3 aprile 2023

Stefania Bonaldi da Crema le canta a La Russa: “Su via Rasella frasi indegne e vergognose della seconda carica dello Stato”

“Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza. Fu uccisa una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS”. Così ha parlato, a poco più di tre settimane dalla celebrazione del 25 aprile, Ignazio La Russa, presidente del Senato e pezzo da novanta del partito della Premier Meloni: Fratelli d’Italia.

Ebbene, Stefania Bonaldi da Crema, attivista Dem e, soprattutto colonna portante del Pd della segretaria Schlein, a La Russa, via social ha replicato così: “Due sentenze civili della Corte di Cassazione, una del 2007 e una del 2009, hanno stabilito che la rappresaglia di via Rasella che condusse alla morte di 33 nazisti fu ‘un legittimo atto di guerra rivolto contro un esercito straniero occupante e diretto a colpire unicamente dei militari’ e che quei partigiani ‘non furono massacratori di civili’. Non diverso è il giudizio prevalente degli storici.

Di certo, il terzo Battaglione Bozen, bersaglio dell’attentato di via Rasella non era ‘una banda musicale di semi-pensionati’, bensì parte di un Polizeiregiment, un corpo di polizia militare.

Delle due l'una, o La Russa è in buona fede, ma non ha studiato abbastanza la storia, oppure è in malafede, e sostiene falsità in nome di un ben chiaro revisionismo.

Io non ho dubbi in merito alla risposta, ma comunque sia, resta una uscita indegna e vergognosa della seconda carica dello Stato”


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