13 luglio 2023

A Rivergaro martedì 18 Finardi Euphonia Suite, mentre il 19 i Manomanouche a Lugagnano

Settimana fittissima di appuntamenti quella tra il 18 e il 22 luglio per la rassegna estiva itinerante Summertime in Jazz, con ben cinque concerti in cinque giorni. Si tratta di concerti con musicisti di caratura nazionale che difficilmente si potrebbero ascoltare nel piacentino se non approfittando di queste occasioni. Si comincia da “Eugenio Finardi - Euphonia Suite”, più che un concerto un’esperienza che unisce diversi brani in un unico insieme sonoro. Un progetto a cui il cantautore milanese tiene particolarmente e che sta portando in tour insieme a Mirko Signorile al sax soprano e Raffaele Casarano al pianoforte. Il trio si esibirà a Rivergaro sul sagrato della chiesa di S. Agata martedì 18 luglio alle 21:30, grazie in particolare al Centro di Lettura e al Comune di Rivergaro, che mostrano sempre particolare sensibilità e interesse nei confronti delle proposte di qualità. 

Il giorno successivo, mercoledì 19 luglio, la rassegna si sposterà in Val d’Arda e più precisamente in piazza Giardino a Lugagnano, comune da qualche anno felicemente rientrato tra gli enti sostenitori. Si potrà così assistere al concerto di uno tra più longevi gruppi di gypsy-jazz italiano, insieme da oltre vent’anni: i Manomanouche. L’ensemble, che alla classica formazione con due chitarre e contrabbasso aggiunge il clarinetto, riesce a fondere in maniera mirabile musica colta e popolare al contempo, percorsa da mille sfumature ed emozioni diverse.

Summertime in Jazz è organizzata dall’associazione Piacenza Jazz Club grazie al contributo fondamentale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e dei Comuni e le Proloco coinvolte. Si fregia inoltre del patrocinio della Provincia di Piacenza. L’ingresso a questi due concerti è gratuito senza possibilità di prenotazione del posto.

Per quanto riguarda il concerto di Rivergaro, Eugenio Finardi con “Euphonia Suite” propone al suo pubblico un’esperienza sempre diversa, che supera la parola per arrivare a una trascendenza condivisa tra musicisti e pubblico. C’è un canovaccio di base ma ogni esecuzione è unica, diversa da tutte le altre, influenzata dal luogo, dal pubblico e dal momento. Lo scopo è quello di perdersi nel fluire della musica e di abbandonarsi alle sorprese di un percorso dove anche le canzoni più conosciute cambiano in virtù di un contesto più ampio, come saltando di pietra in pietra si attraversa un fiume, per arrivare a sponde inesplorate. La costante improvvisazione e reinvenzione di questa suite è frutto della grande intesa che si è sviluppata con Mirko Signorile (sax) e Raffaele Casarano (pianoforte) che collaborano con Finardi da oltre dieci anni, caratterizzati da una costante ricerca del senso profondo della musica e della sua straordinaria capacità di metterci in contatto con l’Assoluto Cosmico. Quella mitica “armonia delle sfere” che Dante descrive come massima espressione del Paradiso e la scienza descrive come la vibrazione che tutto lega e tutto contiene. La magia di questo progetto è la sua capacità di sollevare dal quotidiano ed elevare a una visione più consapevole dello Spirito.

Passando al concerto di Lugagnano, il progetto Manomanouche nasce nel 2001 dall'incontro di musicisti di differente estrazione. L'intento del progetto è di far conoscere a un pubblico più vasto la cultura e la tradizione musicale degli zingari Manouches. Nell’arco di qualche anno Manomanouche è diventata una realtà affermata nel circuito dei più blasonati festival jazz, grazie alla qualità della ricerca e alla loro spiccata sensibilità artistica. L’intensa attività concertistica li ha portati nel tempo a consolidare uno stile sempre più personale, senza mai dimenticare le radici del gypsy-jazz, fonte della loro ispirazione. Infatti, l'essenza del quartetto è stata sempre caratterizzata da un originale e personale sforzo nella ricerca del suono e delle dinamiche della musica gitana. Manomanouche propone musica basata sull’improvvisazione aperta alle contaminazioni, derivante principalmente dalla fusione di swing, folklore tzigano e melodia italiana. Il repertorio comprende riarrangiamenti di brani di Django Reinhardt e alcuni conosciuti standard, ma anche loro composizioni originali. 

Tutte le info in tempo reale su www.summertimejazz.it oppure sui social, la pagina www.facebook/piacenzajazzfest, il profilo Twitter www.twitter/pcjazzclub attraverso l’hashtag #SummertimeInJazz o su Instagram con il profilo del Piacenza Jazz Club. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti