13 ottobre 2025

Torna l'Elisir d'amore: quella edizione con il "divo" Carbonetti e le voci rossiniane. Come 133 anni fa nella stagione lirica insieme l'opera di Donizetti e la Carmen di Bizet

L’ Elisir d’amore, melodramma giocoso in due atti, di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani andrà in scena, come seconda opera di questa Stagione Lirica 2025/2026 del Teatro Ponchielli,  venerdì 17 ottobre (ore 20). Replica domenica 19 ottobre (ore 16). Romani aveva preso spunto da un testo scritto l'anno prima da Eugène Scribe per il compositore Daniel Auber, Le Philtre (Il filtro).

La prima, assoluta dell’Elisir, è datata 12 maggio, 1832: al Teatro della Cannobiana di Milano. Nonostante il compositore bergamasco ebbe solo 14 giorni per terminare la musica e Romani 7 per adattare il testo di Scribe per l’opera in musica, la composizione operistica ebbe subito un grande successo. Ben 31 furono le repliche consecutive. Merito di un grande cast : Sabina Heinefetter (Adina), Giuseppe Frezzolini (Dulcamara), Henry Bernard Debadie (Belcore), Giovan Battista Genero (Nemorino) e Marietta Sacchi (Giannetta). E di quel Alessandro Rolla: grande direttore d’orchestra e virtuoso del violino, nonché amante degli strumenti di Antonio Stradivari. 

A Cremona l’Elisir arrivò, per la prima volta nel 1834. Seguirono altre rappresentazioni nel 1836, 1841, 1844 e nel 1892.

Di quella ‘prima’ edizione ricorre nei documenti storici la cantante Adelaide Fagnani Maldotti. protagonista della partitura donizettiana a Cremona e in quello stesso anno presente a Venezia nella celeberrima La donna del lago di Gioacchino Rossini. Con lei, in quelle stesse recite donizettiane, Francesca Settari: conosciuta come interprete delle opere del compositore di scuola napoletana: Saverio Mercadante

Nell’edizione del 1836 si ricorda la presenza a Cremona di Erminia Gebauer che nel 1832 era stata Palmide nell’opera Il crociato in Egitto, musica di Giacomo Meyerbeer, andata in scena al teatro Riccardi di Bergamo. Particolarmente interessante il fatto che la Gebaur come la Maldotti dell’edizione del 1834 dell’Elisir cremonese, fosse interprete stimata di Gioacchino Rossini e della sua La donna del lago. La Gauber inserì nell’ opera di Meyerbeer; brani tratti proprio dall’opera rossiniana. Con la Gauber nel 1826 cantò anche Giovan Battista Scavarda: voce maschile più donizettiana, come dimostra la sua partecipazione nelle vesti di Lord Riccardo Percy  nell’Anna Bolena : lavoro di Donizetti (su libretto di Felice Romani) rappresentato al Teatro Comunale di Ferrara nel Carnevale del 1836.

Molto interessante, dal punto di vista storico musicale per la città, la successiva messa in scena del 1841. A dirigere la partitura di Donizetti fu chiamato infatti il cremonese Ruggero Manna: maestro concertatore al cembalo. E anche in questa messa in scena comparve un cantante rossiniano: Antonio Cristofani (Albazar) nel Turco in Italia di Gioacchino Rossini (Libretto di Felice Romani) rappresentato a Parma. Nel cast pure Paolo Ambrosini che aveva spaziato dal Mosè del compositore pesarese alla Vestale di Saverio Mercadante a Norma di Vincenzo Bellini fino al Matrimonio segreto di Domenico Cimarosa

Nell’Ottocento l’ultima rappresentazione di Elisir fu nel 1892, nella stagione di Carnevale. Partecipò uno dei più importanti interpreti del tempo: il baritono: Federico Carbonetti: nel ruolo di Dulcamara. Fu un ottimo interprete donizettiano, e in particolare un eccellente Don Pasquale. Fu più volte anche all'estero, esibendosi nei principali teatri europei e americani.

Ultima nota di curiosità. Nel 1892, il cartellone della stagione lirica, ha ricalcato quello stesso che si sta svolgendo nei nostri tempi. Esecuzione, nello stesso periodo, di Elisir d’Amore di Donizetti e di Carmen di Bizet. Felice coincidenza che si ripete oggi a 133 anni di distanza. 

Musicologo

 

Roberto Fiorentini


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