Caso Signoroni, parla l'ex Segretario Generale della Provincia: "Perché ho denunciato in Procura l'incompatibilità del Presidente"
Segretario Generale della Provincia di Cremona in Convenzione con la Provincia di Lodi (sede capofila) dal 15 ottobre 2015 fino al 19 settembre 2019, la dottoressa Maria Rita Nanni ha vissuto dall’interno dell’ente le tormentate vicende che hanno portato all’elezione di Paolo Mirko Signoroni alla presidenza della Provincia di Cremona. Dopo aver seguito con attenzione la ricostruzione della vicenda che ha portato alla notizia della condanna penale di Signoroni per falso in atto pubblico (qui il primo articolo che abbiamo pubblicato) la dottoressa Nanni ha deciso di intervenire per fornire anche la versione dei fatti letti dal suo punto “d’osservazione privilegiato”. Il quadro fornito dall’ex Segretario Generale della Provincia è politicamente dirompente.
“Signoroni è arrivato alla presidenza della Provincia per il trasformismo politico consumato in di Forza Italia – osserva la dottoressa Nanni –. L’elezione di Signoroni è tutta fondata su situazioni inveritiere: la dichiarazione di inesistenza delle cause di ineleggibilità; la sua buona fede, perché nelle riunioni di preparazione alle elezioni aveva egli stesso rassicurato i gruppi politici sull'impegno alla rimozione dell' ineleggibilità per il doppio ruolo ricoperto, come pure la sua pantomima di povero ignaro, perché egli stesso aveva rassicurato i consiglieri provinciali, anche di minoranza, che la denuncia per falso inoltrata dal Segretario Generale il 19 settembre 2019 alla Procura, non risultava agli atti e non sarebbe stata istruita”.
In effetti, la vicenda è una sola ma i filoni sono due e sono paralleli: quello politico/amministrativo e poi quello penale.
“Non voglio pronunciarmi sulla Procura di Cremona come su altri singoli funzionari della giustizia, ma voglio semplicemente ristabilire la verità dei fatti che poi, e solo molto poi, badate bene, la Procura ha accertato”.
Quali sono dunque i fatti, per quello che lei stessa ha potuto accertare?
“Dal 15.10.2015 sino al 19.09.2019 sono stata Segretario Generale della Provincia di Cremona in Convenzione con la Provincia di Lodi (quest’ultima sede capofila). Nello svolgimento del mio ruolo sono stata incaricata Responsabile anche dell’Anticorruzione e Trasparenza dell’Amministrazione provinciale. A seguito del procedimento di elezione del Presidente della Provincia di Cremona (avvenuto il 25 agosto 2019), ho rilevato sussistenti le cause di ineleggibilità del candidato Paolo Mirko Signoroni”.
In che modo, esattamente?
“Il candidato Signoroni, eletto Presidente della Provincia il 25 agosto 2019, nella dichiarazione di accettazione della candidatura del 1 agosto 2019 dichiarava di non trovarsi in alcuna situazione di ineleggibilità. La predetta dichiarazione veniva autenticata dal Consigliere Provinciale Simone Beretta, che ammoniva Signoroni delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci. Tale dichiarazione, tuttavia, non corrispondeva al vero poiché Signoroni risultava contemporaneamente Membro del CDA eletto dal Presidente della Provincia di Cremona e Vice Presidente dell’A.T.O. di Cremona”.
A quel punto cosa è successo?
“In qualità di Segretario Generale ho appurato da una nota pec del Direttore dell’ATO in data 16.09.2019 la sussistenza, di fatto, dell’incompatibilità tra le cariche cumulate dal Signoroni. Per questo ho chiesto spiegazioni allo stesso Signoroni, senza risposta. Così, in data 19.09.2019, ho inoltrato a mezzo pec denuncia-esposto alla Procura per l’accertamento del reato di falsa dichiarazione da parte del signor Signoroni”.
Quindi è così che è partito il filone parallelo…
“Contestualmente ho dato formale e dovuta comunicazione al Consiglio Provinciale. A seguito del rilievo, Signoroni non convocava il Consiglio per la convalida della propria elezione, non avendo la disponibilità dei Consiglieri a presenziare. Di lì a qualche giorno Signoroni protocollava le proprie dimissioni da presidente della Provincia, carica - per l’appunto - mai convalidata dal Consiglio”.
E sul fronte giudiziario?
“Nel frattempo, avanti il Tribunale Ordinario di Cremona veniva incardinato procedimento per la dichiarazione di ineleggibilità/incandidabilità del signor Signoroni. Il procedimento si concludeva con ordinanza del 19.12.2019 ex art. 702 ter c.p.c., ove veniva accertata la condizione di ineleggibilità del Signoroni. È doveroso a questo punto precisare che in data 06.11.2019 il Segretario (la stessa dottoressa Nanni; ndr), ormai ovviamente non più in servizio a Cremona, richiedeva informazioni sulla sussistenza di un procedimento penale a carico del Signoroni a seguito della denuncia/esposto, ma il certificato risultava negativo, come già in tempi non sospetti, riferito dal Signoroni medesimo ai Consiglieri in riunioni informali”.
Ma lei non ha lasciato cadere la cosa…
“Dopo incredibili vicissitudini comunicative con la Procura, ritenendo che il signor Paolo Mirko Signoroni avesse violato le norme in materia di elezioni presso gli Enti Locali, per il ruolo all’epoca ricoperto e per senso civico, ho insistito affinché venisse fatta chiarezza in merito. Solo ed esclusivamente per il senso del dovere e verità del Segretario la Procura non ha potuto che accertare il falso dichiarato dal Signoroni”.
E arriviamo ai nostri giorni, con l’uscita della notizia della condanna con decreto del dicembre 2020, che Signoroni dice di aver ricevuto solo nei giorni scorsi.
“Oggi Signoroni fa il pesce in barile… ma se fosse vero che non ne sapeva nulla allora dovremmo pensare che stia tentando di far ricadere ogni responsabilità sulla Procura. Ora, io stessa, come ogni cittadino elettore, mi chiedo come possa un politico condannato per falso - sostenuto da un manipolo di uomini di tutti i gruppi politici - possa rimanere ai vertici di un’istituzione costituzionale. Ora, io stessa, che da anni convivo con gli amministratori pubblici, mi chiedo come alcuni rappresentanti politici possano essere di tale basso profilo etico e morale. Chiediamoci tutti come possiamo uscire da questa palude di miseria culturale e civile, di esercizio bieco del potere vuoto di una casta locale autoreferenziale”.
Quale messaggio vuole lanciare con queste sue dichiarazioni?
“Io non ci sto. Con questi traditori della costituzione non si può soprassedere. Più di qualcosa nel nostro sistema non funziona se a un Signoroni è consentito di ricoprire la carica di Sindaco e di Presidente della Provincia, se dichiarare il falso per il sistema costa solo 1500 euro… Vorrei, come molti, che la reputazione di un grande Paese come il nostro non sia continuamente macchiata da vicende come questa”. (r.cr.)
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commenti
Gualtiero Nicolini
23 giugno 2021 12:27
È uno schifo totale vergognatevi tutti e non dite di non sapere. E il PD che parla di ingenuità ? Ma non si vergonano anche loro ? E' questa la classe politica locale ? E poi ci lamentiamo di essere la città più inquinata d'Europa ? Con degli amministratori di così basso livello e di provata " onesta " ?