Via Bonomelli, ritorna l'asfalto dopo i lavori alla fognatura della strada. Addio acciottolato, da soluzione provvisoria è diventata definitiva
Neppure il cantiere di Padania Acque per la riparazione dell’impianto fognario che ha determinato un cedimento della strada, è servito a far cambiare idea su via Bonomelli: asfalto era, ed asfalto resta. D’altronde era stato così anche il 2 gennaio del 2010 quando, per mettere fine alle voragini nell’acciottolato storico di via Bonomelli dopo la nevicata del dicembre precedente, il Comune aveva proceduto al rattoppo con il solito asfalto. L’amministrazione ha sempre assicurato che fosse solo una soluzione provvisoria per evitare conseguenze peggiori, visti la scarsità dei fondi a disposizione. Ma l’esperienza cremonese insegna che non c‘è nulla di più definitivo delle soluzioni provvisorie. Ed ecco che, ad oltre dieci da quella decisione, puntualmente l’asfalto rimosso viene sostituito con asfalto nuovo.
Con buona pace di chi ricorda come via Bonomelli fosse una delle più caratteristiche contrade del centro storico, con l’acciottolato leggermente in discesa e la prospettiva che inquadra il voltone del palazzo vescovile con le guglie del Duomo sullo sfondo. Una via millenaria alterata per sempre, insieme alle altre che a raggiera che si dipartono dalle absidi del Duomo. D’altronde anche le amministrazioni precedenti avevano assicurato che l’asfaltatura di via Carnovali Piccio, laterale di via Bissolati, sarebbe stata una soluzione temporanea in attesa di porre definitivamente mano alla rete dei sottoservizi. E la soluzione è diventa definitiva.
L’acciottolato era la caratteristica principale della viabilità cittadina, introdotto dal governo austriaco verso la metà dell’Ottocento per sostituire le vecchie strade in terra battuta, ma verso la fine del secolo si era già diffusa la moda dell’asfalto che ha finito con il diventare quella prevalente. Eppure già una ventina di anni fa il Ministero per i beni culturali e ambientali aveva presentato un disegno di legge che conteneva precise norme per le città storiche, in cui era particolarmente forte ed accentuato il continuo riferimento all’identità urbana e, in questo senso, alle pavimentazioni, considerate come un momento di caratterizzazione storica.Secondo questo disegno di legge avrebbe dovuto essere assicurata l’integrità “di ogni elemento tradizionale e caratteristico del contesto cittadino”, compresa “la qualità dell’ambiente urbano e i suoi spazi pubblici e privati, nelle finiture e arredi delle facciate e pavimentazioni”. E la stessa Carta del restauro del 1972 impone “la conservazione delle caratteristiche di insieme dell’intero organismo urbanistico e di tutti gli elementi che ne definiscono le caratteristiche”.
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commenti
Roberto Regonelli
20 settembre 2021 20:12
È inutile continuare e scandalizzarci e buttare inchiostro, questa Giunta formata da gente inadeguata, continuerà a distruggere a modificare ciò che di bello è stato conservato e preservato. Faccio appello a tutti i Cremonesi affinché questo scempio finisca.
Michele de Crecchio
20 settembre 2021 23:39
Quante strade e quanti marciapiedi, già interessati da pavimentazioni di pregio, sono stati indecorosamente "asfaltati" negli ultimi anni con la "scusa" che si sarebbe trattato solo di una sistemazione "provvisoria"! Quante belle letterine, assicuranti una più dignitosa sistemazione finale, sono state nel frattempo spedite dai sindaci che si sono negli ultimi lustri succeduti. ai cittadini che, speranzosi di una sistemazione stradale più dignitosa dell'ambiente, avevano invocato una maggiore attenzione nella difesa, almeno, degli angoli più belli del nostro prezioso centro storico! Mala tempora currunt!