L'eclettismo artistico di Solci in mostra a S. Maria della Pietà
L’immagine di un artista prepotentemente eclettico, di una creatività inesauribile che si esplica con ogni mezzo a disposizione ed eleva ai livelli dell’arte anche le materie più umili: legno, ferro, polistirolo. E’ quella che emerge dalla mostra “Omaggio a Giovanni Solci” allestita in Santa Maria della Pietà fino al 12 settembre, a cura dell’Associazione Artisti cremonesi, Associazione CrArT-Cremona arte e turismo. Una personalità poliedrica, la sua: fotografo, atleta, meccanico, appassionato ballerino di tango e, soprattutto, scultore, un grande scultore.
Ed oggi scopriamo, ed è questa una delle novità più interessanti della mostra, grande fotografo che con l’immagine riesce a trasmettere emozioni e valori che appartengono alla stessa storia dell’uomo, dai toni impressionistici, dove si risente la lezione di Torquato Zambelli e Cirillo Bertazzoli, alla ritrattistica neorealistica di Fazioli, immagini velata da una sottile e dolce malinconia. Solci è stato uno dei primi a fare un servizio fotografico alla giovanissima cantante Mina, ripresa in costume dall'Isola dei Bruti, poi distrutto dalla madre. Eclettico scultore ha fatto creazioni artistiche per l’industria di giocattoli, oggetti d’arredamento, targhe sportive, copie di animali da giardino, modelli di animali da richiamo per un produttore internazionale di stampi da caccia, particolari confezioni artistiche come i celebri cofanetti di caramelle Sperlari degli anni ’60 e ’70.
Partito dalla lavorazione del marmo, assecondando la tradizione paterna nella scultura cimiteriale, ha poi sviluppato il suo personalissimo stile nelle opere in bronzo, di cui in mostra è presentata una copiosa collezione, ma anche nella gioielleria, con gioielli dal sapore vagamente arcaico, materici, dove si rincorrono senza soluzione di continuità la stesse soluzioni artistiche che caratterizzano le grandi opere scultoree con quel gioco di pieni e di vuoti, di incastri, di trafori perforati dalla luce, di materia grezza piegata alla propria fantastica creatività come avviene nello straordinario Cristo deposto in acciaio da una croce realizzata con un antico legno color pece tratto dalle rive del Po. E’ nella produzione delle sue opere d’arte, realizzate nel suo studio cremonese in via De Stauris ed esposte in una innumerevole serie di mostre personali e collettive, che Giovanni Solci esprime il suo più intimo sentimento artistico nei temi a lui più cari, come la celebrazione della bellezza della vita, dei sentimenti, la difesa della natura e la spiritualità. Negli ultimi anni si è dedicato a sperimentare la modellazione in polistirolo espanso, originariamente utilizzato nella stesura di bozzetti e poi in creazioni sempre più grandi, del tutto autonome sul piano stilistico ed espressivo che ricordano illusionisticamente il nitore del marmo. Solci non ha mai trascurato alcuna delle possibilità offerte dalla scultura e sono convinto che avrebbe voluto lavorare ancora all'infinito per dare corpo ad altre sue idee, rinnovando il suo entusiasmo giovanile con una fantasia ed un'intuizione mai domata dagli anni, se la morte, un anno fa, non lo avesse fermato.
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