonostante la pandemia sia in atto da quasi due anni, rimangono irrisolte e in queste settimane, con le scuole già riaperte si sono alzate le proteste di genitori, amministratori, istituti scolastici. Adesso una nuova, ferma presa di posizione. Vastissima, dal momento che a scrivere al Prefetto sono ben 47 primi cittadini di altrettanti Comuni del territorio cremonese, da Acquanegra a Volongo, passando per Isola Dovarese, Soncino, Robecco, Trigolo, Vescovato.
La lettera dei 47 sindaci è stata inviata al Prefetto di Cremona, al Responsabile dell'Ufficio Scolastico Regionale e, per conoscenza, al sindaco di Cremona, al Presidente della Provincia e ai presidi degli istituti di secondo grado di Cremona.
"Da un comunicato stampa della Prefettura del 9 settembre 2021 - scrivono i sindaci - si è appreso che nell’ultima riunione del Tavolo territoriale di coordinamento scuola-trasporti per l’aggiornamento del Documento operativo per l’anno scolastico 2021/2022 è emerso che permangono criticità nell’ambito del sistema del trasporto pubblico e dell’accoglienza scolastica che potrebbero determinare l’attuazione di ingressi e uscite differenziate per una parte della popolazione studentesca. A tal proposito, ed anche su sollecitazione di molti genitori, esprimiamo la nostra contrarietà all’ipotesi di ingressi scaglionati degli studenti nei vari Istituti Scolastici di scuola secondaria di secondo grado".
Il nodo, dunque, è sempre quello: evitare a tutti i costi il doppio turno di ingresso nelle scuole. Tema, questo, al centro delle proteste di genitori, docenti e in generale di tutto il mondo della scuola secondaria.
"In particolare - aggiungono i primi cittadini - l’ingresso del secondo turno alle ore 10.00 appare deleterio dal punto di vista didattico, organizzativo e soprattutto umano. I ragazzi hanno bisogno del pomeriggio per studiare, per poter mantenere gli impegni sportivi, le relazioni amicali, la vita sociale e sarebbe ingiusto chiedergli ulteriori sacrifici e rinunce dopo quanto hanno vissuto in un anno e mezzo di pandemia. Inoltre per alcuni studenti provenienti dai nostri Comuni si concretizzerebbe la spiacevole ipotesi, nel caso del turno d’ingresso alle ore 10.00, di trovarli a Cremona comunque dalle 8.00 non essendoci corse fruibili (ad esempio per coloro che si spostano in treno) per l’ingresso successivo. Questo pone certamente problemi di sorveglianza, sicurezza e ordine pubblico".
Proseguono i sindaci: "Peraltro nel caso di ingresso alle ore 10.00 l’uscita dagli istituti scolastici alle ore 15.00/16.00 determinerebbe per gli studenti di molti di nostri Comuni un rientro a casa ancora più tardivo rispetto a quello dei residenti in città che condizionerebbe in maniera certamente più pesante lo studio o la possibilità di svolgere attività extrascolastiche. Senza contare il problema dell’impossibilità di organizzare un servizio di mensa scolastica o le difficoltà anche solo di garantire, nel rispetto delle norme Covid, in pausa pranzo la consumazione di alimenti in sicurezza, salvo immaginare che gli studenti possano stare in classe fino a metà pomeriggio senza mangiare nulla".
Alla luce di quanto sopra, tirano dunque le somme i primi cittadini, "riteniamo fondamentale che qualsiasi decisione debba essere presa in primis con l’obiettivo di tutelare l’alunno, la sua educazione e la sua salute".
Concludono i sindaci rivolgendosi direttamente al Prefetto: "Eccellenza, nell’anno 2020 abbiamo assolutamente apprezzato il lavoro del tavolo territoriale che con la Sua capace regia ha affrontato la prima fase emergenziale, altrettanto siamo convinti che riuscirà ad affrontare l’attuale al fine di riuscire a riportare i nostri ragazzi a scuola in presenza al 100% senza doppi turni. Auspichiamo che da questa tragica esperienza debba nascere un’azione di strategia territoriale affinché, come è riuscita l’azione di attivazione ed investimenti a contenere l’emergenza Covid investendo in personale e strutture nel settore della sanità pubblica, altrettanto si debba fare nel settore della scuola e dei trasporti, per i problemi attuali connessi all’emergenza ma con una visione al futuro, ad un servizio pubblico più efficiente e garante della salute e della qualità della vita nostra e dei nostri figli".
Questi i sindaci firmatari del documento:
Oreste Bricchi - Acquanegra Cremonese, Maurizio Fornasari - Annicco, Valeria Patelli - Calvatone, Francesco Monfredini - Cappella Cantone, Raffaele Leni - Cappella de Picenardi, Roberto Moreni - Casaletto di Sopra, Giuseppe Vezzini - Casalmorano, Pierromeo Vaccari - Casteldidone, Giorgio Sonzogni - Castelgabbiano, Alberto Sisti - Castelvisconti, Luigi Rottoli - Corte de Cortesi, Matteo Guerini Rocco - Credera Rubbiano, Aldo Assandri - Cumignano sul Naviglio, Massimo Suardi - Derovere, Giuseppe Piacentini - Fiesco, William Vailati - Formigara, Antonio Bonazzoli - Gabbioneta Binanuova, Gianpaolo Lazzari - Genivolta, Luca Bonomi - Grontardo, Gianpaolo Gansi - Isola Dovarese, Luigi Tolasi - Izano, Elena Festari - Madignano, Gianni Rossoni - Offanengo, Canzio Posio - Ostiano, Graziano Cominetti - Pescarolo ed Uniti, Matteo Priori - Piadena Drizona, Attilio Zabert - Pieve d’Olmi, Biondo Caruccio - Pozzagli ed Uniti Aries Bonazza - Ripalta Cremasca Luca Zanichelli - Rivarolo del Re, Marco Pipperi - Robecco d’Oglio, Attilio Polla - Romanengo, Nicola Marani - Salvirola, Giuseppe Papa - San Bassano, Laura Bignami - Vicesindaco San Bassano, Pierguido Asinari - San Giovanni in Croce, Dino Maglia - San Martino del Lago, Roberto Oliva - Scandolara Ravara, Angelo Zanini - Scandolara Ripa d’Oglio, Gabriele Gallina - Soncino, Roberto Lazzari - Spinadesco, Fabrizio Sabbioni - Spineda, Mauro Agarossi - Ticengo, Mario Penci - Tornata, Mariella Marcarini - Trigolo, Gianantonio Conti - Vescovato, Fabio Navarra - Volongo.
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