2022: Casalmaggiore fa squadra con il circuito Castelli del Ducato. Da gennaio l'ingresso del Comune cremonese rafforza il legame tra Emilia-Romagna e Lombardia.
Si può raccontare la storia della seduzione attraverso un orecchino vintage? Si può tramandare una epopea di famiglia con una spilla a forma di lucertola appuntata alla giacca? Si può raccontare un legame d'amore nell'Ottocento con un bracciale? Con i suoi oltre 20mila pezzi pregiati, la rete turistica culturale dei Castelli del Ducato accoglie – nella sua sezione dei più particolari musei e luoghi d'arte da vedere nel nord Italia – il Museo del Bijou di Casalmaggiore in provincia di Cremona, detto il “regno dell'oro matto”, perché vero oro non è ma luccica, incanta, brilla dalla fine dell’800 ad oggi. Ed in questa cittadina nel 1539 si rifugiò l'artista Parmigianino (nel 1523 aveva dipinto la celebre Saletta di Diana e Atteone in Rocca Sanvitale a Fontanellato), in fuga da Parma, morendovi l'anno successivo.
Da gennaio 2022, l'ingresso del Comune lombardo in www.castellidelducato.it rafforza l'alleanza tra Emilia e Lombardia e si amplia la proposta di meraviglie insolite da visitare, nel circuito dei 38 Castelli del Ducato, punteggiato anche da borghi storici e caratteristiche città d'arte.
Il Comune di Casalmaggiore, guidato dal sindaco Filippo Bongiovanni e per l'area Turismo e Cultura dall'Assessore Marco Micolo, è importante amministrazione con oltre 15mila abitanti: confina con il Comune di Colorno, per la parte parmense, ed il mantovano: dunque in stretto dialogo con il Ducato, ed entra nel portale on line del circuito interregionale Castelli del Ducato che annovera così 38 realtà turistiche da visitare e una cinquantina di luoghi d'arte da vedere.
Nell'ottica di una più ampia visione di progetto territoriale gli itinerari verso la Lombardia vedono crescere l'interesse da parte di Comuni e proprietari privati di beni architettonici, manieri e dimore storiche intenzionati a cogliere l'opportunità del volano turistico culturale Castelli del Ducato.
A metà 2021, ancora in tempo di pandemia, è un gruppo di persone – dopo una serie di incontri per conoscersi e individuare insieme obiettivi propositivi – ad aver lavorato per questa alleanza: il Presidente Orazio Zanardi Landi, il Direttore Maurizio Pavesi con lo staff Castelli del Ducato Francesca Maffini e Antonella Fava.
Design e interpretazione: il bijou, capace di confrontarsi con la gioielleria, ha una storia che connota il gusto di un'epoca dall’Unità d’Italia fino ad oggi: attraverso la bigiotteria di qualità si parla di artigianato e storia sociale, di moda e di costume. Il Museo del Bijou è un museo assolutamente unico in Italia: espone oltre 20mila pezzi fra anelli, collane, bracciali, orecchini, dalla fine dell'Ottocento al 1970.
Il Sindaco Filippo Bongiovanni “Siamo lieti di portare le nostre peculiarità culturali, e quindi il Museo del Bijou, il Museo Diotti, il Teatro, la Biblioteca Civica, ed il centro storico di Casalmaggiore nel circuito Castelli del Ducato ed in futuro anche il Torrione Estense che verrà restaurato, oltre al Santuario Madonna della Fontana dove è sepolto il pittore Girolamo Francesco Maria Mazzola, detto il Parmigianino, oltre agli itinerari lungo le rive del Po dove si può vedere l’idrometro di metà Settecento”.
Il Presidente Orazio Zanardi Landi: “Diamo il benvenuto nella famiglia dei Castelli del Ducato al Comune di Casalmaggiore con il Museo del Bijou che potrà conquistare il pubblico femminile ma insegnare soprattutto, una volta di più, quanto il concetto di “piccolo è bello” sia oggi più che mai illuminante, portatore di una “cura dei luoghi” e della “memoria” da preservare. I turisti cercano, a corollario dei nostri manieri, posti insoliti e curiosi che li sorprendano. Ognuno dei piccoli oggetti custoditi nel Museo del Bijou narra una sua storia da fare conoscere e promuovere. Ci fa piacere che il nostro modo di lavorare per il bene comune ci stia permettendo di disseminare buone pratiche e rafforzare una rete turistica in cui crediamo moltissimo. Accanto alla città di Casalmaggiore da sempre scorre il Po, fedele compagno ma anche terribile avversario nelle piene: a maggior ragione ragionando sul futuro progetto Castelli del Po, è significativo questo ingresso”.
L'Assessore Marco Micolo aggiunge: “Casalmaggiore merita una visibilità turistica di qualità, e siamo certi che l’ingresso in questo prestigioso circuito possa supportare la conoscenza delle nostre ricchezze: culturali, enogastronomiche, artistiche… Confidiamo di veder valorizzata la nostra città, e…siamo pronti ad accogliere visitatori e turisti!”
Casalmaggiore nella Storia: alcuni accenni.
Fioriva sul Po il commercio di vino, gualdo, canapa, zafferano ed altro, scambiati, tramite la via fluviale del Po, con spezie e mercanzie di grande valore provenienti da Venezia. Casalmaggiore – con forte vocazione commerciale, grazie alla propria collocazione geografica strategica – vide dal Cinquecento molti potentati posare occhi di conquista sulla città, tra cui il Ducato di Milano e il Marchesato di Mantova, senza dimenticare l'attenzione delle truppe francesi e spagnole.
Nel 1754 Maria Teresa d'Austria concesse a Casalmaggiore il titolo di città. Negli anni successivi la comunità locale poté ospitare l'imperatore d'Austria Giuseppe II.
Casalmaggiore passò poi attraverso la dominazione napoleonica e i vari stati che si succedettero in breve tempo finché, dopo il Congresso di Vienna, entrò nel Regno Lombardo-Veneto, in provincia di Cremona.
Dopo la seconda guerra di indipendenza (1859) fu unita al Regno di Sardegna, che nel 1861 divenne il Regno d'Italia. Casalmaggiore divenne capoluogo di un circondario della provincia di Cremona e nel 1862 Casalmaggiore ricevette la visita di Giuseppe Garibaldi.
Dopo il Comune di San Giovanni in Croce (CR) con Villa Medici del Vascello, anche il Comune di Casalmaggiore (CR) entra ufficialmente sul website www.castellidelducato.it
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