2 settembre 2021

Sopralluogo della Soprintendenza ai resti dimenticati di piazza Marconi. Cecchini: "Chiesta manutenzione costante, nessun accordo"

Nessun accordo scritto che garantisca la pulizia degli scavi di piazza Marconi, e la mancanza di manutenzione, denunciata nei giorni scorsi da “Cremonasera”, (leggi l'articolo) finisce nel mirino della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Cremona e Mantova. Nei giorni scorsi l’ispettrice Nicoletta Cecchini ha effettuato un sopralluogo sugli scavi, accompagnata dalla direttrice del museo archeologico Marina Volontè, dai rappresentanti del Comune e di Saba, la ditta che ha in gestione l’autosilo. Si sono verificate le condizioni in cui versano i resti della domus romana, infestati da erbacce, nonostante la stessa Soprintendenza già dallo scorso autunno avesse fatto pressioni in questo senso, chiedendo un intervento manutentivo che è stato effettuato solo in parte.

In realtà non c’è alcun accordo scritto - spiega l’ispettrice Nicoletta Cecchini - dopo la valorizzazione dell’area non è stata firmata alcuna convenzione. Allora si disse che chi aveva in gestione l’area dovesse provvedere alla manutenzione, dal momento che la Soprintendenza si occupa dell’aspetto conservativo, ma non del taglio dell’erba. Noi abbiamo l’obbligo di ispezionare e considerare eventuali interventi conservativi urgenti, ed abbiamo già fatto pressioni per la sistemazione degli scavi, in uno stato indecoroso per la mancanza di manutenzione. Qualcosa abbiamo ottenuto: un’area è stata sistemata lo scorso anno, ma quella della cisterna è nella condizioni che vediamo”. In teoria la manutenzione sarebbe competenza del proprietario dell’area data in gestione, cioè del Comune di Cremona. “Stiamo aspettando di confrontarci con il Comune - commenta Cecchini - a dir la verità la risposta non è mancata, ma ora serve un ulteriore intervento”. C’è poi il problema della copertura in vetro, che non garantisce la visibilità degli scavi dall’esterno. “Ci siamo chiesti se potesse valer la pena di chiudere, abbiamo garantito la valorizzazione degli scavi e dobbiamo cercare di mantenerla. D’altronde i vetri sono sottosti a continui danneggiamenti, non ci si dovrebbe camminare sopra e lo sporco ormai si è compattato. Garantire una valorizzazione diventa ogni giorno più difficile, dovrebbe essere assicurata una manutenzione costante e non è detto che ci si riesca sempre. Di certo è una situazione complessa da gestire”.


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commenti


Gualtiero Nicolini

2 settembre 2021 17:01

Parole al vento ! Vergogna