30 settembre 2021

Vent'anni fa la convenzione per realizzare la mediateca in via Goito. Oggi l'area dell'ex Supercinema è ancora un vuoto da riempire

Come tutte le soluzioni provvisorie anche quella della sistemazione dell’area dell’ex Supercinema di via Goito è diventata definitiva. A ricordare cosa avrebbe dovuto diventare ed a testimoniare una delle vicende urbanistiche più assurde del dopoguerra è rimasto solo un sito web che suona involontariamente ironico: “www.mediatecadicremona.it”. Una serie di link conducono alle varie voci: "Mediateca di Cremona", "Il progetto culturale", "il progetto architettonico", "Recupero ex supercinema", "Cremona città digitale". Un solo link non risponde alla digitazione, quello del "forum" ovviamente, mentre un altro, "contattaci", si apre mostrando una finestra desolatamente vuota. Ma, ad uno sguardo più attento, non sfugge che in realtà il "logo" della Mediateca raffigurato sul sito non è altro che la fronte dell'edificio dell'ex cinema su via Palestro ripresa dalle tavole del progettista Maurice Kanah, quella che si sarebbe dovuta conservare in quanto ritenuta “un pregevole esempio di razionalismo italiano”. 

Riavvolgiamo il nastro a vent’anni fa. E’ il 4 maggio 2001 quando l’edificio che ospitava il Supercinema viene ceduto in concessione al Ministero per i beni e le attività culturali per la durata di 99 anni. E’ stata individuata un'area, quella compresa tra via Palestro e via Goito non lontana dalla Biblioteca Governativa, di circa 870 mq. Attraverso un partenariato con il Comune di Cremona e l'Azienda municipalizzata AEM viene acquistato l'edificio dell'ex Supercinema. La sala cinematografica era stata realizzata nel 1938 su progetto del perito industriale Guido Tarsetti in occasione della riforma di un altro cinema già esistente sul sito, denominato Cinema Reale. La Società AemService, nel 2001, rileva la società proprietaria dell’ex Supercinema e accompagna l'iter amministrativo e progettuale che porterà alla stipula della convenzione fra Comune di Cremona e Ministero dei Beni Culturali e alla relativa concessione edilizia.

L'intervento progettuale era stato preventivato in quattro milioni di euro. Ma avviene l’imponderabile: il 24 febbraio del 2004, durante i lavori di demolizione dell'ex Supercinema, nell'adiacente Palazzo Ugolani Aschieri, edificio tra i più antichi di Cremona, si aprono ampie crepe con stacco di porzioni murarie diffuse in tutto l’edificio. I lavori vengono immediatamente sospesi e da quel momento si apre una lunga vicenda giudiziaria che porta all'annullamento del progetto di mediateca e al finanziamento del restauro e consolidamento di Palazzo Ugolani Aschieri a spese del Ministero dei Beni Culturali. Infatti la perizia dell'ing. Sandro Mossi, per conto del Tribunale di Brescia, ha messo in evidenza che i lavori commissionati dal Ministero non sono stati eseguiti secondo quanto previsto nel progetto voluto dal Comune di Cremona, ed il Ministero pertanto è stato ritenuto responsabile del danno.

Nel 2009 viene stipulato un accordo tra il Ministero dei Beni Culturali e i proprietari di Palazzo Ugolani Aschieri per il consolidamento dell'edifico, lavori che iniziano solo nel 2014. Gli interventi hanno riguardato il consolidamento della murature portanti di Palazzo Ugolani Aschieri, il consolidamento delle volte, delle scale, la connessione strutturale dei pavimenti, ed un importante struttura reticolare in acciaio di sostegno del muro perimetrale sud di Palazzo Ugolani Aschieri, che appare con grande evidenza verso lo slargo di via Goito. Nel 2017 la giunta comunale decide di intervenire con la rimozione della palizzata esistente e del ponteggio in acciaio, lo scrostamento e il rifacimento dell'intonaco della parete ovest, il ripristino di una parte della pavimentazione interna all'area (250 mq), il ripristino, previa demolizione delle parti ammalorate, di tutto il marciapiede adiacente l'area e prospiciente le vie Goito e Palestro, nonché la realizzazione di un impianto di illuminazione. L’intenzione è quella di realizzare uno spazio pubblico che consenta la sosta e l’incontro, con dotazioni minime e provvisorie in attesa di una sistemazione definitiva.  Nel 2019 la piazzetta viene intitolata a Mario Coppetti: un luogo di aggregazione, con panchine smart, gazebo, punti ombreggiati e un murales a tema cinematografico come sfondo, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale. Nel frattempo, a sottolineare la provvisorietà della soluzione, vengono presentati due progetti alternativi, uno dell’architetto Federico Fasani ed uno dell’architetto Enrico Maria Ferrari. Ma venti anni dopo non si è ancora rimpiazzato il vuoto.

 

Fabrizio Loffi


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