Ma perché il produttore cremasco Valsecchi dovrebbe rosicare per il successo del film "Buen Camino" dell'ex pupillo Zalone?
"Capisco che possa essere risentito: è umano, questo è il primo film che non faccio con lui. Cohen e Habib mi hanno fatto tenerezza nel tentativo di emulare Valsecchi, ma nonostante gli sforzi hanno ancora parecchio da lavorare: come si mangia e si beve a casa di Valsecchi...".
Così, giorni fa, Checco Zalone, a modo suo commentava la rottura tra lui e il suo storico produttore: Pietro Valsecchi da Crema. Ah, l'uomo di cinema e televisione cremasco, ancor prima, si era espresso sulla separazione artistica dal suo ex pupillo nel seguente modo: "Zalone è un democristiano fino al midollo, voleva il riconoscimento di quel mondo e quando l'ha avuto l'ha snobbato. È diventato ossessivo, vinto dall'ansia del primo posto ma nel cinema è normale". Dulcis in fundo, Marco Giusti, critico cinematografico ha commentato come segue, il successone ottenuto da Zalone, col suo filmone "Buen Camino": "Fa rosicà tutti. A cominciare proprio dal vecchio produttore Valsecchi, che si era autoconvinto di essere indispensabile al successo di Zalone, quando la persona davvero indispensabile era Nunziante". Ora, detto che la divisione tra Pietro Valsecchi e Checco Zalone è arrivata dopo e per la rottura tra il regista e il produttore, siamo davvero sicuri che il cremasco Valsecchi rosichi per il successo al botteghino di Zalone? Mah ...
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