1 settembre 2021

Taglio piante, Legambiente: “Perché abbatterle se nella maggior parte dei casi non sono ammalate?”. E Nolli incalza sulle ripiantumazioni

L’Amministrazione sospenda le operazioni di abbattimento degli alberi come da richiesta di moratoria; riesamini la relazione considerando le criticità evidenziate; convochi una riunione a breve in cui partecipino le associazioni per avviare un percorso costruttivo finalizzato alla realizzazione del piano del verde”. Queste le richieste avanzate da Legambiente in un documento ufficiale trasmesso ieri in Comune. La richiesta fa seguito all’esame, da parte delle associazioni ambientaliste, della relazione dello studio Miceli-Solari sulla base della quale si stanno abbattendo 133 piante in undici via della città.

Il Circolo Vedo Verde Legambiente Cremona – si legge nel documento indirizzato al sindaco e agli assessori Bona e Virgilio e alla dirigente Mara Pesaroha acquisito la documentazione con accesso agli atti in data 30/08/2021. Dopo la lettura della relazione e dei relativi allegati, si evidenziano le seguenti criticità“.

Segue un lungo elenco di osservazioni nelle quali Legambiente condensa i dubbi sollevati dall’analisi, a cura di un agronomo terzo, della relazione in mano al Comune. 

Nei materiali e metodi della relazione – annota Legambiente – si fa più volte riferimento alla metodologia VTA e al Protocollo S.l.A. (società italiana di arboricoltura) per la valutazione di stabilità degli alberi. Queste due metodologie prevedono che alla committenza venga restituita insieme alla relazione una descrizione puntuale degli elementi individuati e ritenuti critici di ogni albero che possa permettere di comprendere la situazione fisiologica e strutturale dei soggetti esaminati. Solitamente queste informazioni vengono fornite in schede cartacee o digitali nelle quali sono evidenziate le potenziali criticità per ogni organo (radici, colletto, branche, fusto, castello ecc.). In mancanza di queste schede è impossibile sapere cosa porta il valutatore ad assegnare la classi di propensione al cedimento. Le uniche schede che vengono fornite sono quelle relative agli esami strumentali effettuati con dendrodensimetro. In queste schede vengono fornite soltanto informazioni riguardo alla posizione dell'indagine penetrometrica rispetto al tronco, dove in alcuni casi sono stati effettuati anche 5 o 6 sondaggi per albero”. 

Osservano dunque le associazioni: “Al di là del fatto che un numero così alto di sondaggi per albero sia sconsigliabile, nei risultati viene fornito soltanto un risultato penetrometrico per a albero”.

Non solo: “La maggior parte dei profili ottenuti con sondaggio penetrometrico ha un andamento alquanto anomalo. Quasi sempre la difficoltà di avanzamento dell’ago all’interno del tronco è crescente in modo costante (ciò dovrebbe indicare un indurimento del legno). Visto il numero progressivo di indagini effettuate da questo strumento (riportate per ogni grafico prodotto e a pari a più di 6000), ci si domanda quando è avvenuta l'ultima calibrazione e se i risultati possano ritenersi dunque attendibili”

Sarebbe gradito, sottolinea Legambiente, “che lo studio di Agronomi che si è occupato dell'indagine presentasse il certificato di manutenzione. Al di là della calibrazione, molti profili dendrometrici degli alberi messi in classe di propensione al cedimento D sono discreti, e non evidenziano caviti e zone di degradazione del legno. In assenza della prima citata scheda VTA ci si domanda dunque su quali basi vengono abbattuti gli alberi dato che l'esito dell'indagine strumentale può ritenersi nella maggior parte dei casi positivo”.

Infine, annota Legambiente, “Si descrive un tomografo tra gli strumenti utilizzati per l'indagine fitostatica i cui risultati nella relazione non compaiono mai, ne vengono mai più citati nemmeno nelle conclusioni”.

Di qui le richieste dell’associazione volte a sospendere gli abbattimenti e ad approfondire le criticità emerse in fase di contro esame della relazione.

LA POLITICA – Nel frattempo, sullo stesso argomento torna il consigliere Luca Nolli (M5S). “Oggi in Giunta sarà fatto l’esame preliminare della Mozione presentata il 24 Agosto in cui chiedevamo garanzie sulla ripiantumazione delle piante abbattute e che si stanno ancora abbattendo nel territorio comunale – osserva Nolli –. Vorrei soffermarmi sulla gestione del verde cittadino e su quello che avverrà dopo questo taglio.
In questi anni la manutenzione del verde non è più stata affidata a giardinieri comunali ma a cooperative (solo negli ultimi mesi trasferita ad AEM) e come, questa scelta dettata, a mio parere, da scelte economiche di contenimento dei costi, abbia portato ad una situazione come questa”.

Il Sindaco – prosegue il consigliere – ha promesso la ripiantumazione delle piante senza garantirne la ripiantumazione nello stesso posto. Credo che i cittadini abitanti in quelle vie falcidiate, non siano contenti nel sapere che la pianta che avevano sotto casa e che forniva loro ombra e ossigeno sia stata piantumata da tutt’altra parte. Spero che le promesse di rimozione dei monconi e ripiantumazione non facciano la stessa fine di quelle relative alle piante di via Giuseppina (ancora lì). Spero che alla piantumazione (se e quando avverrà) non faccia seguito un’incuria tale da far seccare le nuove piante. Spero che vengano ripiantumate nello stesso posto e che non venga utilizzato lo spazio liberato per altri scopi. Tante speranze a cui, questa maggioranza, risponde con tante promesse ma pochi fatti. Con la Mozione vogliamo garanzie. Chiediamo che le piante tagliate vengano rimpiazzate nello stesso posto per garantire ai cittadini che, negli anni passati hanno acquistato casa in un quartiere verde non si ritrovino in mezzo al cemento.
1) Deve, o meglio doveva, essere fatto uno studio dell’impatto paesagistico da sottoporre alle commissioni competenti (come da linee guida regionali).
Perché non è stato fatto?
2) Perché questa maggioranza continua a parlare di “potatura” minimizzando l’operazione di abbattimento? Per essere credibili devono dire le cose come stanno e non “raccontarcela”. I Cremonesi non sono stupidi.
3) Perché questa operazione è stata avviata a Ferragosto? Credo che anche a questa domanda, i cittadini, conoscano la risposta.
4) Chiediamo, sempre nella stessa Mozione, che per ogni albero abbattuto ne venga piantato un altro nel territorio cremonese. In altri paesi europei ad ogni abbattimento deve far seguito la piantumazione di tre alberi.
5) Tante richieste a cui ci aspettiamo risposte e fatti concreti.
Credo che, questa Mozione, rileverà ai cittadini quale sia lo “spirito ecologico” di questa maggioranza”.

Federico Centenari


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


Michele de Crecchio

2 settembre 2021 22:20

Efficace sintesi di un triste episodio della recente vita amministrativa del nostro comune che, negli tempi, sembra accumulare "gaffes" in misura francamente imbarazzante.