Appello al Presidente Mattarella contro l'abbattimento dell'ospedale. "L'edificazione di un nuovo edificio è un inganno". Già 4mila i firmatari
Un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul tema dell'abbattimento dell'ospedale per costruirne uno nuovo, è stato inviato ieri con una Pec dal "Movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona" a firma Anna L. Maramotti Politi, Fernando Cirillo, Gianluca Franzoni, Enrico Gnocchi, Giorgio Mantovani, Emanuela Tosi, Rosella Vacchelli, Celestina Villa in rappresentanza dei 4mila cittadini cremonesi che hanno già sottoscritto l'appello per la riqualificazione dell'ospedale. La lettera mette in risalto come una simile scelta sia passata sulla testa dei cittadini "per far spazio a uno nuovo che risponda ad un bando di concorso nel concreto ben poco aderente alle esigenze della salute della nostra città" mentre era possibile riqualificare l'esistente spendendo molto meno denaro pubblico. "L'edificazione di un nuovo ospedale a Cremona è un inganno e la promessa ormai da tempo di un DEA di secondo livello uno specchietto per le allodole che ha finito per condizionare le scelte della politica locale", scrivono poi al Presidente Mattarella. Ecco la lettera inviata a nome dei 4mila firmatari dell'appello.
Stimatissimo Presidente della Repubblica Italiana, Prof. Sergio Mattarella
Ci permettiamo di rivolgerci a Lei per un problema che riguarda la salute dei cittadini di Cremona e del suo territorio.
Oggetto della presente lettera è la richiesta di un Suo autorevole intervento circa la decisione di realizzare a Cremona un nuovo ospedale. Le chiediamo di interessarsi di quanto deciso dalle Autorità preposte, senza per altro coinvolgere mai la cittadinanza, circa la demolizione dell'esistente ospedale che andrà sostituito con uno di nuova fattura. Tale scelta costituisce problema fondamentale e non eludibile per la salute non solo dei cremonesi, ma anche per gli abitanti dei territori limitrofi, che utilizzano storicamente il nostro ospedale giungendo anche da fuori Regione, per l'incertezza che il nuovo possa risolvere i gravi e cronici problemi che affliggono al sanità locale in termini di organizzazione, tempistiche, liste d'attesa e cronica carenza di operatori sanitari, sia nel nostro attuale nosocomio, sia presso la medicina dei servizi.
Le amministrazioni (locali e regionali) hanno dunque deciso di demolire il nostro ospedale per far spazio a uno nuovo che risponda ad un bando di concorso nel concreto ben poco aderente alle esigenze della salute della nostra città. Un dato non trascurabile: nessun professionista del settore medico era rappresentato nella commissione giudicatrice dei progetti presentati.
Per tutti questi motivi, nel luglio dello scorso anno è sorto un gruppo spontaneo di cittadini che ad oggi ha raccolto le firme di oltre 4000 sottoscrittori.
lI "Movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona" è un soggetto apartitico che ha come obiettivo primario l'attenzione alla salute del territorio. Per tale motivo li Movimento contesta la costruzione di un nuovo ospedale a dimostrazione che l'esistente, edificato al temine degli anni '60 e inaugurato nel 1970, è ancora in grado di reggere il confronto con altre analoghe strutture presenti ni Italia
L'ipotesi dunque che il nostro ospedale debba essere demolito perché "vecchio", come sostenuto in molte occasioni dai responsabili della asst locale, è fuorviante: si deve invece osservare che negli anni più recenti non sono stati effettuati i necessari interventi di manutenzione. Oggi un programma di riqualificazione, con lo scopo di metterlo a norma secondo le regolatorie attuali, avrebbe un costo complessivo di gran lunga inferiore rispetto a quello preventivato per la realizzazione di un analogo "avveniristico"che considera solo l'aspetto architettonico senza mai entrare nel dettaglio di ciò che contiene il "guscio": una sorta di "centro commerciale della salute" con una infinità di servizi che con la cura del malato non hanno alcun genere di parentela, come emerge dal materiale pubblicato sul sito www.asst-cremona.it ("Nuovo ospedale di Cremona, concorso internazionale di progettazione, verso un nuovo modello ospedaliero, documento di indirizzo della progettazione" e "Studio di fattibilità, dimensionamento clinico-gestionale") da cui è possibile dedurre che l'attenzione sarebbe rivolta alle patologie oltre modo specialistiche riservando invece le patologie più comuni a "luoghi" del pubblico ancora da creare o al privato.
lI Movimento è contro l'edificazione di un nuovo ospedale proprio per questa serie di motivi: un ospedale che non sarebbe in grado di correggere e risolvere i problemi della sanità territoriale (depauperamento di alcuni servizi ospedalieri, cronica mancanza di un numero sufficiente di operatori sanitari, disorganizzazione, lunghe liste di attesa), ma finirebbe per contribuire allo sviluppo della sanità privata.
In definitiva, l'edificazione di un nuovo ospedale a Cremona è un inganno e la promessa ormai da tempo di un DEA di secondo livello uno specchietto per le allodole che ha finito per condizionare le scelte della politica locale.
L'ospedale di Cremona, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie ai lasciti di mecenati, è patrimonio e proprietà della città. Attorno all'ospedale si è costituito un nucleo urbano strutturato nei decenni successivi al quale appartiene li pregevole complesso di San Sigismondo.
Un'analisi della struttura architettonica dell'ospedale esistente, supportata da considerazioni tecniche, e una comparazione fra costi e benefici depone a favore del recupero dell'esistente.
Purtroppo del nostro ospedale non è stato possibile chiederne un vincolo alla Soprintendenza in quanto la costruzione risale a meno di settanta anni (come previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, decreto legislativo 2 gennaio 2004, n° 42).
Questi i principi che hanno motivato la lettera che Le inviamo. A tale proposito, se lo ritenesse necessario, il Movimento è in grado di fornirLe ogni dato in suo possesso.
Mentre rimaniamo in attesa di un Suo gentile riscontro, ci è caro porgerLe distinti saluti.
Per il Movimento di riqualificazione dell'Ospedale di Cremona":
Anna L. Maramotti Politi, presidente di Italia Nostra, sezione di Cremona
Fernando Cirillo, medico ospedaliero, pensionato
Gianluca Franzoni, ingegnere aerospaziale, pensionato
Enrico Gnocchi, biologo ospedaliero, pensionato
Giorgio Mantovani, imprenditore edile, pensionato
Emanuela Tosi, impiegata pensionata
Rosella Vacchelli, insegnante
Celestina Villa, funzionario amministrativo presso Archivio di Stato di Cremona, pensionata
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commenti
Clara Rossini
17 gennaio 2024 21:49
CHAPEAU!! Un vivo ringraziamento ai fautori e sostenitori del progetto COMITATO DEL NO al nuovo ospedale . Convincimento , serietà , costanza e massimo impegno , dovrebbero ulteriormente aprire gli occhi ai tanti cittadini nel vedere oltraggiata la propria comunità . Un plauso per la lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella . Grazie