11 ottobre 2025

L'Uomo, "cremasco", che partiva sempre: Leonardo Bonzi, personaggio incredibile, "raccontato" al Caffè Filosofico a Crema, lunedì 13 ottobre

Appartenente a una nota famiglia aristocratica di origine cremasca, il conte Leonardo Bonzi (nato a Milano nel 1902, morto a Ripalta Cremasca nel 1977), fu tante belle cose, ma soprattutto, si rivelò uno sportsman di stampo anglosassone, lanciandosi nelle più svariate discipline. Sin da bambino andava a cavallo, e nuotava. Crescendo, si dedicò pure agli sport della neve e del ghiaccio: valido pattinatore, grande sciatore, pure provetto alpinista. Appassionato cacciatore ed ottimo tiratore, gareggiò perfino con le moto. E' stato inoltre, grande amico di Alberto Bonacossa, il deus-ex-machina della spedizione azzurra ai Giochi di Chamonix del 1924, i primi riconosciuti ufficialmente dal CIO. L'influenza di Bonacossa su Bonzi fu fortissima e coinvolgente, al punto di arruolare il conte come membro dell'equipaggio di una squadra italica di bob. Ma Bonzi grazie all'amicizia con Bonacossa si dedicò anche alla disciplina tennistica. E comunque accettò con entusiasmo l'idea di rappresentare l'Italia ai Giochi: non gli mancava certo lo spirito d'avventura che nella vita lo avrebbe porterà lontano. Il cremasco è stato il più giovane dell'intera, prima spedizione azzurra, portò la bandiera alla cerimonia d'inaugurazione mentre il cartello con la scritta Italia venne tenuto dal masseur Pilotta, "per non stancare troppo gli atleti". Leonardo Bonzi si dedicò ai viaggi aerei: nel 1934 volò in Groenlandia, poi realizzò il raid aereo Roma-Addis Abeba. Nel febbraio 1935, a Cortina tornò al bob a due e si aprì allo sci: per tornare quindi alle sue amate esplorazioni, perfino in luna di miele: con la moglie Elisa Lentati, in auto, affrontò un lungo viaggio attraverso lande desolate dell'Asia, tra Afghanistan e Siria. Poi intraprese la traversata aerea del Sahara e descrisse le sue avventure in un libro che ottiene un discreto successo. Volando visse la Seconda Guerra Mondiale, guadagnandosi pure una Medaglia d'Argento ed una al Valor Militare. Alla fine del conflitto sposò, in seconde nozze, la nota attrice Clara Calamai e si dedicò al cinema, come produttore ma anche come regista di documentari su terre lontane, ottenendo grande consenso e vincendo nel 1955, con "Continente perduto", il Premio della Giuria al Festival di Cannes. Ah, tifosissimo del Milan indossò i panni del vicepresidente del club milanista: nipote dal lato paterno di Ernesto Nathan, sorella di uno dei soci fondatori del Milan, Edward Nathan Berra. La famiglia Bonzi era stata nobilitata nel 1694 per i servigi prestati alla Repubblica di Venezia, ottenendo il titolo di conti del Serio. Nel 1738 la famiglia era stata ammessa nel patriziato di Crema, in seguito al matrimonio di Ercole Bonzi con una Vimercati. Proprietario di terreni nel comune di Segrate nel 1968 Leonardo, ne vendette una a Silvio Berlusconi, per una somma di circa tre miliardi di lire. Negli ultimi anni della sua vita Leonardo Bonzi, l'uomo che partiva sempre, si fermò prevalentemente a San Michele, frazione del comune di Ripalta Cremasca, dove era situata la residenza sua dimora familiare (villa Bonzi), risalente al XVIII secolo. Come hanno ricordato via social recentemente, per una sfida con gli amici dichiarò nel 1931, da amante delle sfide quale era, che sarebbe riuscito a scalare il Dente del Gigante sul Monte Bianco andando e tornando in giornata da Milano. Partito con il suo aereo di buon mattino tentò di atterrare sul ghiacciaio Rochefort, ma il velivolo si capottò. Seppur ferito Leonardo Bonzi riuscì a scendere a valle con gli sci.
Il Museo voluto e realizzato dalla figlia Emilia, è stato inaugurato il 4 giugno 2006 con un monologo del compianto attore Carlo Rivolta intitolato Ben tornato Leonardo. 
L'expo è ospitata nelle scuderie della villa di San Michele che appartenne ai Bonzi. Nelle sale del museo sono conservate fotografie e oggetti, tra cui l'elica dell'aereo che si è capottato sul Monte Bianco, medaglie degli sport più disparati, coppe. Ah che storia (da conoscere e raccontare) quella del Leonardo che partita sempre a amava la vita.

Ebbene, l'uomo, "cremasco", che partiva sempre: appunto Leonardo Bonzi, personaggio incredibile, verrà raccontato dalla figlia Emilia, al Caffè Filosofico a Crema, lunedì 13 ottobre, con inizio alle 21.00 al Caffè Gallery in via Mazzini.  

 

 


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