"I cremonesi avranno per coinquilino il sacco dell'immondizia". Dura replica di Malvezzi a Manzi sulla tariffa puntuale
“La realtà è che la giunta è partita in tutta fretta ma senza sapere dove stia andando. E qui il rischio è che ci costringeranno ad avere un coinquilino da tenerci in casa per lunghi periodi”. E quel “coinquilino”, tanto per essere chiari, è il sacco della raccolta indifferenziata da 60 litri. Non si è fatta attendere la replica del capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Carlo Malvezzi, all’intervista pubblicata ieri da Cremona Sera all’assessore Maurizio Manzi sulla tariffa puntuale (qui l’articolo).
“Ho letto le dichiarazioni dell’assessore - esordisce Malvezzi -. Mi spiace dirlo ma ci sono diverse cose che non funzionano”.
A cosa si riferisce in particolare?
“Anzitutto a quella che la giunta chiama fase sperimentale. Non può durare 16 mesi, è un periodo di tempo troppo lungo, altro che sperimentazione. Il fatto è che sono partiti senza sapere dove stiano andando. Si fa una sperimentazione quando si hanno dati certi di partenza, ad esempio quando si sa con certezza quanta parte di raccolta differenziata viene inviata all’inceneritore. Sappiamo che i dati della differenziata sono alti, ma nessuno ha mai detto esattamente quanto va al recupero e quanto va incenerito”.
Secondo l’assessore, però, la via della sperimentazione è l’unico modo per raccogliere dati…
“Sì, ma un altro presupposto di una sperimentazione fatta correttamente è che deve essere chiaro l’obiettivo economico da raggiungere, ossia il punto di arrivo. Tutto questo non è mai stato esplicitato. E’ evidente che la giunta sta brancolando nel buio. Come puoi valutare se una sperimentazione ha funzionato o no se non hai dati di partenza e non hai un obiettivo?”.
Uno degli obiettivi dichiarati è aumentare la differenziata.
“Va bene, e in questo modo si invierebbero meno rifiuti all’inceneritore. Ma allora devi avare, come conseguenza, anche una riduzione del costo dello smaltimento. Insomma, l’obiettivo deve essere una manifesta riduzione dei costi per i cittadini. Eppure leggo che l’assessore dichiara che non sa dire se con la tariffa puntuale i rifiuti costeranno di più o di meno ai cremonesi. Nonostante questo, si parte con una sperimentazione di 16 mesi, oltretutto in estate, un periodo delicato perché molti sono via e le difficoltà economiche sono ancora forti”.
Insomma, lei teme che quest’operazione cadrà sulle spalle dei cittadini alla fine?
“Beh, c’è un passaggio, nell’intervista all’assessore, a mio avviso emblematico dell’atteggiamento di questa giunta. Un passaggio che ne svela il vero pensiero. Manzi dice che tutto dipenderà dai cittadini stessi e dal loro comportamento, dalla loro capacità di migliorare la differenziata. Ecco, a me suona tanto come un modo per mettere le mani avanti. Un modo per dire: attenzione, se le cose andranno male sarà colpa vostra. Questo non è accettabile: se chiedi ai cremonesi un impegno ulteriore, devi garantire un miglioramento dal punto di vista economico. Il altre parole un risparmio. L’equazione dovrebbe essere: più differenziata, più riuso e più risparmi. Non dicendolo, si tengono le mani libere e nel frattempo avviano il processo per un nuovo servizio senza sapere dove questo potrà portare”.
Dal punto di vista delle modalità di gestione dell’operazione tariffa puntuale, in effetti, qualche maldipancia è emerso anche dalla stessa maggioranza…
“Ci credo. L’unica certezza, qui, è che pagheranno i cittadini, compresa la campagna informativa e tutti i costi che arriveranno più avanti. Senza dimenticare tutti i consulenti che ruotano attorno a questa vicenda”.
Una bocciatura su tutta la linea, la sua.
