4 settembre 2024

Attenti a quei (grandissimi) due: cosa bolle nella pentola dell'esteta Umberto Cabini e dell'artista Aldo Spoldi?

"Nello studio di Aldo abbiamo messo le basi per un nuovo progetto: 20 anni dopo!"

Così postò via social, nei giorni scorsi, il dottor Umberto Cabini: Eccellenza Cremasca da esportazione, esteta, imprenditore, mecenate e presidente della Fondazione Adi, Collezione Compasso d'oro. Cose bolle nella pentola di "Mister Icas" (dal nome della premiata, premiante, in costante evoluzione) Cabini? Lo scopriremo vivendo. Ah... accostatosi all'arte concettuale e alle esperienze teatrali negli anni Settanta, Aldo Spoldi fa parte di una generazione di artisti che cerca di superare il rigore e la rigidità concettuale attraverso il ritorno a un linguaggio capace di una nuova narrazione, attingendo i propri strumenti indifferentemente dalla storia dell'arte, dalle immagini del quotidiano e della cultura contemporanea.
Il suo carattere distintivo sta nel non volersi rinchiudere nella dimensione del quadro, nel realizzare installazioni ad ampio raggio, e nel rifarsi a un universo di immagini ricavate dalla dimensione dell'infanzia, dei cartoons, dei fumetti, per dar vita a icone fantasiose e delicatamente stilizzate. Spoldi è nato a Crema nel 1950, dove vive e lavora. 
Artista ironico, ludico, teatrale è pittore, scultore, musicista, scrittore, docente all'Accademia di Brera è membro del Collegio di Patafisica dal 1983 e firmatario del Manifesto Topista (2014).
Lo sviluppo della sua attività coincide con la trasformazione dell'arte e della società, ognuna delle quali si rispecchia nelle varie fasi del suo lavoro.

 

 


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