Arsenale nascosto in casa: arrestato dalla Polizia 22enne di Cremona. Accertamenti in corso, nessun elemento fa pensare ad eventuali colpi
Cinque pistole, due fucili, due fucili “soft air” e uno in fase di modifica. Poi un tirapugni della Seconda Guerra Mondiale, munizioni di vario calibro, finte carte di credito che si aprono e diventano coltelli, coltelli a serramanico. Una penna trasformata artigianalmente in arma da sparo (in stile James Bond). Anche un manichino su cui provare le armi.
Per certi versi, lo si potrebbe definire un ragazzo particolarmente intraprendente il 22enne arrestato ieri (10 settembre) dagli agenti di Polizia della Questura di Cremona. A fare il punto sull’arresto, oggi in conferenza stampa, il commissario capo Marco Masia.
“Il ragazzo è stato collaborativo – ha premesso il commissario -. Si tratta di un 22enne disoccupato residente a Cremona città. L’operazione nasce da una segnalazione alla Mobile alla quale sono seguiti accertamenti e appostamenti”. L’operazione di polizia giudiziaria è stata “veloce e intensa” e dopo sole 24 ore, ieri all’alba è scattata la perquisizione domiciliare, che ha portato all’esame di un magazzino di pertinenza dell’abitazione del ragazzo (che vive con i genitori). Dietro a un armadio gli agenti hanno trovato un porta d’acciaio aperta la quale si sono trovati di fronte a un vero e proprio laboratorio. Qui il ragazzo, appassionato di armi, raccoglieva e modificava armi e munizioni, in molti casi acquistate dall’Est Europa. Molte armi risultano fabbricate per il “soft air” e su queste il 22enne, dotato indubbiamente di una certa manualità, si applicava per trasformarle in armi da fuoco vere e proprie.
“Il ragazzo è un autodidatta – ha spiegato il commissario – e potenziava le armi trasformandole in oggetti anche più pericolosi di quelli in vendita”. Il 22enne risulta in affidamento in prova a seguito di un precedente: era stato infatti segnalato per minaccia aggravata con pistola. Nonostante questo, il 22enne aveva chiesto il porto d’armi, naturalmente negato dal Questore.
La perquisizione ha dunque permesso di sequestrare il vero e proprio arsenale custodito dal ragazzo, a quanto risulta all’insaputa dei genitori, che sapevano solo della sua passione per le armi. Tra gli oggetti sequestrati, una penna-pistola artigianale ricavata da un tagliavetro.
Significativo anche il manichino, al quale è stata applicata una placca metallica, che il ragazzo usava per esercitarsi. Spostava il manichino in un’area verde vicina all’abitazione da lui adibita a "poligono di tiro" e provava le sue armi.
Dai primi accertamenti non emergono ulteriori precedenti a carico del 22enne. Attualmente il ragazzo è in stato di arresto e si trova in carcere, a disposizione del Pm Francesco Messina. Oggi arriverà la convalida dell’arresto. Altro particolare importante è che le armi rinvenute hanno la matricola abrasa con un congegno professionale e non con semplice carta vetrata. Non ci sono, al momento, elementi che possano far pensare che il ragazzo intendesse usare le armi per qualche atto criminale, così come non emergono collegamenti a movimenti sovversivi. Un pensiero è corso alle recenti indagini sui no vax in Italia che si stavano organizzando via Telegram, ma anche in questo caso non ci sono elementi che collegano il 22enne a queste attività.
I REATI - Gli accertamenti sono comunque in corso e i reati per i quali si procede sono particolarmente gravi. Si va dai reati di cui gli artt. 697 cod. pen. (Detenzione abusiva di armi), art. 3 L. 110/1975 (Alterazione di armi), a quelli di cui agli artt. 23, commi 1, 2, 3 e 4 L. 110/1975 (Fabbricazione e detenzione di armi clandestine; Contraffazione, cancellazione o alterazione dei numeri di matricola) ed al conseguente sequestro di numerose armi e munizionamento illegittimamente detenuti.
Fotoservizio Gianpaolo Guarneri (Studio B12)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti