4 giugno 2023

Via Aselli, la strada che cambiò per sempre la forma della città. Vi scorreva la Cremonella parzialmente deviata per ragioni difensive

Più di tante altre, esiste una Via in città (via Aselli) che segnò le modifiche necessarie a giungere alla Cremona di ieri e di oggi, così come la vediamo e come la videro i cremonesi in almeno 2000 anni. Non si può neppure parlare di via ma di zona, di rilievo e di via d'acqua. Ma è con le vie attuali che possiamo orientarci in una zona paludosa e boscosa di 2200 anni fa.

Sarà quindi necessario sin d'ora calarsi in qualcosa di strano che sorvola zone impervie accanto al grande Eridano, poi detto Bodinco ed infine Padus.

Per questo viaggio bisogna orientarsi con i toponimi attuali delle vie che ovviamente in quel momento non erano nulla se non rilievi, discese, colline sullo spiaggione di un fiume pericoloso.

Quando i romani giungono nella grande Pianura trovano un ambiente ostile sia per le popolazioni barbare (Galli Cenomani )che  per ambiente e clima.

Tralasciando i mille dettagli che svierebbero dal nostro approfondimento, dobbiamo subito dire che Cremona stava e sta tutt'ora su di un piano inclinato che parte in alto a nord dal Boschetto e da S.Ambrogio per poi scivolare gradualmente verso via Giordano, attraversando il Centro Storico.

Tale piano inclinato ha dislivello di quota di circa 15 metri ma è irregolare poiché irregolare è il territorio di scivolamento.

L'antico Padus da ovest arrivava a lambire Contrada Bassa (Via Manna), scendeva verso porta Po e S. Pietro al Po, Via Cadore, Via Larga, Via Platina, da qui sterzava bruscamente verso attuale Via XX Settembre disperdendosi verso sud est e Porta Mosa.

Possiamo affermare che il Po “girasse attorno” ad un rilievo piu alto di quota e ne sono a testimonianza le vie che lungo le strade menzionate salgono verso interno.

Sono in salita tutte le Vie perpendicolari a Via Manna, tutte le Vie che sbucano in Via Cadore, tutte le vie che salgono da Via Platina verso il Duomo (una su tutte Via Sicardo ).

Con lo stesso criterio, quando il Po si allontanerà piano piano dalla sua ubicazione di 2000 anni fa , si creeranno strade in discesa sulle stesse strade menzionate ma verso la periferia.

Sono in discesa i vicoli tra Via Manna e Bissolati, sono in dislivello Via Cadore e Giordano e sono decisamente in discesa le strade del tridente XX Settembre, Bonomelli, XI febbraio che si diramano da Via Platina.

Altra considerazione non secondaria è una sorta di argine naturale formato sul “costone” tra Corso Matteotti e Via XX settembre, anche qui si parla di dislivello che è molto accentuato nel suo mezzo, Via Ceresole.

Di questo dislivello ne parla già Tacito, citando l'espansione suburbana ad oriente a scopi residenziali (quindi ad est, dopo il Forcello alle “due colonne“).

Lo stesso tracciato della antica Postumia è Via Gerolamo da Cremona, strada quindi costruita su un naturale rialzo dalla zona di esondazione di un padus non regimentato.

La fondazione della strada è del 148 ac.

Il tragitto da Via Gerolamo da Cremona a Via Ceresole è irrilevante, la zona di rialzo dall'alveo del Po è quella e ne parla Angelo Grandi nel 1860 citando uno sperone o rialzo nella Via Ceresole .

Anche Pontiroli afferma che Cremona fu costruita da quota elevata orientale a quota meno elevata occidentale e a ferro di cavallo.

E' in questo contesto che si inserisce Via Aselli.

Il salto di quota da Largo Paolo Sarpi (limite delle mura del 1300 ) fino a Via Mercatello, conferma che la zona fosse in declivio e che portasse le acque della Cremonella romana del 200 ac. La Cremonella scorreva lungo il tragitto ora via Aselli, proveniva da colatori del Buscheti o Sablonibus e ancora piu su da Casalbuttano, attraversava la via e aveva la sua foce nel padus in Largo Boccaccino dopo avere attraversato appunto la Via Aselli e Mercatello.

Questo creava un fronte orientale di due colatori paralleli, distanziati di circa 150 metri, il Marchionis (Via Manzoni ) e la Cremonella (Via Aselli ).

Per difendere il castrum, i romani hanno così un'ottima difesa naturale a sud e a ovest con il Po.

Hanno un colatore a est identificato col Marchionis ed il secondo, più a sinistra di 150 m, è quindi inutile.

Non hanno difesa verso nord. Probabilmente sin da subito, decidono una importante opera idraulica e deviano il corso della Cremonella a metà Via Aselli , sterzando di 90 gradi il colatore.

Lo sbancamento viene fatto davanti alla chiesa di S.Siro e la deviazione è certamente eseguita tra le vie Robolotti e Regina Teodolinda, per portare le acque in Contrada Oltracqua (Via Antico Rodano).

Il cerchio è chiuso ed il castrum è totalmente difeso fino ai suoi bivi tangenziali; a nord ovest il bivio Via Palestro (alla fine di Via Antico Rodano ) con le direttrici Mediolanum e Bergamum, a sud est il bivio Due Colonne con le direttrici Brixia e Mantua, a sud il fiume Padus.

La via Aselli in quel momento è solo un ex alveo morto ed impaludato verso Piazza Lodi che scende a quota inferiore. Non è più soggetta a rigurgiti della foce della Cremonella in largo Boccacino in concomitanza con le esondazioni del Padus che non riceve la portata.

