9 febbraio 2023

Senza l’ausilio dell’ex compagno di post Galmozzi, il DocRock Borghetti, comunque continua a postare in materia di sanità

Qualche spunto "sanitario" che probabilmente non verrà preso in considerazione dai diversi competitor delle elezioni regionali, visto quello che sento e leggo (analogamente alle recenti politiche) senza aver sentore che qualcuno abbia in mente di avvicinarsi al tentativo di approcciare soluzioni efficaci, sicuramente non facili ma inevitabili per evitare non augurabili crolli. Aggiungo purtroppo.
1. Le "code per visite e indagini" non sono solo un epifenomeno ma l'ultimo, isolato, distaccato effetto di una serie non indifferente di malfunzionamenti, problemi e errori (decennali) che mai si è tentato di risolvere e correggere in modo efficace. Inutile anche solo pensarlo...di riparare il tetto se sotto la casa cede
2. Per la questione "i medici sono pochi" va detto che il numero per abitanti in Italia è superiore alla media europea e Paesi come la Francia ne hanno meno pur non avendo un sistema sanitario sfasciato o peggiore del nostro.
3. Esiste piuttosto, in continua incontrollata crescita, una richiesta sanitaria che nessun sistema, a mio avviso, riuscirà mai a soddisfare nei tempi e modi dovuti. Di pari passo va pure sottolineato che questa richiesta è pericolosamente in percentuali sempre più elevate sostenuta da motivi diversi dalla effettiva 'Salute' della persona. Ergo. Se qualcuno la considerasse (per me erroneamente) inevitabile e corretta dovrebbe poi spiegare come si potrebbe aumentare la risposta, vale a dire incrementare strutture e personale sanitario senza incidere considerevolmente sulle finanze pubbliche (quindi senza aumentare a dismisura la tassazione). In assenza di correttivi efficaci anche il privato si autolimiterebbe per impossibilità ad investire per strutture alle quali le persone farebbero sempre più fatica ad accedere, fermo restando che il "privato" italiano è in larga parte convenzionato col sistema pubblico che è quello che paga, in un sistema generale italiano che, almeno nelle intenzioni (e per me giustamente) non vuole lasciare indietro nessuno.
4. I Pronto Soccorso pubblici dovrebbero effettuare prestazioni di emergenza-urgenza (di I o II livello) mentre tutti sanno che in larga parte svolgono (obbligati?) prestazioni ambulatoriali, di giorno e di notte, distogliendo troppe risorse professionali e finanziarie dalle loro finalità.
5. In assenza di profondi correttivi al sistema (medico-legali, valutazioni di appropriatezza rispetto al numero, retribuzione del personale sanitario pubblico, educazione sanitaria, equo rapporto e intervento tra Medicina territoriale e Ospedaliera ecc ecc) da studiare e individuare in perfetta cooperazione Stato-Regioni, qualunque nuova "figura" pubblica inserita diventa inevitabilmente una ulteriore fonte di richiesta di prestazioni, come un gatto che si mangia la coda (e non solo..).

Come ho premesso, sono solo alcuni spunti. Non hanno loro né ho io, alcuna pretesa. Solo che stasera mi andava di scriverli qui, senza voler offendere nessuno e sapendo che domani, comunque, sarò sempre al mio posto.

Così postò via social il consigliere comunale d’opposizione a Crema Maurizio Borghetti, già candidato sindaco per il centrodestra. Ah … orfano, in materia di post sanitari, del Gemello politicamente diverso Attilio Galmozzi (il presidente del consiglio comunale nel frattempo dal Pronto Soccorso del Maggiore è approdato al reparto di Medicina), il DocRock Borghetti continua, comunque e in solitaria a postare… 


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