Stefania Bonaldi: “Letizia Moratti è di centrodestra. Il Pd deve ripartire dalle Primarie in Lombardia e da altro”
"Domenica mattina a Milano assemblea regionale del PD Lombardia, ovviamente argomento forte erano le prossime elezioni regionali.
Il segretario Vinicio Peluffo, in un momento decisamente delicato, è la "voce ufficiale", ma non credo di svelare il terzo segreto di Fatima se dico che dal confronto è emerso che non vi è alcuno spazio perché il Partito Democratico possa sostenere la candidatura di Letizia Moratti a presidente della Regione. A parte un paio di interventi vagamente possibilisti, per il resto l'assemblea si è diffusamente pronunciata in modo netto e inequivocabile, come già avevano fatto il segretario e altre voci Dem autorevoli, respingendo in toto questa opzione.
Letizia Moratti rappresenta l'azione di governo del Centrodestra lombardo, anche in fatto di politiche sanitarie non ha minimamente modificato l'approccio al tema della salute, né segnato alcuna svolta nella gestione della sanità lombarda, con la sua piega fortemente aziendalistica e la polverizzazione della sanità territoriale. Noi abbiamo una visione diversa della sanità perché abbiamo una visione radicalmente diversa della persona e questo determina un divario non colmabile.
Altro punto di intesa, salve fisiologiche sfumature, la conferma che il metodo delle primarie per la scelta del candidato/a presidente, previsto dallo Statuto, resta quello privilegiato, da proporre agli alleati proprio come elemento per costruire una coalizione la più ampia possibile, sempre ovviamente nel perimetro progressista.
Ed il mandato al Segretario, con un termine temporale preciso, stante la possibilità che in Lombardia si possa votare già nella prima decade di Febbraio, va in questa direzione.
La batosta presa alle elezioni politiche, dovrebbe almeno averci insegnato che le scelte "cadute dall’alto" fanno l’effetto di chicchi di grandine del peso di una tonnellata l’uno! A scanso di equivoci ho preferito esplicitare questo concetto, insieme alla esigenza di discontinuità, su cui tornerò.
Il favore per le primarie, per me da coniugare anche con la valorizzazione della "filiera corta" delle amministrazioni locali e delle virtuose esperienze di civismo che sono la "seconda gamba", talvolta la prima, nel governo dei nostri Comuni, sono scelte di metodo che possono, devono fare la differenza nell'azione del campo progressista.
Certamente il momento non è facile, con un travaglio congressuale che in molti riteniamo sia una zavorra per le elezioni regionali, ma l'assemblea di oggi fissa due punti importanti per dare impulso e indirizzi al PD lombardo, perché si muova da protagonista nell'alveo progressista, con determinazione e senza subalternità".
Così, sospesa tra l’eventualità di ripescaggio in Senato e, il desiderio di candidarsi alla guida della Lombardia, magari attivando un civismo capillare, postò Stefania Bonaldi, ex sindaca di Crema che non vede Letizia Moratti come una risorsa per conquistare la regione lombarda in sinergia col Terzo Polo di Renzi e Calenda…
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti