11 settembre 2022

Il dottor Attilio Galmozzi, DocRock d’Italia e gemello politicamente diverso del dottor Borghetti: “Dal 2010 troppo tagli alla Sanità italiana “

Ho letto un interessante "fotografia" del sistema sanitario pubblicata da Cimo-Fesmed (un sindacato nazionale che riunisce circa 14000 medici italiani):

tra il 2010 e il 2020, in Italia sono stati chiusi 111 ospedali e 113 Pronto soccorso. Sono stati tagliati 37 mila posti letto (circa 9000 nella sola Lombardia) e nelle strutture ospedaliere mancano all’appello ancora oltre 29 mila professionisti, di cui 4.311 medici. Numeri che, a cascata, hanno coinciso con un drastico numero di prestazioni sanitarie: tra il 2010 e il 2019 si sono registrati 1,36 milioni di ricoveri ordinari in meno (dato che scende a -2,13 milioni nel 2020, primo anno di emergenza sanitaria). Si potrebbe pensare che la minor ospedalizzazione ordinaria sia stata compensata dall'aumento delle prestazioni di day hospital e day surgery ma anche qui il calo è netto ed evidente.

A fronte di un incremento importante del privato accreditato (che in Lombardia raggiunge circa il 49% mediamente del "mercato sanitario") il dato impressionante riguarda il calo delle prestazioni diagnostiche: -19% di indagini di laboratorio, -30% di attività di radiologia diagnostica e -32% di attività clinica ambulatoriale.

Il dossier prosegue con un'analisi dei costi i quali nonostante il sensibile calo dei costi del personale e delle prestazioni in generale, evidenzia un aumento dei costi, del 13,7% in dieci anni.

Se questo aumento dei costi nonostante i tagli avesse prodotto maggior benessere potremmo essere in parte al sicuro; invece Istat registra un aumento dei decessi negli ultimi 10 anni per patologie metaboliche (diabete in primis), cardiovascolari ed oncologiche. Seppur lieve ma statisticamente significativo. 

Oltre ai disservizi che quotidianamente i pazienti subiscono negli ospedali di tutta Italia a causa della carenza di personale sanitario, l’Istat inizia anche a rilevare segnali che, seppur lievi, dovrebbero far riflettere: la mortalità per tumori, malattie metaboliche (diabete in primis) e cardiovascolari è in lieve aumento. Nel 2020 il 40,1% della popolazione presenta almeno una malattia cronica, contro il 38.6% del 2010.

Un trend di crescita destinato a proseguire nei prossimi anni, che renderà necessario un livello maggiore di assistenza sanitaria. 

In tutto ciò chi ha il dovere di compiere scelte, sposta il focus su altri argomenti che spaziano dall'abolizione del numero chiuso a medicina a miracolosi aumenti delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche.

Con quale personale? Con quali obiettivi? Con quali strategie? Con quali investimenti? 

Il sistema sanitario pubblico e universale rischia di soccombere se non ci saranno scelte importanti.

Così postò via social Attilio Galmozzi, presidente del consiglio comunale (centrosinistra) a Crema e gemello positivamente diverso del DocRock d’Italia Maurizio Borghetti 

 

 


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