“Pensi solo alle modalità scelte dal punto di vista organizzativo, quantomeno da quel che è dato capire ad oggi. Ci costringeranno ad avere un coinquilino da tenerci in casa per tre settimane. Un coinquilino per niente piacevole, dal momento che si tratta di un sacco da 60 litri. Praticamente un bidone della spazzatura. Pensi anche alle tante persone anziane che magari vivono sole: come faranno a gestire un sacco così grande? Senza contare che non tutti hanno la fortuna di avere un balcone, un vano scale o un cortile dove mettere il sacco in attesa del ritiro”.
Va detto che l’assessore ha chiarito che le modalità potranno essere oggetto di correzioni e aggiustamenti.
“Trovo una follia che non si sia pensato ad una simulazione. Voglio dire, sulla base dei dati si poteva anche valutare se una famiglia, ad esempio, di tre persone pagherà di più o di meno. E una famiglia numerosa? Ci hanno pensato? Qui si rischiano di penalizzare le famiglie numerose e questo è un paradosso. Andava fatto un esame su un campione di famiglie per verificare l’impatto di una simile misura. Hanno pensato a elementi di mitigazione delle tariffe? Hanno pensato a modificare la frequenza di raccolta del sacco dell’indifferenziata? No, qui si parte con una sperimentazione scaricata sui cittadini con lo spettro di questa sorta di pagella morale: se non va, la colpa è vostra”.
L’opposizione, di cui lei fa parte, lamenta da tempo scarso coinvolgimento su questo progetto.
“Non hanno coinvolto l’opposizione ma, a quanto pare, nemmeno la stessa maggioranza. E sì che noi abbiamo sempre mostrato un atteggiamento costruttivo. Le faccio un esempio: ci siamo posti il problema dei sacchi che serviranno per l’indifferenziato. In tante altre realtà si usano sacchi più piccoli, da 30 o 40 litri, più gestibili. In questo modo si aumenta un po’ la frequenza della raccolta e si deve tenere il sacco in casa per meno tempo. Senza contare un altro aspetto…”.
Ossia?
“Che si parla solo di utenze domestiche, ma ci sono anche le attività produttive. Penso a bar e ristoranti. Si sa solo che per queste realtà è previsto un sacco da 100 litri (in numero variabile a seconda della categoria e della superficie; ndr). Per il resto non si sa niente. Ma anche bar e ristoranti usano spazi condivisi, in molti casi, per i rifiuti. Su questo, buio totale, avanti con l’improvvisazione”.
Non pensa di essere troppo pessimista?
“La vera questione è che temo che l’unico obiettivo del piano 20-30 che alla fine realizzeranno è proprio questo della tariffa puntuale e chissà in quale modo. Quanto allo spegnimento dell’inceneritore, al di là degli annunci non se ne farà niente. Eppure un serio confronto avrebbe potuto portare a correttivi e miglioramenti, ma si è deciso di fare tutto in fretta, superficialmente e improvvisando. Se per la giunta Corada il punto di caduta fu piazza Marconi, credo proprio che per questa giunta il punto di caduta saranno i rifiuti, con la tariffa puntuale che alla fine risulterà un boomerang clamoroso”.
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commenti
Adolfo Pinoni
18 giugno 2021 06:03
Suggerirei ai vari consiglieri che manifestano l'inadeguatezza di tale provvedimento di iniziare una raccolta firme per rimuovere questa scellerata scelta, vedremo così quanti cittadini ne siano contenti o meno. Non lasciamo che tutto rimanga chiuso nell'aula del consiglio comunale.
Gualtiero Nicolini
18 giugno 2021 17:50
Fare nuova la città!!
Roberta Bonetti
19 giugno 2021 11:58
Anch'io proporrei raccolta firme x bocciare questa raccolta differenziata che gestita in questo modo oltre che di difficile gestione sarà cmq onerosa x il cittadino.
Sergio
21 giugno 2021 11:25
Rifiuti (per i quali un assessore se n'era andato durante il mandato) e le ciclabili. 8 anni fa chiesi a Manfredini quando avrebbero cominciato a farci pagare in base al secco prodotto, mi fu risposto "entro un anno". E ora se ne escono con questa sperimentazione raffazzonata. E l'inceneritore non si può spegnere finchè non si trova un combustibile alternativo.