30 novembre 2023

"Abbiamo l'Ospedale Maggiore, non vogliamo l'ospedalino minore", un centinaio in piazza con cartelli e fischietti in rappresentanza di 3500 cremonesi che hanno già firmato l'appello

Fuori dalla passerella ufficiale del Museo del Violino c'è una Cremona che resiste. Resiste all'idea che la modernità voglia dire buttare giù tutto e ricostruire, che la buona sanità si faccia solo con i muri, "che la salute sia una merce e la sanità un'azienda" come recitava un cartello esposto. Erano un centinaio di persone in piazza Marconi a far sentire un'altra voce, quella di 3500 cittadini che hanno già sottoscritto un documento in cui chiedono di riqualificare l'ospedale senza demolirlo. Cartelli, fischietti e slogan ritmati hanno attirato l'attenzione mentre in Auditorium andava in scena la premiazione del concorso internazionale. E a passare in rassegna quei cartelli era chiaro il messaggio del Comitato: "Nuovo ospedale, o di come ti frega in un colpo solo soldi e diritto alla salute sul territorio", "Abbiamo l'ospedale Maggiore, non vogliamo l'ospedalino minore", "Nuovo ospedale, lì non ti potrai curare ma dovrai emigrare", "l'ospedale di Cremona ha solo 50 anni, no demolire, si potenziare: - cemento, + personale", "e le firme de la pèetision, a la fin le scava le soche dei teston", "l'ospedale maggiore non è un klinex", "se smantellano l'Ospedale Maggiore, quanti ospedali serviranno alla prossima epidemia?". Il Comitato non si ferma, anzi come dicono i promotori, è pronto a rilanciare la protesta che sta raccogliendo l'adesione di tanti cittadini, contro un'opera inutile che spreca denari dei contibuenti. 

 


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commenti


Antonio

1 dicembre 2023 07:32

Ma andate a fare qualcosa di utile, che è meglio…

Manuel

1 dicembre 2023 17:04

... forse partecipare ai “bagordi” per l’inaugurazione del nuovo supermercato DESPAR?
Certo dal divano, davanti alla TV, come fai tu (o come faccio io) di cose ne cambi poche! Forse nessuna: dipende pure da ciò che osservi.
Vorrei ricordarti, una tra le migliaia di bagattelle italiche: Milano iniziò a depurare le proprie acque reflue quando l’UE, stanca di reprimende, decise di comminare multe. C’erano cittadini e politici (non solo milanesi) che da decenni invocavano misure di tutela, ma chi di potere, non se li filava... alla fine però...
Siccome siamo oramai tendenzialmente indolenti e menefreghisti, sarebbe opportuno rispettare coloro che manifestano o criticano o sollecitano per promuovere, difendere la comunità o le idee, sfidando pure l’inclemenza del meteo. A mio avviso, queste persone meritano la stessa stima dei volontari, anche se non sempre ne condivido le iniziative.

Rosella Vacchelli

1 dicembre 2023 22:21

Stiamo facendo qualcosa di molto utile per tutti noi e anche per lei. Il Sistema Sanitario Nazionale che sinora ha garantito assistenza a tutti noi e a lei chiude i battenti per mancanza di adeguato finanziamento. Il governo ha fissato i fondi per il SSN nel triennio 23-25 al 6% del Pil, insufficienti per consentirne la sopravvivenza. Usare con accortezza il denaro dei contribuenti e non sprecarlo può permetterci di evitare il salto nel buio della fine del SSN. Il modello americano dove o paghi assicurazioni insostenibili o non ti curi è dietro l'angolo. Per questo è molto utile opporsi alla costruzione di un nuovo ospedale quando ne abbiamo già uno recente, strutturalmente solido e adeguabile ai nuovi standard di sicurezza e risparmio energetico. Resterebbero in cassa 300 milioni necessari per non far morire il SSN.