Arvedi racconta il sogno del Museo del Violino, la salvaguardia dell'opera di Cocchia e la creazione, dieci anni fa, di un gioiello unico al mondo
Oggi alle 17 all'Auditorium del Museo del Violino sarà il Cavalier Giovanni Arvedi a raccontare, rispondendo alle domande del giornalista Roberto Codazzi, l'idea, il disegno, il sogno e poi la realizzazione di quel gioiello, unico al mondo, che è il Museo del Violino. Sarà il modo migliore per festeggiare questo dono alla città di Cremona, patria di Stradivari e capitale mondiale della liuteria. Più di un milione di visitatori, centinaia di concerti e audizioni ma anche ricerche, mostre (da quelle sui grandi fotografi a Janello Torriani, agli scavi di piazza Marconi) e rassegne in uno spazio straordinario nel cuore della città del Torrazzo.
Tra l'altro è avvenuto recuperando egregiamente quel Palazzo dell'Arte semiabbandonato e spesso oggetto di strambe ipotesi di utilizzo (il Museo del Calcio, ad esempio) con azzardate soluzioni architettoniche fatte di avveniristiche terrazze sul tetto che stravolgevano lo storico palazzo sulle quali erainsorto il mondo della cultura italiano.
L'opera è dell'architetto napoletano, Carlo Cocchia, che appare come una singolare architettura “mediterranea” tesa a mediare il linguaggio razionalista con evidenti richiami alla domus romana ed ai capitelli egizi, nonché con più originali richiami alla antica tradizione popolare di esporre alle finestre, durante le processioni, i migliori tappeti di famiglia. Cocchia, che era stato consigliato a Farinacci da un gerarca napoletano, ottenne di sostenere il servizio militare a Cremona e seguì così direttamente la realizzazione del proprio progetto che verrà ultimato solo a guerra finita. Cocchia sarà nel dopoguerra, al Politecnico di Milano, amatissimo maestro di molti di coloro che diventeranno i più qualificati architetti milanesi degli anni settanta e ottanta (Rossi, Aulenti, Canella, Gregotti ecc.).
Giovanni Arvedi ha voluto e finanziato il recupero conservativo di palazzo dell’arte. Era quanto chiedevano architetti e associazioni: recuperare e conservare la creazione di Carlo Cocchia senza snaturarla. Ed è quanto il cavaliere dell’acciaio ha fatto, dettando al Comune di Cremona le proprie condizioni. Condizioni ispirate a quel buonsenso e a quella lungimiranza che hanno portato a realizzare un museo attivo, emozionante e coinvolgente come l’eccellenza liutaria da mettere in mostra, ma soprattutto un museo di grandi prospettive e ambizioni vero punto di riferimento mondiale degli appassionati di musica, in grado di catalizzare grazie alla sua originalità e completezza l’interesse o la curiosità di tutti gli appassionati e amanti della liuteria, della musica in generale e di quanti con curiosità si avvicinano da neofiti a questo mondo.
Oggi, 14 settembre, il Museo del Violino compie dieci anni. In due lustri oltre un milione di persone provenienti da tutto il mondo ha ammirato questo miracolo cremonese mentre altre migliaia di persone hanno potuto apprezzare gli straordinari concerti che si tengono in auditorium. Venne inaugurato ufficialmente nel 2013 con il tradizionale taglio del nastro alla presenza del Ministro della Cultura Bray (“Il Museo del Violino è il simbolo di un Paese che crede nella cultura”), dei parlamentari Bersani e Tremonti, del vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e dell'assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini. A fare gli onori di casa il sindaco Oreste Perri e Giovanni Arvedi, che ha voluto intensamente (e finanziandolo) il Museo. A sancire la solennità del momento l'inno nazionale eseguito dalla Fanfara dei Bersaglieri di Cremona.
Il Museo ospita l'Auditorium Arvedi del Museo del Violino (ricavato nell'ex Palestra Odeon), un gioiello pensato dall'architetto Palù con la consulenza tecnica dell'ingegnere acustico giapponese Yasuhisa Toyota, forse la più grande autorità in materia del suono. All'interno del museo il percorso si sviluppa dalle origini del violino alla bottega dei liutai e alla diffusione della scuole tecniche della scuola cremonese. Sono visibili gli strumenti da lavoro di Antonio Stradivari, i suoi disegni e nella sala rossa detto lo “scrigno dei tesori” i preziosi strumenti dei grandi liutai cremonesi (Amati, Guarneri, Stradivari) mentre le ultime sale ospitano gli strumenti vincitori del concorso Triennale di liuteria.
Per festeggiare il compleanno di questo esempio di eccellenza nel mondo sono previsti due concerti che propongono entrambi due brani in prima assoluta, composti appositamente per l’occasione.
Giovedì 14 settembre, in corrispondenza del giorno esatto in cui ricorre il decennale, è in programma il Concerto per la pace con la violinista russa Ksenia Milas e il violinista ucraino Oleksandr Semchuk, coppia nella vita e nell’arte. Sabato 30 settembre segna invece il ritorno all’Auditorium Giovanni Arvedi di Alessandro Quarta, con l’esecuzione dell'opera The 5 Elements composta dall'istrionico artista.
Nelle foto il momento della inaugurazione del Museo del Violino il 14 settembre 2013 con il taglio del nastro, il discorso del Cavalier Arvedi, quello del sindaco Perri e del ministro della Cultura Bray. Poi la coda dei cremonesi in visita al museo in occasione delle giornate di "musei aperti"
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