28 luglio 2021

Bilancio regionale. Degli Angeli (M5s Lombardia): Cremona 325, Crema 5 milioni. "Nonostante le promesse Crema resta subalterna a Cremona. Il nostro territorio si faccia sentire”

“La due giorni del bilancio: la nostra città è il nostro territorio sono stati dimenticati”. A dirlo è Marco Degli Angeli, consigliere regionale del M5s Lombardia.

Il consigliere pentastellato pone l’accento su un tassello fondamentale per la città, al centro della cronaca cittadina, ma soprattutto di promesse finora non mantenute: il PreSST.

Spiega Degli Angeli: “Era il 30 aprile 2021. 90 giorni fa in visita a Crema il "Governatore che non c'è", al secolo Attilio Fontana, asseriva quanto segue: "Le polemiche non ci sfiorano e non ci toccano: il Presst a Crema si farà" e poi ancora: "Abbiamo all’attivo un’interlocuzione. Si tratta di una scelta importante e di un grosso investimento. Dobbiamo essere certi di fare la scelta migliore in assoluto, condivisa con il territorio”. Fontana - precisa Degli Angeli - in quell’occasione ha lasciato trapelare che “la strada pare essere questa (dell’ex tribunale, ndr). A giorni scioglieremo la riserva”. Dichiarazione, quest’ultima, sufficiente a rassicurare la stampa e gli amministratori locali. Ma a distanza di 90 giorni, Degli Angeli si chiede che fine abbiano fatto le promesse di Fontana: “Le sue parole erano evidentemente promesse da marinaio. Tutti i fondi ed i progetti strategici interessano Cremona, a noi solo le briciole, ma la politica cremasca, da troppo tempo è abituata ad essere inerte nei confronti di Regione e, soprattutto, si dimostra succube e subalterna, in una sorte di timore reverenziale o per qualche equilibrio di partito, al capoluogo. E mentre Cremona, dopo anni di attesa avrà finalmente il raddoppio ferroviario verso Mantova, e ha ottenuto fondi per la nefasta autostrada e un impegno concreto per il nuovo ospedale e per le vie fluviali, il nostro territorio di deve accontentare di spiccioli, promesse, una Paullese ancora incompleta e fondi per le strutture sanitarie ancora in un limbo.

Aggiunge il consigliere: “La 2 giorni di Bilancio regionale, conferma l'andazzo, e si è infatti conclusa con un risultato netto. Cremona 325 milioni, Crema 5 . Un “cappotto”.

Ieri, infatti, mentre la Giunta lombarda impegnava 25 milioni per comprare il progetto autostradale per la Cr-Mn e decideva di deliberare un accordo di programma per la costruzione di un nuovo ospedale a Cremona, con un impegno economico di quasi 300 milioni, in aula venivano respinti i miei emendamenti con i quali chiedevo a Regione Lombardia risorse per il territorio tra cui: 7 milioni per riqualificare l'ex tribunale, 4 milioni per gli ex stalloni e 3 milioni di fondi per il recupero della scuola ex CL. Inoltre è stata bocciata la richiesta d'impegno di vincolare, sin da oggi in vista del bilancio di dicembre, i fondi per istituire le nuove case della comunità (PreSST) nella nostra provincia con particolare attenzione a Crema, Rivolta d'adda e Soresina.

A fronte di tali bocciature, il consigliere targato M5s si chiede che fine abbiano fatto le famose promesse ed i pochi giorni sventolati da Fontana. “Si sono trovati soldi per tutti, - sottolinea -, ma 8 milioni per un PreSST sembrano una cifra introvabile per Crema. E soprattutto, quando arriveranno i fondi per coprire il costo totale degli interventi di 26.770.000 euro per migliorare sia il

presidio dell’Ospedale Maggiore di Crema sia quello del Santa Marta di Rivolta d’Adda stimati circa 1 anno fa dal Dg dell’Asst Crema, Germano Pellegatta?”.

Conclude il consigliere: “L’unica cifra ipotizzata per Crema sono i soli 5 milioni per migliorare il comfort del presidio cittadino (ed i 7 milioni spuntati per la Tangenzialina nel piano Marshall(?) lombardo. Punto e stop. Il resto sono solo chiacchiere.

Ma tra le tante chiacchiere, permane il silenzio di un territorio, quello cremasco e di Crema, ormai rassegnato ad un ruolo di comprimario e territorio sacrificato sull'altare degli equilibri di poltrone e segreterie politiche. Forse sarebbe l'ora che tutto il Cremasco, a prescindere dai colori politici, si unisse per fare fronte comune. Tertium non datur”.


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