A SpazioComune l’incontro “Percorsi religiosi nel paesaggio delle cascine”. In programma mercoledì 18 ottobre, alle 17.30, la relatrice è la storica Liliana Ruggeri
Percorsi religiosi nel paesaggio delle cascine è il tema dell’incontro in programma mercoledì 18 ottobre, alle ore 17:30, nella Sala Eventi di SpazioComune (piazza Stradivari, 7) nell’ambito dell’iniziativa Spazio all'Informazione (ingresso libero e gratuito). Durante l’incontro, che vedrà come relatrice Liliana Ruggeri, storica e ricercatrice, verranno presentati tre significativi esempi che raccontano la storia di famiglie cremonesi e del territorio provinciale che hanno abitato, sviluppando la tematica religiosa.
Attraverso le immagini scattate da Antonio Barisani e Mino Piccolo, sarà così possibile scoprire gli affreschi che decorano il bocchirale di palazzo Rota a Vigolo, nell’antico comune di San Giacomo del Campo: nelle lunette viene raccontata la storia biblica della creazione del mondo, attraverso il racconto della Genesi.
A seguire l’interessante storia religiosa di Carettolo, antica località oggi nel comune di Bonemerse. Qui, sicuramente fino al 1630, all’epoca della peste di manzoniana memoria, non vi erano edifici sacri. Nel Settecento la famiglia Cesaris fece costruire un oratorio, posto accanto al proprio palazzo, nella cascina che ne porta il nome, “Cascina Palazzo”. La chiesa venne però distrutta da un incendio nel 1828. La proprietaria a quell’epoca era la marchesa Fulvia Magio Pallavicino che fece ricostruire a proprie spese la chiesa nel 1829. L’edificio ottocentesco, in stile neoclassico, è curato ancora oggi dai proprietari, rappresentanti della famiglia Soldi – Fasani.
In chiusura la storia della chiesa novecentesca intitolata alla Madonna di Pompei in località “La Pioppa” nel comune di Stagno Lombardo. L’edificio voluto dalla famiglia Della Zoppa, di origine torinese, è molto curato ed è un esempio di come dovrebbero essere conservati gli edifici religiosi. La piccola chiesa, essendo nella zona golenale, fu a più riprese danneggiata dalle alluvioni, in particolare nel 1951 e nel 2000, ma ogni volta, dopo queste calamità, è stata restaurata ed abbellita. Al suo interno memorie della storia della famiglia Della Zoppa ma anche il ricordo di chi ha abitato e curato il territorio della golena.
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