30 aprile 2025

"Controcampo" con Luca Uccello (Clubdoria46.it): "Per la Samp sarà la partita della vita. Per Stroppa parlano i risultati e per Coda la carta d'identità"

Giovedì 1° maggio 2025, alle ore 15:00, allo Stadio Luigi Ferraris di Genova, la Cremonese di mister Stroppa sfiderà la Sampdoria di Evani e Lombardo.

Una sfida che il direttore di ClubDoria46.it, Luca Uccello, definisce "la gara della vita", quella da non sbagliare, a cui aggrapparsi per risalire una classifica che la vede in piena zona playout, insieme ad altre cinque squadre. Per i grigiorossi, l’obiettivo è allungare la striscia positiva di risultati, consolidando la quarta posizione, con un occhio alla terza.

Come sempre, per offrire ai nostri lettori una visione completa della sfida, ho chiesto la collaborazione del collega Luca Uccello, direttore di ClubDoria46.it, che ringrazio per la sua disponibilità e professionalità. Iniziamo.

D- Ciao Luca, in uno degli ultimi editoriali apparsi sul vostro sito, per la Sampdoria si parla di una ‘stagione maledetta’...

R- “Alla fine, sembra effettivamente una maledizione che, per certi versi, si è avverata quando, all'inizio di questa stagione, si è scelto di affidare completamente a una sola persona la gestione della squadra. Quando succede questo, non sempre le cose possono funzionare come si vorrebbe. L’errore di fondo è stato quello di voler assolutamente cancellare il lavoro dell'anno precedente, un lavoro che sicuramente era migliorabile, ma che comunque aveva portato a raggiungere, anche se con fatica, l’obiettivo dei playoff. Si è voluto cancellare totalmente quello che era stato fatto, senza guardare in faccia a nessuno, senza considerare i valori e chi in questa squadra aveva dimostrato di poterci e volerci stare”.

D- Il cambio di allenatore ormai sembra diventata una prassi per le società che non riescono a sostenere o giustificare le proprie scelte ed i propri errori. È accaduto anche a Cremona negli ultimi anni, ma dalle vostre parti, in questa stagione, sono stati ben quattro gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina blucerchiata. Qual è la tua opinione a riguardo?

R- “Esatto, l’esonero di Pirlo dopo poche giornate è stato paradossale e la scelta degli altri allenatori quasi imbarazzante. E questo, al netto della rosa di giocatori, ha complicato di molto la stagione”.

D- Questo cambio che è stato fatto ultimamente, con Evani, Mancini, Lombardo, è tardivo o può riuscire a cambiare un po’ la tendenza di una classifica che parla chiarissimo?

R- “Spero di sbagliarmi, ma lo reputo tardivo perché, al di là della vittoria con il Cittadella, la scossa che ci si aspettava nel gioco, nella prestazione e nella cattiveria, non si è vista. E a Carrara, dove si è sceso in campo ancora senza un’anima, ne abbiamo avuto la conferma”.

D- La sfida con la Cremonese ha il sapore di ‘ultima spiaggia’. Credi che Evani andrà a rimescolare le carte?

R- “Pare che contro la Cremonese ci sia un cambio di modulo e di giocatori. Forse ci si è stufati di fidarsi dei nomi, puntando su giocatori che hanno più fame, più voglia di essere dentro la battaglia”.

D- Quanto conta la pressione di un ambiente come quello blucerchiato?

R- “Dipende da come la squadra la percepisce: anche giovedì ci saranno 25.000 persone, una piazza che comunque, e nonostante tutto, è sempre presente ed incita la squadra. Poi certo, le prestazioni, ancor prima dei risultati, portano molti tifosi all'esasperazione e ci possono scappare dei fischi. Alla fine, è una tifoseria talmente bella ed è una piazza talmente appassionata, che questa pressione deve diventare uno stimolo. Non c'è stata una vera contestazione finora, ma solo sostegno. L’unica pressione è che tu giochi nella Sampdoria e sai che devi andare in Serie A, ma se non sei in grado di reggere questa pressione, vuol dire che non sei un giocatore da Sampdoria”.

D- Tornando a noi, riguardo ai cambi, ho letto qualcosa sul fatto che Massimo Coda tornerebbe titolare, un giocatore a cui i tifosi grigiorossi sono ancora legati e che la scorsa stagione ha segnato 17 reti. Come si spiega la crisi che sta vivendo a Genova?

