20 ottobre 2021

All'asta la chiesa e il teatrino delle Canossiane in via Ruggero Manna, ceduti nel 2002 ad una società immobiliare, prezzo base 600.000 euro

Vanno all’asta due edifici piuttosto nascosti ma appartenenti alla storia cittadina più conosciuta. Sono l’ex teatro e la chiesa delle Canossiane, ubicati in palazzo Visconti di via Ruggero Manna, una volta sede dell’ordine religioso, ma ceduto nel 2002, per 8 miliardi delle vecchie lire, ad una società immobiliare che ha poi provveduto nel 2005 al restauro su progetto dell’architetto Persico. L’ex teatro è situato al piano terra con relativo ingresso con annesso sottopalco al piano interrato, ha una superficie di 380 metri quadrati ed ha una valutazione di partenza di 294.450 euro. L’ex chiesa sconsacrata, dotata di matronei, è distribuita tra il secondo ed il terzo piano della parte nobile del palazzo, ha una superficie di 400 metri quadri ed un prezzo base di 309.944 euro. L’intero immobile, considerato edificio di pregio storico-artistico è vincolato dalla Soprintendenza.

i Visconti rimasero proprietari dell’immobile sino al 1891 allorché il conte Carlo, ormai residente a Milano con la famiglia, lo vendette alle suore Canossiane. Lo stesso anno esse ristrutturarono un locale al pianterreno per farne la chiesa, ma negli anni seguenti numerosi furono gli ampliamenti apportati, tramite acquisti di case contigue, demolite, e le sopra elevazioni dei piani di facciata. Nel 1928 si costruì la grande chiesa sopraelevata che consentì di aprire al piano terra la sala teatro.

Il palazzo Visconti, era in origine la dimora dei nobili Botta, i fratelli Eliseo e Ippolito, secondo l'Indicazione datane da Antonio Campi nella sua mappa di Cremona del 1382. Nei secoli successivi fu così rimaneggiato da cancellare, all'esterno come all'interno. le tracce dell'antica costruzione, ormai non riconoscibili, anche perché taluni moduli stilistici del Cinquecento vennero continuamente ripresi nei secoli posteriori. Nella stratificazione che prevale sulla distruzione negli interventi edilizi sino all'Ottocento, la struttura cinquecentesca è certo rimasta a costituire il nucleo fondamentale dell'edificio, mentre lo schema distributivo degli spazi, almeno negli appartamenti di rappresentanza conservati originali, sembra riferibile alla fine del Seicento. Pur se le decorazioni pittorica e plastica appaiono generalmente riconducibili a un momento più tardo, oscillando dal barocco corposo e pletorico al più leggero e svolazzante rococò.


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti