Una piantagione di marijuana ai confini della provincia di Cremona: 343 piante e 141 kg già essiccati pronti per lo spaccio sequestrati nell'ex opificio di Rivarolo Mantovano. Guarda il video
343 le piante, 141 kg di marijuana già essiccata un giro d’affari illecito del valore complessivo di svariate centinaia di migliaia di euro. Come riporta Mantova Uno, è quanto hanno scoperto i Carabinieri durante un controllo finalizzato alla prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità, con particolare attenzione al contrasto allo spaccio di droga ed ai reati contro il patrimonio. L’ex opificio di Rivarolo Mantovano era diventato un vero e proprio sito produttivo di stupefacenti.
I fatti
I fatti risalgono a due giorni fa, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Viadana, coadiuvati dai militari della Stazione Carabinieri di Bozzolo, hanno arrestato una cittadina cinese per il reato di produzione di sostanza stupefacente e furto di energia elettrica.
Ad attirare l’attenzione, nella sera del 4 giugno, è stata l’accensione temporizzata di luci e dei sistemi di ventilazione all’interno di un capannone, che in realtà risultava chiuso da anni. Da qui i primi dubbi su un’attività illecita che si stava svolgendo nei locali dell’ex opificio.
Dopo aver fatto irruzione, i Carabinieri hanno trovato e bloccato una donna che tentava di nascondersi tra il materiale presente all’interno dello stabile.
Iniziate le operazioni di verifica, i militari si sono trovati di fronte ad un vero e proprio sito di produzione e stoccaggio di marijuana.
All’interno del locale principale, di diverse centinaia di metri quadrati, erano stati realizzati con del cartongesso due spazi autonomi al cui interno erano state realizzate con particolare dovizia due serre artigianali, dotate di moltissime lampade alogene temporizzate, sistemi di ventilazione forzata ed irrigazione.
La perquisizione
Nelle serre sono state rinvenute 343 le piante di marijuana, dell’altezza media di circa 120 cm, ognuna in fase di coltivazione in vaso.
I miliari hanno trovato anche diverse fascine di tronchi di piante di marijuana, legate con collant (verosimilmente rimanenze della vecchia attività che veniva svolta all’interno del capannone), da cui si deduce che l’attività fosse in essere già da svariato tempo e 21 sacchi in cellophane contenenti complessivi 141 kg di marijuana già essiccata, in prossimità di un apparecchio per il confezionamento sottovuoto, svariati quintali di terriccio e grandi quantità di concime.
L’arresto
Questo sequestro di stupefacenti risulta tra i più imponenti effettuati nella provincia di Mantova negli ultimi anni e ha portato alla luce una vera e propria capacità di produzione industriale della droga da poi immettere sul mercato. Si stima che sia stato disarticolato un giro d’affari illecito del valore complessivo di svariate centinaia di migliaia di euro.
Inoltre, con il personale tecnico è stato possibile appurare anche che l’impianto elettrico dell’intero stabile era alimentato tramite un sofisticato sistema di collegamento alla linea esterna che permetteva di bypassare i contatori ed usufruire abusivamente di energia elettrica.
La donna, è stata arrestata in flagranza di reato, e dopo gli accertamenti di rito, è stata portata in carcere a Mantova.
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