Si restaura l'antica casa di via Beltrami dove nacque S. Antonio Maria Zaccaria, in origine più vasta dell'attuale. Molti i turisti che si fermano incuriositi dalla lapide
Da qualche giorno si restaura una casa importante di Cremona, un luogo di straordinario interesse religioso e turistico. E' la casa dove nacque (nel 1502) è morì (1539) Sant'Antonio Maria Zaccaria al termine di via Beltrami. Si sta procedendo alla riqualificazione della facciata della casa. Dell'abitazione originaria è rimasto ben poco, solo alcune tracce interne e poche all'esterno. L'edificio è stato rimaneggiato molte volte, la prima già in occasione del progetto originale. L'architetto Mino Galetti ha individuato che le abitazioni degli Zaccaria erano in realtà tre, come lasciano intuire gli occhi di luce delle soffitte, tutti uguali, e le griglie e le inferriate delle due abitazione laterali. All'interno sono ancora visibili i collegamenti tra le parti ed è stato lasciato in vista il portone originale, sfalsato rispetto all'attuale, con le finestre verso via Platina. Al termine del restauro la casa verrà ridipinta nelle tinte originali. In tanti turisti si fermano a leggere la lapide e restano stupiti, specialmente i milanesi, nel sapere che lì è sempre vissuto questo santo cremonese fondatore dei Barnabiti e delle suore Angeliche. Rimasto orfano del padre, don Lazzaro, la sua educazione venne curata dalla madre, Antonietta Pescaroli. Della sua infanzia si hanno pochissime notizie. Infatti Antonio Maria Zaccaria, dopo gli studi di filosofia a Pavia e di medicina a Padova. Nei giorni festivi iniziò a radunare, nella chiesa di San Vitale, dapprima bambini ai quali teneva lezioni di catechismo, poi anche adulti, con i quali meditava sulle Scritture. Sempre su indicazione della sua guida, poco dopo iniziò gli studi ecclesiastici. Sotto la guida dei domenicani, iniziò a studiare la Bibbia i santi padri e i dottori della Chiesa. Venne ordinato sacerdote nel 1528. Continuò la sua attività di formazione spirituale in San Vitale. Il gruppo dei suoi ascoltatori si trasformò in uno dei tanti oratori di riforma che si stavano diffondendo in quel periodo. Fra i suoi seguaci va ricordata una sua lontana parente, Valeria degli Alieri, la quale, dietro suo suggerimento, radunò nella sua casa un gruppo di ragazze, che, dopo la morte di lui, chiesero di costituirsi in monastero di Angeliche, che aveva originariamente sede, accanto alla chiesa di Santa Marta, nell'area su cui sorse poi il palazzo Mina in via Platina. Si dedicò ai poveri specialmente durante la peste. Per questa opera i concittadini a lui devoti gli tributarono il titolo di "padre della patria". Poi si trasferì a Milano due anni dopo chiamato dalla contessa Ludovica Torelli di Guastalla. Successivamente si occupò della riforma del clero e del laicato. Fondò la Congregazione dei chierici regolari di San Paolo, i Barnabiti dalla chiesa di San Barnaba, la comunità religiosa femminile delle Angeliche e dei "maritati di San Paolo". Si dedicò alla predicazione e alla diffusione del Crocifisso e, particolarmente, alle Quarant'ore. Venne canonizzato nel 1897 e la sua festa è il 5 luglio.
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commenti
Gianluigi Stagnati
6 ottobre 2023 12:08
Dovrebbero ripristinare la facciata allo stato antecedente la creazione delle due vetrine "moderne" poste sotto alle due finestre.
Vetrine concesse dal comune per una attività commerciale, ma col vincolo di chiuderle al cessare di questa attività.
Il negozio poi ha chiuso i battenti, ma i due "buchi" sono rimasti e l'amministrazione è silente presumo!
Luca
6 ottobre 2023 14:28
Salve;
guardi che ha sbagliato casa..., lei si riferisce ad uno stabile probabilmente all'altro capo di via Beltrami;
la casa di S. Antonio Maria Zaccaria è all' angolo con via Platina.
harry
6 ottobre 2023 16:16
Sicuro? Se non ricordo male in una delle due luci sotto le finestre, quella più vicina a via Platina nascosta in foto dal pannello giallo, compariva la scritta 'erbavoglio'.
Mariateresa
6 ottobre 2023 16:42
È una consolazione, nel contesto di molti edifici d'epoca degradati e abbandonati, vedere che uno di questi, dal valore storico.importante, viene finalmente restaurato.
Che sia di buon esempio!
Luigi
7 ottobre 2023 06:38
Le finestrelle a cui allude Gianluigi sono proprio quelle dello stabile in oggetto e si vedono benissimo nella galleria fotografica, sono quelle nicchie sotto alel vere finestre storiche e sono state aperte con qualche 'concessione' ai tempi in cui c'era uan attività commerciale. Lo so perché ero proprietario di appartamento in quegli anni nella via.
claudio
7 ottobre 2023 17:31
Confermo quanto asserito da Luigi. Comunque... bene ha fatto il proprietario dell'immobile a farle per evidenti necessità dell' attività commerciale, regolamenti comunali e altre regole legislative permettenti!!!!!!!!!!!!