A2A, dopo il caso Seregno botta e risposta tra maggioranza e opposizione E Degli Angeli (5 Stelle): "Chi ha avallato l'operazione si dimetta"
Acceso botta e risposta tra maggioranza e opposizione sulla vicenda A2A. Dopo la sentenza del Consiglio di stato che ha di fatto bocciato la fusione tra A2A e Aeb Seregno, operazione molto simile a quella in atto con Linea Group, Forza Italia e Viva Cremona sono tornati alla carica chiedendo al Comune di fermarne l'iter (qui l'articolo). A stretto giro la replica dei consiglieri Roberto Poli (Pd), Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona), Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città).
“Come è ormai consuetudine ad ogni sentenza che riguarda A2A, Forza Italia e Viva Cremona intervengono, ripetendo i medesimi concetti – commentano i consiglieri di maggioranza –. Siamo costretti anche noi a ripeterci, per chiarire ancora una volta i termini della questione, relativa alla partnership fra LGH ed A2A”. Proseguono Poli, Pasquetti e Manfredini: “La vicenda del Comune di Seregno, che è oggetto del pronunciamento del Consiglio di Stato, non è confrontabile direttamente con quanto avvenuto a Cremona per vari motivi, tra cui:
1) a Cremona il percorso è iniziato nel 2015 e si è protratto fino al luglio di quest’anno, costruito con cura e attenzione;
2) nell’operazione nella quale era coinvolta LGH, la valutazione di infungibilità (elemento fondamentale per non ricorrere ad una gara pubblica) era presente e sviluppata ampiamente da un advisor esterno; inoltre tutti i risultati e i documenti sono stati portati a conoscenza del Consiglio Comunale, come dovrebbero ben ricordare Ceraso e Fasani che erano presenti nella precedente consiliatura”.
“Desideriamo poi stigmatizzare quanto sostenuto da Forza Italia e Viva Cremona, che definiscono fallimentare l’operazione LGH – A2A - aggiungono gli esponenti del centrosinistra –. Ricordiamo solo qualche elemento, che confuta questa affermazione risibile e che è stato discusso, presentato, motivato in molte riunioni e occasioni, anche e soprattutto ai consiglieri comunali: investimenti di centinaia di milioni di euro già fatti in questi anni e previsti nei prossimi da parte di LGH, con attenzione all’economia Green; i futuri investimenti per più di 100 mila euro per il progetto di transizione ecologica “Cremona 20/30” , per costruire economia circolare, per realizzare azioni di decarbonizzazione, tutto a favore dell’ambiente; notevole incremento economico del valore di LGH (da 29 milioni attuali ad almeno 45 milioni), nel patrimonio di Aem che è in realtà un patrimonio di tutta la comunità. Risorse economiche dunque, progetti, occupazione e lavoro: tutto a beneficio del nostro territorio e sicuramente tutto ciò non ci sarebbe stato se non si fosse fatta l’operazione LGH – A2A”.
Alla luce di questo, conclude la maggioranza, “Oggi questa operazione è ancora più strategica perché permette di ottenere quelle economie di scala che sono indispensabili per poter accedere ai finanziamenti che nei prossimi anni giungeranno dal Pnrr e dal Green New Deal. Questo è sviluppo e futuro della città”.
MOVIMENTO 5 STELLE - Nel frattempo, al confronto politico in corso si unisce oggi Marco Degli Angeli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, ormai da anni in prima linea contro la fusione tra A2A e LGH. “Ci aspettiamo le dimissioni di chi ha avallato queste operazioni – osserva non senza verve polemica Degli Angeli –. La sentenza del Consiglio di Stato che sancisce l’illegittimità dell’operazione posta in essere da A2A e AEB, la quale arriva dopo quella dell'Anac sull'analoga operazione A2A/LGH nel nostro territorio, è la conferma che il M5S aveva ragione e costituisce il coronamento di anni di lotte contro le aziende pubbliche che vengono gestite dai partiti come un bene proprio”.
Prosegue il consigliere: “Vorrei inoltre ricordare che, a partire dal 2016 ad oggi, la totalità degli esposti che hanno riguardato tutte le sentenze (Anac, antitrust, Tar e Cds) vittoriose su queste operazioni, sono stati presentati e sostenuti economicamente da esponenti del M5s, ossia dai consiglieri regionali e dai parlamentari. Avevamo ragione - sottolinea il consigliere pentastellato - e alla luce di tutto ciò temiamo che sia elevato il rischio di danno erariale e di risarcimento del danno, che ora dovrà essere valutato dalla Corte dei Conti. Di conseguenza, tutti coloro che hanno preso questa scellerata decisione dovranno procedere alle dimissioni”.
“Risulta infatti doveroso – conclude l'esponente del Movimento – sottolineare la gravità di quanto posto in essere da un gruppo quotato come A2A – che non ha compreso la violazione della normativa – e il comportamento dei dirigenti comunali e amministratori, i quali hanno avvallato questa illegittima operazione, stroncata da Anac prima e Consiglio di Stato poi. Non capisco come si possa rimanere impassibili. I Sindaci dovranno ora fare chiarezza”.
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