Conviene “Crema Capitale Europea per i Giovani”, dopo la passerella spot (un po’ fine a se stessa) dello “Sport 2016”?

Da una parte il consigliere comunale della Lega Andrea Bergamaschini che chiede la candidatura ufficiale di Crema quale Capitale Europea per i Giovani, seguendo un progetto ben definito. Dall’altro lato, restando sempre in campo leghista, il post (postato settimana scorsa), dell’attivista Andrea Piacentini che riportava quanto segue:

 “Oggi voglio parlare di una questione molto importante di cui nessuno spende due parole: i giovani.
I giovani di Crema si sentono a disagio perché dopo due anni di restrizioni dove come tutti hanno dovuto cambiare più volte  la loro  routine come se fossero robot, ad oggi si ritrovano a dover annullare delle feste per "presunte lamentele".
Ne discutevo l'altro giorno con un mio amico, capisco che i ragazzi costituiscono un piccolo spicchio della fetta elettorale ma perché in campagna elettorale e dall'amministrazione attuale non ci sono state proposte concrete per i giovani? Perché non è stata organizzata una festa in campagna elettorale come strumento di ascolto e di confronto?
Non stupiamoci se vedremo una città meno popolata dai giovani”.

Insomma: per la Lega, la capitale del Granducato del Tortello non è una realtà per i giovani. Ergo serve una scossa.

Nota a margine: anni fa, nel 2016, dopo aver pagato il dovuto e indispensabile obolo necessario all’iscrizione, Crema visse da protagonista, la bella esperienza di essere una “Cittadina Europea consacrata allo sport”. Per carità, al netto delle passerelle per i soliti noti, fu in parte una bella esperienza, ma cosa è rimasto di pratico dopo tale intensa annata? Ergo, prima di iscriversi o di richiedere titoli e passerelle a terzi (magari investendo denaro pubblico o quattrini investibili per manutenzioni ordinarie o straordinarie), mah … non sarebbe male muoversi in proprio, rendendo attrattivo, aperto, frizzante e vivace, senza marce trionfali, il territorio simbolo del filmone ‘Chiamami col tuo nome’. No?