Si asciuga (probabilmente ci vorranno 100 anni), ed ecco che tornano i calcoli della fondazione della Postumia a Cremona , il 148 ac.

Probabilmente la zona di Via Ceresole è più asciutta e sicura anche perchè nel frattempo, il Po si è spostato di circa 100 metri dalla città alta e tende a scivolare verso il tridente e verso Via Giordano e Via Bissolati.

Via Aselli a questo punto sente subito l'espansione della neo fondata Cremona a est e inizia ad essere urbanizzata come limite orientale, come estremo cardo, parallelo al cardo maximo (corso Campi ). Passeranno almeno 1000 anni di storia non documentata per arrivare al 1000 e avere primi documenti su quello che inizia a definirsi come Comune.

Le quattro antiche porte della Munitiuncola: porta Ariberta, Natali, Pertusio e San Lorenzo .

Al momento le ubicazioni esatte sono sconosciute e vi sono solo teorie ma di certo la città non si spinge oltre la Via Aselli.

Nel 1200 le zone a nord di Via Aselli sono dominio degli Umiliati e più tardi dei Francescani.

Intanto gli abitanti di Borgo S.Guglielmo (attuale zona Italmark), che sfruttano le acque della Cremonella prima che entri in città per lavorare come tintori e conciatori, si spostano progressivamente verso l'interno che nel 1300 viene cinto da mura.

Si forma la Porta S.Guglielmo o Tintoria. Via Aselli diviene fulcro del quartiere dei Tintori che sfruttano le acque con mulini e lavaggi delle pelli e dei tessuti.

La via in quel momento è chiamata con toponimi diversi poiché è molto lunga.

Iniziava praticamente dalle mura (attuale Viale Trento e Trieste ) ed era denominata contrada dei QUACCHI nome dovuto al toponimo di una famiglia del 1256 (Raynoldo de Quaclo e Ambrosio de Quaclo), probabilmente tintori. Pare che qui si venerasse una immagine di S.Eusebio da Cremona, il primo santo Cremonese della storia.

Sempre per lo stesso motivo, anche la parte terminale della Via , ora gelateria Dolomiti, era chiesa di S.Eusebio nel 1500 e si chiamava Contrada dell'Aquila o di S.Eusebio.

Partendo dalle mura, dopo la zona dei QUACCHI vi era la chiesa di S.Vittore e subito dopo, nel 1500 la casa di Giulio Campi.

Sul lato destro si sviluppò invece una zona Ospitaliera che con i secoli raggruppò vari istituti minori di opere pie e carità e quando la grande chiesa di S.Francesco venne convertita in ospedale si formò la zona detta Foppone con S.Facio.

A causa del primo ingresso delle acque in città , la via divenne il primo polo industriale poiché l'energia delle acque era convertita in attività produttive grazie alla foza meccanica dei mulini.

Pare che in un caso di pestilenza la zona fosse stata esclusa da un contagio grave a causa delle sue attività produttive con coloranti che probabilmente fungevano da blando disinfettante.

Curioso il fatto che in S.Siro, chiesa a metà tracciato di Via Aselli vi sia conservata la tomba di S.Asella.

La piazzetta slargo creata davanti alla chiesa era detta Piazola de Sancto Sepulchro nel 1600 ed è qui che è abbastanza certa la deviazione in epoca Romana della Cremonella.

In questo strano rincorrersi di nomi, anche il toponimo Antonio, come quello di Eusebio già citato, rimanda a due chiese , quella di S. Antonio di Padova (ora clinica le Ancelle ) con la strada denominata Strada del Beato Facio o Contrada dell'Ospitale e quella di S.Antonino dedicata al santo piacentino ed inaugurata da un altro Eusebio stavolta Vescovo di Cremona ma di origini piacentine.

La strada nel 1700 venne totalmente chiamata Contrada Cavallara e dal 25 novembre del 1871 appellata definitivamente Via Aselli.

Una via importante che fu scelta 2200 anni fa come modifica di decorso di una via di acqua che cambiò totalmente le attività e la storia di una città che da quel momento si trasformò in quella che sarebbe potuta diventare senza tali importanti variazioni.

La forma della città nel 1583, visibile dalla più antica e dettagliata pianta di Antonio Campi, è figlia di modifiche di 1700 anni prima create artificialmente dall'uomo in un territorio impervio.

Tali modifiche hanno condizionato la vita e lo sviluppo degli abitanti della nostra città, raffinandone le prime attività produttive e creando un effetto domino sulla urbanizzazione cittadina.

Nella foto una immagine serale di via Aselli, poi la cartina con: nel cerchietto S.Siro, in giallo il ramo vecchio Cremonella, in arancione il ramo deviato

e nel quadrato giallo il castrum e rosa sua espansione

Maurizio Mollica


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commenti


Primo Luigi Pistoni

4 giugno 2023 08:30

Grazie !!! Molto, molto interessante !!!

Stefano G. Loffi

4 giugno 2023 08:42

"... quando il Po si allontanerà pian piano ... ": Fabrizio Loffi , in un editoriale del periodico associato al quotidiano 'Nuova Cronaca', dimostrò che fu per volontà dei Cremonesi che il grande fiume fu allontanato dalla città, su proposta dell'abate Benedetto Castelli, all'inizio del XVII secolo. Le piene stavano erodendo le difese del Castello di Santa Croce, così il Castelli propose di erigere pennelli successivi per deviare la corrente verso Sud, donando i terreni asciugati agli agricoltori che eseguirono i lavori e divennero ancor più ricchi e la Città più povera e sempre più insignificante nel territorio.

Maria Pia Coelli

4 giugno 2023 19:14

Molto, molto, molto interessante e preciso! Grazie infinite da una ex abitante della via, molto legata a via Aselli!