All’ingresso di piazza Marconi il totem di benvenuto al Museo del Violino va in pezzi e da settimane è circondato da transenne
Non propriamente un gran biglietto da visita e men che meno un accogliente ingresso alla piazza che conduce al Museo del Violino, uno dei fulcri culturali della città. Ecco nelle foto in alto a scorrimento come si presenta oggi l’accesso a piazza Marconi, all’angolo con i portici del Consorzio. Il totem del Museo del Violino, con la scritta a led di benvenuto, realizzato a suo tempo dall’architetto Palù, è transennato da diverse settimane. In più punti la pedana alla base è deteriorata, con il rivestimento che si stacca, e su uno dei lati del totem spicca una lingua di ruggine.
A completare il quadro, certamente poco invitante, aiuole trascurate e arbusti non particolarmente rigogliosi. La piazza, peraltro, è da tempo oggetto di segnalazioni per l’incuria che la caratterizza. Sporcizia, trascuratezza, bivacchi serali, sono i problemi che ormai da anni caratterizzano quest’area in pieno centro cittadino.
Non a caso giusto pochi giorni fa, a seguito di un articolo di Cremona Sera, c’è stato un sopralluogo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Cremona e Mantova per verificare il pessimo stato in cui versa la pavimentazione in vetro che dovrebbe rendere visibili ai passanti gli scavi al centro della piazza, alla destra di Palazzo dell’Arte (qui l’articolo).
Oggetto della visita dell’ispettrice Nicoletta Cecchini gli scavi ma anche la manutenzione in generale della piazza. Accompagnata dalla direttrice del museo archeologico Marina Volontè, dai rappresentanti del Comune e di Saba, la ditta che ha in gestione l’autosilo, l’ispettrice ha verificato le condizioni in cui versano i resti della domus romana, infestati da erbacce, nonostante la stessa Soprintendenza già dallo scorso autunno avesse chiesto un intervento manutentivo poi effettuato solo parzialmente.
Da quanto emerso a seguito del sopralluogo, il fatto che non via sia chiarezza sul soggetto cui compete la manutenzione. “In realtà non c’è alcun accordo scritto – ha spiegato l’ispettrice Nicoletta Cecchini -. Dopo la valorizzazione dell’area non è stata firmata alcuna convenzione. Allora si disse che chi aveva in gestione l’area dovesse provvedere alla manutenzione, dal momento che la Soprintendenza si occupa dell’aspetto conservativo, ma non del taglio dell’erba”.
Un paradosso piuttosto clamoroso. E a farne le spese è ancora una volta la città, che si trova con un biglietto da visita decisamente sgualcito e sporco.
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commenti
Pasquino
9 settembre 2021 10:04
Da tempo questa amministrazione si impegna per ......fare nuova la città . Complimenti!