Verde, dal '70 al 2000 in città crescita tra le più alte in Italia, ma negli ultimi 20 anni tutto fermo: presidio e commissione Ambiente sui tagli
Dagli anni Settanta al 2000 il rapporto tra numero di alberi e popolazione a Cremona è cresciuto moltissimo. Grazie anche alla normativa che impone i cosiddetti “standard urbanistici” il verde in città è aumentato notevolmente, portando Cremona ai primi posti in Italia. Dal 2000 ad oggi la crescita è stata pari a zero. Tra piante morte, nuove piantumazioni e compensazioni, quella crescita avviata negli anni Settanta si è di fatto fermata. “Siamo fermi da vent'anni”, è il commento di Marco Pezzoni, coordinatore degli Stati Generali Clima Ambiente e Salute della Provincia di Cremona al dato che emerge da Openpolis, fondazione indipendente che promuove progetti per l'accesso a informazioni pubbliche. Questo uno dei dati più significativi e nuovi emersi a margine della riunione della Commissione Ambiente convocata oggi per fare il punto sugli abbattimenti delle 133 piante in alcune vie cittadine in corso da alcune settimane.
Fuori, in piazza Stradivari, proprio in fronte a SpazioComune, il presidio delle associazioni ambientaliste. Dentro, in sala Quadri di Palazzo Comunale, la riunione della commissione con quattro ospiti in rappresentanza degli ambientalisti. Oltre allo stesso Pezzoni, Michele Arisi per Creafuturo, Pierluigi Rizzi di Legambiente e Cristina Barbieri, docente universitaria cremonese a Pavia.
La seduta della Commissione è servita a fare il punto sulla situazione ma non ha aggiunto granché alla vicenda. Si confermano le posizioni emerse in queste settimane, con il Comune intenzionato a portare avanti il piano degli abbattimenti, le minoranze critiche e le associazioni ambientaliste che chiedono un'analisi alternativa a quella condotta dallo studio Miceli Solari di Piacenza, che ha redatto la relazione sulla base della quale l'amministrazione sta procedendo.
Al netto dei tagli, sui quali è stato presentato un esposto in Procura e un secondo arriverà ai Carabinieri della Forestale a breve, come ha ribadito Marcello Ventura (FdI), resta il grande tema della mancata cura e manutenzione che ha portato all'ammaloramento del verde pubblico e resta il grande quesito sul Piano del Verde che il Comune in sei anni abbondanti non ha ancora messo nero su bianco. E' soprattutto su questo che puntano le associazioni ambientaliste, sulla redazione di un piano del verde che veda anche il loro contributo.
Altra questione fondamentale posta dagli ambientalisti è quella della manutenzione. “Il problema – ha evidenziato Pezzoni – è l'esternalizzazione della pianificazione e della cura del verde, che sono di fatto usciti dali uffici comunali. Il punto è che l'intelligenza operativa su questi fronti deve essere pubblica, mentre qui è stato dato all'esterno tutto il servizio”. Fattore, questo, che contribuisce inevitabilmente ad un impoverimento del servizio e alla perdita di controllo, pianificazione e programmazione da parte dell'ente pubblico.
A difesa dell'operato del Comune è intervenuto l'assessore al Verde, Rodolfo Bona, che ha ripercorso le tappe della vicenda che sta tenendo banco ormai da settimane, sottolineando come il problema principale sia legato ai finanziamenti ossia “ciò che noi spendiamo per la cura del verde”. “C'è in gioco la sicurezza – ha detto Bona – e la decisione non è stata politica, ma tecnica. Le piante sono state classificate in classe D (ossia a rischio crollo; ndr). L'amministrazione avrebbe potuto scegliere di non abbatterle, e questa sarebbe stata una scelta politica. Io questa responsabilità non me la assumo”. Bona ha poi assicurato che si procederà con nuove piantumazioni e che si lavora alla redazione del Piano del Verde, in attesa del quale “è necessario continuare l'attività di monitoraggio delle alberature a rischio”.
Presente in commissione anche l'agronomo Giuseppe Miceli, che ha illustrato la metodologia seguita per l'analisi delle piante: “La pianta va vista nel suo insieme – ha detto –. Può essere integro il fusto ma non il castello, ossia i rami, così come è importante valutare l'apparato radicale”. Questo per sottolineare che “non è possibile dire che una pianta è sana guardando solo una parte di essa”.
A seguire, gli interventi dei consiglieri, con Federico Fasani (Forza Italia), che ha sottolineato come fino ad oggi, nonostante l'amministrazione Galimberti sia al governo ormai da oltre sei anni, “non è mai stato affrontato il tema”. Raffica di domande da Marcello Ventura (FdI), che ha proposto una “moratoria” sui tagli (in linea con quanto fatto dalle associazioni ambientaliste) in attesa “di un altro parere e delle decisioni sugli esposti in Procura”. Sulla mancanza di cure e manutenzione, infine, ha incentrato il suo intervento anche Luca Nolli (5 Stelle).
RIPIANTUMAZIONI - In occasione della riunione, l'Amministrazione ha presentato il progetto di piantumazione di nuovi alberi. Il progetto consiste in linee guida, preparate dallo studio Miceli e Solari, e prevede la messa a dimora in alcune vie della città di essenze diverse da quelle tolte e più adatte al contesto. In altre vie invece verranno piantumate le stesse essenze. Saranno inoltre messe a dimora altre piante in luoghi che verranno individuati nelle prossime settimane. 190 saranno complessivamente le nuove piante rispetto alle 133 da abbattere per motivi di sicurezza.
L'assessore Bona ha precisato che il progetto presentato oggi è "un primo passo del Piano del Verde Urbano, un piano che riguarda l'intero territorio cittadino e che sarà costruito entro il 2022 con un lavoro attento di scelta di essenze corrette e idonee". L’Assessore ha ricordato che "è la prima volta che Cremona - terza città per densità di verde storico e quinta per disponibilità di verde urbano in Lombardia secondo i parametri ISTAT - si dota di un Piano del Verde e durante la seduta consiliare ne è stato presentato un primo passo. È un obiettivo di mandato di questa Amministrazione, come dichiarato nelle sue Linee di indirizzo programmatico. Tale piano, indispensabile per un’organica gestione e progettazione, è fondamentale per riportare il verde al centro delle politiche di sviluppo urbano".
Nelle foto in alto, il presidio in piazza Stradivari e la seduta della Commissione Ambiente. Fotoservizio di Gianpaolo Guarneri - Studio B-12.
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commenti
Roberto Regonelli
18 settembre 2021 06:27
Lasciando perdere i piani Istat e tante chiacchiere inutili, l'obbiettivo deve essere e rimanere sempre, piantumare!