Settant'anni fa moriva Alfeo Argentieri, uno dei grandi pittori cremonesi del Novecento
Il 19 ottobre 1955, 70 anni fa moriva Alfeo Argentieri uno dei più grandi pittori cremonesi del '900, pur essendo nato nel piacentino si è trasferito da giovanissimo sotto il Torrazzo. Un artista strordinario caduto purtroppo nell'oblio e che forse in occasione del settantesimo della sua scomparsa meritava una mostra. L'ultima esposizione di Argentieri si è tenuta in Fiera nel 2007 in occasione della Mostra dell'Antiquariato insieme ad altri tre grandi del Novecento cremonese: Arata, Beltrami e Martini. Alfeo Argentieri nasce a S. Pietro in Corte, frazione di Monticelli d'Ongina, oggi comunemente chiamata San Pedretto, il 12 agosto 1878, ma già dal 1880 risiede nel Comune di Cremona Duemiglia, dove viene affidato al parroco della parrocchia di San Bernardo, da cui riceve nozioni di cultura generale. Più tardi la famiglia Argentieri trova la propria residenza in località Cappuccini in fondo a via Mantova, mentre il padre gestisce un negozio a Porta Venezia. Dopo l'apprendistato nella scuola Ala Ponzone di Cremona, Argentieri completa la sua istruzione a Brera, alla scuola di Vespasiano Bignami, Cesare Tallone, Giuseppe Mentessi, Enrico Butti.
Argentieri artista fa alcune alcune esperienze internazionali straordinarie. "Dapprima in Svizzera e successivamente a Vienna, che divenne la sua prima vera “patria artistica”. La vicinanza con gli artisti di Sezession, movimento artistico-culturale fondato da Gustav Klimt, lo convinse profondamente e grazie alle sue capacità venne accolto nel Wienerzeitung come “junger wiener Maler” e il dizionario Benezit, nell’edizione del 1976, lo definisce ancora “peintre viennois des XIX et XX siecle”. Nel 1905 ebbe l’onore di vedere una sua opera, “Auf dem see”, riprodotta sulla copertina della rivista “Jugend”" scrive Giovanni Fasani. "A Vienna gli venne affidato persino il restauro della pala d'altare di St. Joseph al Kahlensber, uno dei simboli religiosi della città. Il sopraggiungere degli eventi bellici pose fine all'esperienza austriaca. Argentieri fece così riotorno in Italia per stabilirsi definitivamente a Cremona nel 1920, dove fu per breve tempo anche Conservatore del Museo Civico".
A Cremona vive isolato a causa delle lotte politiche e della sua malattia. I quadri di questo periodo esprimono una particolare e personale visione della natura, rappresentata da stralci arditi di cime montuose sconvolte, che risentono dell'atmosfera espressionista. Si dedica con notevoli risultati anche all'acquaforte, che realizza con vigorosa sintesi, inquadrature architettoniche e figure in ambienti legati da severa struttura plastica.
Conoscitore di opere d'arte antica, restaura nei suoi soggiorni viennesi affreschi in diverse chiese. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche a Vienna, Monaco, Milano e a Cremona. L'artista muore il 19 ottobre 1955 a Cremona.
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