11 gennaio 2024

Qualcosa non torna nella sanità pubblica dell’Eccellente Lombardia. Leggete che storia…

“Episodio assurdo ma considerato come va la nostra sanità ormai non sorprende più di tanto.
Dopo un anno di attesa per togliere a mio marito uno stent ureterale, che era stato prospettato in sede di dimissione un anno fa di rimuovere in 60 giorni e che comunque non andava tenuto più di 6 mesi, ieri c'è stata la telefonata dall'ospedale di Crema per il ricovero per effettuare l'intervento.
Rimozione che mio marito aveva già effettuato nei tempi utili per non avere problemi, anzi già con un inizio d'infezione, presso un altro ospedale.
Riflessione: mancano pochissimi giorni alla scadenza di un anno, lo stent andava tenuto massimo 6 mesi ... poi quando ci sono complicanze la colpa è delle patologie pregresse o concomitanti?
Così posto’ via social Cristina Piacentini, Donna impegnata del Fare e generosa attivista del comitato Crema Zero Barriere. Già qualcosa non torna nella gestione ordinaria della Sanità pubblica Lombarda, no?


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commenti


Manuel

11 gennaio 2024 17:25

Questo è un caso emblematico. La Lega Nord (o Lega Salvini, chiamatela come preferite) non è riuscita (non ha voluto?) ad incanalare la sanità pubblica verso un percorso collettivo, efficiente, popolare, deviandola da una direttrice privativora impostata dalle amministrazioni cielline.
Ora dura sarà la rimonta, la reimpostazione, ammesso le si vogliano, ambiscano. La Lega popolare delle origini, si scrolli il becerume, ramazzi le fanfaronate ideologiche, allontani idioti ed incapaci, scelga nuovi compagni di viaggio ed ambisca a sobrietà e splendore per il nord Italia, sempre più avviluppato in un produttivismo schizofrenico ed acefalo, ammorbato ed assediato da inquinanti solidi, liquidi e gassosi, rassegnato ad una deriva sociale che esalta solamente denaro, menefreghismo, solitudine.