E' arrivata dall'Autorità dei Trasporti in questi giorni la lettera di risposta all'Onlit che aveva chiesto di non autorizzare il rinnovo del contratto di servizio decennale tra la Regione Lombardia e Trenord per manifesta incapacità gestionale della società ferroviaria. L'Autorità sostiene che è la Regione Lombardia che sceglie come affidare e a chi affidare i servizi di trasporto ferroviario purché in coerenza con gli indirizzi dell'Art. Tra cui “gli aspetti relativi all’efficienza e efficacia del nuovo affidamento, all’economicità del maxi lotto (1.600 km di rete), al miglioramento delle performance qualitative, al rispetto dei diritti dei passeggeri hanno costituito o costituiscono oggetto di attento esame nell’ambito delle istruttorie concluse o in corso”. In pratica l'ART prende sulla fiducia per buoni i propositi inviati dalla Regione lasciando la dimostrazione dell'efficienza ferroviaria all'affidante (la Regione) e all'affidato (Trenord). In pratica l'Art dà il suo Ok sulla “fiducia” a Regione Lombardia. Nel conflitto tra Regione e pendolari che chiedono una dicontinuità nella gestione operativa con la messa a gara del contratto di servizio l'Autorità se ne lava le mani come Ponzio Pilato . Dopo 10 anni di insuccessi operativi, scandali e aumenti dei costi causati da conflitto d'interessi visto che la regione è il programmatore dei servizi, il compratore degli stessi e l'azionista di controllo di Trenord la gestione resterà la stessa. Questa lettera dimostra che l'iter regolamentare è un inutile e scontato passaggio burocratico. Onlit sostiene che Trenord non ha i requisiti tecnici per continuare la sua attività di fornitore di servizi di trasporto. Gli innumerevoli disagi ai ritardi alle soppressioni di treni e alle pessime condizioni di viaggio fornite ai pendolari vanno aggiunti il mancato conseguimento delle economie di scopo e di scala che erano stati indicati come obiettivi 10 anni fa non sono mai stati raggiunti. Sorprende che oltre al centrodestra l'opposizione di centrosinistra e i sindacati Confederali che dovrebbero rappresentare anche gli interessi dei pendolari e dei contribuenti non ritengono le gare nel TPL uno strumento per migliorare i servizi e ridurne i costi come peraltro è accaduto in buona parte dìù'Europa e come suggerito dalla stessa Unione Europea.
Presidente Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni e Trasporti
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