Addio a Maurizio Costanzo. Il giornalista è stato autore nel 1966 del grande successo "Se Telefonando" per la Tigre di Cremona, con la musica di Ennio Morricone
Ci lascia, all'età di 84 anni, un mostro sacro del giornalismo televisivo: Maurizio Costanzo. Pochi sanno che il volto fra i più celebri della televisione italiana sia stato anche paroliere per la nostra concittadina Mina. Con Ghigo de Chiara, nel 1966, scrisse quello che sarebbe poi diventato un successo planetario, "Se Telefonando". La storia voleva rappresentare un amore attraverso la cornetta del telefono, poichè il telefono stava sempre più diffondendosi nelle case ed andava "di moda". Costanzo e De Chiara stavano lavorando in coppia ad un nuovo varietà nato da una costola di Studio Uno, e prevedeva che vi fosse necessariamente una sigla per i titoli di testa ed una per quelli di coda. Enrico De Chiara aveva già lavorato con Ennio Morricone nella sua commedia "La manfrina" e che rispose positivamente alla richiesta. La partitura venne creata quindi dall'immenso Ennio Morricone, che ne fece un capolavoro. Il compositore suggerì perfino ai due parolieri di ispirarsi per il loro testo alle sirene della polizia di Marsiglia. Lo stesso Costanzo in un'intervista ricordò il momento in cui il brano venne per la prima volta fatto sentire a Mina da Morricone, accennando al pianoforte la melodia. Costanzo racconta di aver visto Mina animarsi e subito istintivamente mettersi a cantare il motivo musicale con la sua voce straordinaria. Nata come sigla del varietà "Aria Condizionata" la canzone parla di un amore fugace che termina qiasi ancor prima di iniziare, da lì l'utilizzo geniale del gerundio. La Tigre di Cremona, che si apprestava a condurre per la terza edizione consecutiva il fortunato programma Studio Uno. Il brano è stato pubblicato infatti nel 45 giri "Se telefonando/No" e nell'album "Studio Uno 66", entrambi del 1966. Morricone creò un'impalcatura armonica tanto interessante quanto complessa da eseguire, fatta di continue moludazioni e salti melodici. Nonostante queste difficoltà l'interpretazione di Mina fu recensita dalla critica come insuperabile e perfetta.
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commenti
michele de crecchio
25 febbraio 2023 00:01
Ottimo personaggio per molti aspetti, criticabilissimo per molti altri. Ricordo quando si pentì pubblicamente per avere aderito a suo tempo alla loggia massonica di Licio Gelli. Di contro, personalmente, non riesco proprio a perdonargli, di avere "sdoganato" un modo urlato e volgare di discutere in pubblico, modo oggi purtroppo estremamente diffuso, quando lasciò, per evidenti ragioni di "audience", eccessivo spazio ad un modesto critico d'arte (allora ancora alle prime armi) che si rese così famoso, ben oltre i suoi effettivi meriti, appunto per il modo sguaiato di discutere in pubblico, non di rado a spese anche di interlocutori ben più meritevoli, ma semplicemente più timidi e meglio educati di lui.
Claudio
28 febbraio 2023 20:31
Concordo IN PIENO sul giudizio espresso circa il critico d'arte, anche se non riportato il nome..., che con il suo modo di comportarsi si rende inviso alle persone più educate e rispettose delle idee altrui!!!!!!!!!!!!