Matteo Piloni, consigliere regionale Dem: “Le Primarie non entusiasmano più e sarebbero parlarsi addosso. Cottarelli era candidato autorevole”
"La politica dei veti è una politica che rinuncia a sè stessa.
C'è un Governo di destra che non è maggioranza nel paese, ma che può diventarlo se non si costruisce un'alternativa.
Quanto sta accadendo in Lombardia fotografa la stessa situazione. Avevamo la disponibilità di un candidato autorevole come Carlo Cottarelli che, sia i pregiudizi dentro e a sinistra del PD, sia la confusione di Calenda, hanno bruciato. A chi dice che ha perso contro la Santanchè (ovviamente vero), invito a vedere i numeri: Cottarelli ha preso oltre 2500 voti personali in più della Santanchè. Numeri, non opinioni.
Ora il dibattito è tra Moratti e le primarie. Dicevamo che per essere davvero competitivi in Lombardia servivano tre cose: non votare insieme alle politiche; la riconferma di Fontana e una eventuale divisione nel centrodestra. Si sono create tutte e tre le condizioni. Condizioni che stanno creando difficoltà. Paradossale. Chi parla un pochino con le persone si accorge che eventuali primarie sarebbero l'ennesimo "parlarsi addosso". Come un congresso di 6 mesi (che spero si acceleri).
Non vanno evitate come strumento in sè, ma perché non si rivolgono a nessuno. Perchè non entusiasmano nemmeno il popolo delle primarie.
Dall'altro lato la Moratti. Che, paradossalmente, crea quantomeno un minimo di dibattito. Più delle primarie. Incredibile.
Io penso che l'unica via d'uscita per costruire qualcosa di utile per i lombardi sia un passo indietro da parte di tutti. Per fare due passi avanti. E magari dimostrando un po' di generosità. Ma forse chiedo troppo".
Così postò via social il consigliere regionale cremasco del Pd Matteo Piloni, in campagna elettorale per le Regionali di Lombardia 2023
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commenti
michele de crecchio
14 novembre 2022 23:12
Mah! Le "primarie" erano rimaste forse l'unica traccia di quella effettiva "diversità" che un tempo caratterizzava il partito di Berlinguer, troppo rapidamente dimenticata dalla formazione politica che tentò di raccoglierne, almeno in parte, l'eredità!