2 febbraio 2025

""Sessantacinque anni fa moriva Fred Buscaglione, io c'ero. Vi racconto quella serata". La testimonianza del giornalista Gian Paloschi

Il 3 febbario 1960, 65 anni fa Fred Buscaglione moriva, a soli trentotto anni, in un incidente stradale.
In “Quelli eran giorni, storia di orchestre canzoni, musicisti e musicanti nella Cremona degli anni Cinquanta e Sessanta”, (edizione La Cronaca, novembre 2004) il collega Gian Paloschi, scomparso da poco, raccontava di aver trascorso, con il cantante torinese, quella sera tragica in cui il destino l'aspettava sulla sua Ford Thunderbird rosa shocking, in una fredda alba romana.

La sua esistenza è stata un turbine di eventi, successi, notorietà, canzoni.

Balzò alla ribalta sul finire degli anni Quaranta, grazie ad un talento originale e moderno e a canzoni divertenti e adatte ad essere ballate, spumeggianti e dallo swing inconfondibile.

La Torino di Buscaglione, con le sue canzoni, sembrava Chicago o New York, dove gli uomini sono dei duri solitari che cedono davanti al fascino femminile, fumano e hanno il whisky facile... sembrano usciti dai romanzi di Dashiell Hammett, Raymond Chandler o Damon Runyon.

Alla fine degli anni Cinquanta, Fred Buscaglione era uno degli uomini di spettacolo più richiesti, e non solo come cantante.

Egli è dappertutto: nelle pubblicità, alla televisione e nei film, prima con brevi apparizioni canore, poi in ruoli autonomi incarnando quasi sempre la figura del simpatico spaccone.

Le cronache del periodo, in maniera quasi unanime, ci restituiscono del musicista la descrizione di una personalità frenetica, di un uomo che dedicava al lavoro quasi tutta la sua vita e che si consumava fisicamente in un tour de force estenuante.

Come se già sapesse che non aveva tempo da perdere.

Anche il racconto di quella sera testimonia di un primo incontro del darsi appuntamento di lì a breve e di un’attesa vana.

3 febbraio 1960

Paolo Zavallone - i nostri rapporti sono un po' competitivi ma buoni - ci ha detto che è arrivato a Roma il suo amico Fred Buscaglione, in quel momento all'apice della notorietà.

Films, televisione, canzoni in Hit Parade. Paolo non vede l’ora di incontrare quello che lui chiama il Maestro e ci trascina all’Hotel Parioli per dargli il benvenuto.

Ma lui non c'è e Zavallone dovrà aspettare fino a sera quando Fred, da solo, arriva alla Rupe Tarpea. Ce lo presenta poi dice che i Vichinghi sono in po’ specialisti nell'arrangiare le sue canzoni. Buscaglione mi sembra triste e compassato ma con noi è sorridente, affabile.

Più tardi lo vediamo sedersi a un tavolino proprio davanti alla nostra postazione, è solo con una bottiglia di whisky sul tavolino. Mentre ci ascolta (e sembra con piacere) la bottiglia è già quasi vuota e intanto Fred ha fatto amicizia con alcune ballerine che lavorano qui.

A fine serata Zavalone vorrebbe che andassimo tutti da qualche parte ma il Maestro dice di aspettarlo: farà una corsa all'Hotel, una doccia e tornerà da noi. Lo aspettiamo per parecchio ma Fred non torna. Ce ne andiamo un po' delusi da quella fine di serata, anzi, di nottata. Poi, la drammatica notizia.

Oggi, mentre pranzavamo al Sebastian, abbiamo sentito che la radio trasmetteva questa notizia: "Stamattina all'alba è morto il noto cantante e musicista Fred Buscaglione.

A bordo della famosa Thunderbird, nei pressi del suo hotel ai Parioli, si è scontrato con un autocarro. Per Buscaglione non c'è stato niente da fare. Il cantante, all'apice del successo, aveva solo trentotto anni.

Ci guardiamo in faccia muti, ognuno ripensa alla notte precedente in cui ci è apparso come una meteora. Nessuno di noi ha il coraggio di dire una parola. Suonerebbe stonata in questa circostanza e la voce, forse, faticherebbe a uscire.

Ho solo la forza di pensare: “Ciao, Fred”

(da Quelli eran Giorni, Gian Paloschi, ed. La Cronaca, novembre 2004)

Forse stanco del suo personaggio di "duro", tre settimane prima della morte, in un'intervista al quotidiano Stampa Sera Fred Buscaglione aveva espresso l'intenzione di ritirarsi nel giro di due anni, affermando: "Prima che la gente mi volti le spalle, Fred il duro sparirà, ed io tornerò ad essere solo Ferdinando Buscaglione".

Ma la sua vita si fermò all’incrocio fra via Paisiello e viale Rossini nel quartiere romano dei Parioli, contro un camion Lancia Esatau carico di porfido, poco dopo aver lasciato gli amici cremonesi.

Nelle foto Fred Buscaglione, i "Vichinghi "(da sinistra Rossini, Desirelli, Anselmi e Paloschi), ancora Buscaglione e la foto dell'incidente in cui perse la vita (Roma 3 febbraio 1960), Parma, CSAC, Fondo Publifoto 


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