Gli auspici dei socialisti cremaschi
L’affluenza degli elettori aventi diritto al voto sui referendum della giustizia, ( circa il 21 % ) ha confermato ampiamente le previsioni circa il mancato raggiungimento del quorum, desiderato da più parti : politiche, giudiziarie e della informazione.
Ha vinto indiscutibilmente la diserzione alle urne, ma ignorare arrogantemente il pronunciamento di quanti si sono recati ai seggi, sarebbe un errore : il numero dei SI ha prevalso in tutti i quesiti posti : Legge Severino ( 53,97% contro 46,03% ); Custodia cautelare ( 56,12% contro 43,88% ); Separazione carriere magistrati ( 74,01% contro 25,99%); Valutazione dei magistrati ( 71,94% contro 28,06% ); Riforma Csm ( 72,55% contro 27,45% ).
Una minoranza coscienziosa, non si è girata dall’altra parte a fronte di una giustizia registrante negli ultimi tre decenni, un numero di cittadini ingiustamente detenuti nelle carceri pari circa 30.000 unità, tre persone al giorno.
Non dare risposte legislative ai problemi esistenti, farà aumentare solo la già preoccupante disaffezione politica, nonché il calo già altrettanto consistente dei votanti anche nelle elezioni amministrative.
Sullo scollamento tra i cittadini ed i propri rappresentanti istituzionali, tra le aspettative degli elettori e la sintonia dei politici e degli amministratori, è tempo di riflessioni serie e non più sporadiche.
Allarmarsi per qualche giorno, non basta più; servono svolte tangibili, per esempio, nella rigenerazione dei Partiti, sempre più lontani da quanto previsto dalla Costituzione, nella coerenza alla base delle coalizioni di governo, mai cosi contraddittorie come negli ultimi anni, nel sistema elettorale, ritornando a quello assegnante proporzionalmente, a ciascun soggetto politico, il rispettivo ed effettivo consenso popolare.
Trattasi di alcune questioni dirimenti, che non possono più essere scansate, ma affrontate e chiarite nei prossimi mesi, per evitare una ennesima picconata alla democrazia del nostro Paese, alle elezioni Regionali e politiche del 2023.
La Comunità socialista cremasca, seppure un po’ sconfortata dai risultati conseguiti dalla lista Crema Riformista sperimentata localmente dalle forze riformatrici liberal, democratiche socialiste ed ambientaliste, ritiene tale opzione una delle più rispondenti ai bisogni ed alle aspettative richiamate.
Una scelta consapevolmente contro il vento, che spira ancora fortemente a favore dell’antipolitica, ma da verificare ovunque possibile per l’apporto che può portare alla qualità delle proposte e delle soluzioni, in discussione sia territorialmente che in campo nazionale sui versanti socio sanitari, del mondo del lavoro, della transizione ambientale, delle riforme istituzionali e della politica internazionale, oggi ulteriormente a soqquadro dalla guerra in Ucraina.
Per tutte le considerazione sopra riassunte, i socialisti cremaschi, si attendono dal PSI, la convocazione di un Congresso “rivoluzionario”, aperto all’ascolto ed al confronto sulle strategie future, con tutti coloro che si dichiarano generosamente disponibile alla attualizzazione dei valori storici del socialismo italiano.
Una assise che ribadisca la estraneità della cultura socialista rispetto a qualsiasi progetto centrista e trasformista, e nel contempo, un maggiore dinamismo per far recuperare credibilità e competitività allo schieramento di centro sinistra, in oggettivo affanno.
Per la Comunità socialista cremasca
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commenti
Bruno Fiammelli
19 giugno 2022 06:43
Virginio il tuo commento non fa una grinza, hai perfettamente ragione, sono anch'io d' accordo sulla scelta fatta della lista riformista, anche se purtroppo non ha conseguito il risultato sperato, un aiuto per il partito deve venire dalla visibilità che non c'è, il congresso va benissimo, bisogna
fissare alcuni obbiettivi e portarli in evidenza nel paese, che i nostri dirigenti si facciano vedere e sentire, sperando nell'apporto dei giovani .