R- “Io direi quasi più Abiuso, ma comunque, tornando a Coda, è un giocatore in fase calante. Ritengo che sia ancora un signor attaccante, come lo è stato Quagliarella, ma con le debite differenze. Un giocatore che in Serie B potrebbe fare ancora la differenza, lo dimostrano i numeri, però la sua carta d'identità pesa sul fisico. La Sampdoria, ad inizio stagione, ha preso due giocatori - Tutino e Coda - ottimi sulla carta, ma se la Cremonese che punta alla Serie A lo cede, ci sarà un motivo. Se Tutino a 28 anni ha fatto bene solamente a Cosenza, ci sarà un motivo”.

D- Da ex a ex, da bomber a bomber. Parliamo di De Luca. Arrivato dalla Sampdoria per sostituire proprio Coda, a Cremona è diventato il punto di riferimento dell’attacco grigiorosso. Come lo spieghi?

R- “Diciamo che è un giocatore che ad un primo impatto non sempre piace o convince, ha sofferto spesso di infortuni, ma quando entra in condizione ottimale, allora riesce ad essere una garanzia in qualsiasi squadra. Anche quest’anno è vicino alla doppia cifra e poi segna spesso gol belli. Anche la scorsa stagione alla Sampdoria, nonostante la panchina e gli infortuni, è arrivato in doppia cifra. È uno di quegli attaccanti che sotto porta sa essere decisivo, e un attaccante deve fare gol, punto”.

D- Veniamo alla sfida di giovedì a Marassi. Qual è la tua valutazione sulla Cremonese e, tornando al discorso allenatori, su Stroppa.

R- “Gli ho parlato due anni fa, in un'intervista fatta per il Tuttosport. Mi ricordo che c’era stato un avvicinamento alla Sampdoria, quando ancora c’era Carlo Osti. Io l'ho sempre stimato come persona e come allenatore; il suo calcio è molto offensivo, può piacere o non piacere, ma è un calcio che va dritto all'obiettivo. Le critiche di quest’anno nei suoi confronti le trovo veramente strane. È un ottimo allenatore che merita fiducia e lo sta dimostrando attraverso i risultati, come lo scorso anno. Per me, Stroppa è una garanzia. Tornando alla Cremonese, in questo momento, numeri alla mano, andiamo ad affrontare la squadra che sta meglio in assoluto di tutte. È una squadra che non perde, che fa gol, che subisce e concede poco e poi ha tanta qualità. È una squadra costruita con la testa, con una cognizione di chi conosce il calcio. Purtroppo la Sampdoria, almeno in questo momento, resta un bellissimo album di figurine”.

D- Che partita dobbiamo aspettarci giovedì a Marassi?

R- “Per noi è la gara della vita. Non ci possiamo permettere assolutamente di perdere, quindi io mi auguro e sono convinto che sarà una Sampdoria completamente diversa da quella vista a Carrara. E se un tifoso a Cremona pensa di vedere la Sampdoria di Carrara, secondo me sbaglia. Le scelte di Evani e Lombardo, a questo punto, saranno dettate non dal nome, ma dalla voglia, dalla fame. I crediti sono finiti e gioca chi ci crede, chi merita, chi è più forte di testa. E soprattutto ci saranno i tifosi blucerchiati, una cornice da Serie A. Non mi risultano contestazioni o rinunce, solo sostegno incondizionato, anche se quest’anno il ‘fattore Marassi’ raramente è stato a favore della squadra, ma in ogni momento, e forse soprattutto in questo, può e deve rappresentare il ‘dodicesimo uomo’. Per me sarà una bellissima partita, contro una Cremonese che, tra virgolette, non ha l'obbligo di vincere, perché l’obiettivo dei playoff è comunque centrato, ma che in trasferta è una macchina da punti e sta vivendo un momento molto positivo”.

L’appuntamento è per giovedì a Marassi dove andrà in scena una sfida che profuma di storia e di rivalità, dove il risultato non è per nulla scontato, visto che per la Sampdoria rappresenta lo snodo di un campionato. La necessità di fare punti per risollevare una stagione fin qui travagliata si scontra con la solidità e il momento d’oro di una Cremonese che, forte dei suoi valori e di un gioco collaudato, non ha intenzione di fare sconti. Sarà una partita in cui la fame e la determinazione dovranno prevalere sulla pressione e sulle incertezze, una battaglia tra due squadre che, pur vivendo momenti diversi, scenderanno in campo con l’obiettivo di onorare la propria maglia e regalare emozioni ai propri tifosi.

Daniele Gazzaniga


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