Il pagellone di Ascoli-Cremonese: Stroppa non riesce a dare la scossa a una squadra tatticamente scontata e prevedibile
Nel post partita di Ascoli Stroppa si è detto soddisfatto del pareggio (comunque un piccolo passo avanti al netto dei risultati che chiuderanno la 25a giornata), ma non della prestazione della squadra. E ne ha ben donde, visto che, al netto di 2 limpide occasioni da gol (ed un gol annullato a Tsadjout), la Cremonese è stata intrappolata dalla rete tesa da Castori, fitta e stringente già nella trequarti grigiorossa, dove i grigiorossi hanno faticato ad impostare le azioni di gioco. Di contro l’Ascoli non ha trovato la stesse difficoltà, mettendo più volte in difficoltà la difesa grigiorossa, al suo 11 clean sheet stagionale. Al netto di una differenza di valori sulla carta che in campo non si è vista, l’Ascoli è parso ben più aggressivo e determinato dei grigiorossi.
La praticità di Castori ha vinto sulle teorie di Stroppa, che non è riuscito, al netto del cambio di fascia Zanimacchia-Sernicola, a mettere in campo le giuste contromisure per disinnescare una bomba che per fortuna è restata inesplosa.
La difesa ha vacillato a causa di un centrocampo che quesi mai è riuscito a fornirgli soluzioni per fare salire la squadra, con Abrego e Vazquez in grande difficoltà. Non ne hanno giovato di certo le linee d’attacco con Zanimacchia e Sernicola sistematicamente raddoppiati, Falletti imbavagliato e Coda, come troppo spesso accade, isolato in attacco.
L’ultima riflessione è per gli inserimenti di Afena e Tsadjout, in una seconda parte di gara dove l’Ascoli ha abbassato decisamente i ritmi e la Cremonese, gol annullato a parte, ha combinato ben poco. Tsadjout tira più da rugbista che da centroavanti ed Afena Gyan, al netto della buona volontà, non riesce a cavarci un ragno dal buco. Resta da capire il percentuale di questa avversione da parte di Stroppa sull’utilizzo di Ciofani, nel momento in cui viene tolto anche Coda?
LE PAGELLE DI ASCOLI-CREMONESE:
JUNGDAL 6: si fa trovare pronto su Caligara nel primo tempo, graziato da Mendes quanto sbaglia in fase di palleggio
ANTOV 6: bene, ma non benissimo. Qualcosina di più da lui ci si aspetta sempre.
BIANCHETTI 7: decisivo su Rodriguez, nel primo tempo e nel recupero su Streng. Nonostante una botta alla caviglia stringe i denti e resta in campo fino alla fine. RAVANELLI 5.5: in difficoltà ammonito dopo pochi minuti, con Antov quasi combina un pasticcio, che Rodriguez non sfrutta 46′ LOCHOSHVILI 6: prestazione senza sbavature si fa vedere anche in attacco.
SERNICOLA 5.5: viene imbottigliato sull’asta fascia. Stroppa a metà primo tempo, lo inverte in fascia con Zanimacchia, ma il risultato non cambia.
CASTAGNETTI 6.5: in mezzo al campo fa quello che può, ma è evidentemente troppo solo e mal supportato.
ABREGO 5: non che debba portare la croce della squadra, perché l’impegno c’è, ma deve capire che li in mezzo non c’è spazio per i leziosissimi e le incertezze.
ZANIMACCHIA 6: nel primo tempo sfiora il gol con un pallonetto a campanile sventato da Bellusci. Nel secondo serve sfodera l’assist per Tsadjout. Partita complicata. 79′ QUAGLIATA s.v.
FALLETTI 5: non manca di volontà, ma combina poco o nulla. 57′ AFENA-GYAN 5.5: serve a Tsadjout la palla per la rete poi annullata dal Var. La voglia di fare lo porta spesso a strafare.
VAZQUEZ 5.5: è protagonista dell’occasione più pericolosa della Cremo con un colpo di testa nel primo tempo. Generoso come sempre, ma troppo innamorato del pallone, non tenta mai di liberarsi al tiro, lui che di gol ne ha segnati sia su punizione che dalla distanza. Troppo nervoso si becca l’ammonizione e rischia di essere cacciato anzitempo. 86′ PICKEL s.v.
CODA 5: un voto che va diviso e condiviso con la squadra che non riesce a supportarlo per merito dell’avversario e di chi non cerca una soluzione arrivando poi alla sostituzione. 58’ TSADJOUT 6: entra nel vivo del gioco, segna una rete annullata dal Var e poi cerca la meta in almeno un paio di occasioni. Non è così che si fa la differenza.
STROPPA 5: Castori pianifica la battaglia a tavolino e la vince in campo nonostante il divario delle truppe. Nella seconda parte di gara non riesce a dare una scossa alla squadra, non tanto per i cambi in se, ma per una tattica sterile e scontata.
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