Ma sta Stazione ce serve o nun ce serve a Crema? La situazione, aspettando il sottopassaggio (serve, ma farà miracoli?) è caotica sul viale di Santa Maria della Croce

"Ma sto fiume Tevere ce serve o nun ce serve?"... Ricordate? Così, con questa frase cult in romanesco, Armando Feroci, interpretato da un magnifico Carlo Verdone, chiudeva il filmissimo "Gallo Cedrone". Ebbene, contestualizzando il tutto a Crema, capitale del Granducato del Tortello, al netto del sottopassaggio (Ok arriverà prima della Champions League alla Juventus, ma che telenovela, no?) potremmo riadattare lo slang di Feroci, urlando: "Ma sta stazione, restaurata, ma sempre vandalizzata, con treni sospesi, fermi, spesso in ritardo e il passaggio a livello sul viale di Santa Maria della Croce, più abbassato che alzato, ce serve o nun ce serve?" Emblematico, in merito, un post da Facebook, datato 15 maggio, dell'architetto Enzo Bettinelli, Signore della Politica Cremasca: "Altra mattina di passione sul viale di S. Maria...in stazione c'è un treno in attesa, per Cremona. Arriva sul binario opposto il treno da Cremona per Milano. Parte e se ne va. L'altro treno, imperterrito, rimane fermo in stazione. E le sbarre del passaggio a livello giu'... Penso da un lato la coda dei veicoli arrivi a Soncino, dall'altra probabilmente oltre Pianengo. E che fanno i controllori con le loro telecamere? Giocano a carte? Come si fa a lasciare una città tagliata in due? Se il treno fermo ha problemi qualcuno l'avrà pur saputo (siamo nell'era delle telecomunicazioni e della videosorveglianza!)  e a quel genio della lampada non viene in mente che nel frattempo si può sollevare il passaggio a livello?"

Per carità, col sottopassaggio in arrivo, si spera a breve, in via Gaeta, la circolazione probabilmente si farà più fluida, ma il traffico diminuirà da quelle parti? Ma soprattutto, senza treni moderni, efficienti, funzionali, numerosi e puntuali verso Milano e Cremona, la Stazione gioverà o nuocerà al Granducato del Tortello?