C'era anche il cremonese Eugenio Beltrami quando gli americani sognavano la conquista dello spazio dal Monte Wilson e scelsero i migliori matematici e fisici per i loro studi
Esiste una piccola storia, così piccola e così rivolta a talmente poche persone che merita di venir raccontata. Il merito di questa storia è quello di non interessare praticamente a nessuno ma, come tutte le piccole cose, questa storia racconta di grandi uomini e di un grandissimo ed unico progetto, progetto che avrebbe chiamato a sé anche un cittadino cremonese.
George Ellery Hale era nato a Chicago nel 1868, era uno di quei ragazzi fortunati perché nato in salute e figlio di una famiglia decisamente facoltosa, ma era sopratutto un ragazzo curioso nel senso buono della parola, non era come quegli insopportabili bambini che sono curiosi solo per rompere le scatole, George guardava il cielo fin da piccolo e sognava di poter scoprire gli astri e tutto ciò che li circondava. Una vita tranquilla quella di George, l'agiatezza familiare e il talento gli avevano aperto le porte agli studi in fisica da affrontare nelle migliori scuole degli Stati Uniti, studi che lo indirizzeranno verso l'insegnamento universitario e verso la ricerca di quel cielo che era sempre più il suo mondo.
Eugenio Beltrami era nato a Cremona circa una trentina di anni prima di George, se tanto era stata “semplice e facile” la vita dello statunitense decisamente più movimentata e più in salita, tra le guerre d'indipendenza e i repentini cambiamenti della storia italiana nel XIX secolo, erano passati gli anni per il cittadino cremonese. La famiglia di Eugenio non poteva affrontare i costi di una istruzione universitaria, prima differenza con George, inoltre lo studente cremonese era stato espulso dal prestigioso collegio universitario Ghisleri di Pavia per le sue idee indipendentiste, seconda differenza con George che aveva sempre vissuto lontano dalla politica, Beltrami fece altri lavori prima di arrivare all'insegnamento, terza differenza con George. Non differenze da poco per due scienziati, detto in parole povere: oggi, ma non da oggi, Eugenio Beltrami a Cremona non se lo fila più nessuno, il geniale matematico il quale, nonostante non si fosse mai laureato riuscì a diventare professore universitario, è relegato negli angoli remoti di una storia cittadina che, praticamente quasi mai, valorizza i propri illustri concittadini, soprattutto quelli che cambiarono parte del mondo scientifico.
C'è una strada in ciottoli in centro che porta il suo nome così come esiste una scuola superiore - e ci mancherebbe altro - in via Palestro a lui dedicata, per il resto tutto in silenzio, quel silenzio che è calato da decenni anche sul matematico Guido Grandi, unico cremonese, nella già ridotta corte di scienziati italiani, entrato di diritto nella Royal Society. La storia che George vorrebbe raccontare parte proprio da quello spazio che, fin da bambino, il fisico, matematico e chimico statunitense osservava senza sosta, dopo gli studi prende forma il suo enorme progetto, la costruzione del più grande osservatorio astronomico del mondo, quello del Monte Wilson, in California, impresa che venne decisa all'inizio del XX secolo. Un progetto enorme ed ambizioso che George porterà avanti durante tutta la sua vita fino a quando, una volta completato, non diventerà il centro più avanzato al mondo per poter osservare quegli astri dei quali si sapeva molto ma, in realtà, non si sa ancora nulla o quasi. Siamo all'inizi di un secolo in cui già il solo fatto di poter volare rappresentava un enorme passo avanti nella storia dell'uomo, ma mentre i fratelli Wright sviluppavano i loro concetti del volo a motore lungo le spiagge di Kitty Hawk, sulla costa est degli Stati Uniti, George e i suoi collaboratori, dalla parte opposta della nazione, vedevano il futuro come la conquista e la scoperta dello spazio e di ciò che conteneva. Per fare questo il fisico statunitense aveva capito una cosa molto importante; per leggere e scoprire gli astri aveva bisogno delle persone o delle teorie scientifiche migliori disponibili. George si mette subito al lavoro appena dopo aver posato la prima pietra sul Monte Wilson, prende dei normali fogli e una macchina da scrivere e comincia a comporre una lista, unica al mondo, con i cognomi e la provenienza delle migliori menti tra fisica, matematica, chimica e geologia. E' una lista di persone, alcune già scomparse, che con i loro studi potevano contribuire alla scoperta degli astri e a capire, ad esempio, quale fosse la composizione di un pianeta, o il tragitto migliore per raggiungerlo, anche senza aver mai messo piede nello spazio. Sono la bellezza dello spazio e il piacere della scoperta che accompagnavano l'idea di George. La scelta dei nomi fatta dal fisico partiva dal XIX secolo e non conosceva, così come la scienza insegna, limiti umani o territoriali: statunitensi, italiani, tedeschi, olandesi, giapponesi, inglesi o di altri paesi, George Ellery Hale non aveva pregiudizi verso nessuno, aveva semplicemente bisogno di tutti per portare avanti il suo sogno. Sugli appunti compaiono cognomi di persone famose in tutto il mondo così come di coloro che sono già state dimenticati nella loro città, la lista dei matematici italiani è risicata e il cognome Beltrami è nell'elenco, le sue teorie potevano contribuire a sviluppare l'osservatorio astronomico e a capire quei mondi che ci circondano, confermando quanto valore vi fosse nel lavoro portato avanti dal cremonese. George si dedicherà allo sviluppo della lista fino a pochi giorni dalla sua morte, avvenuta nel 1938, lasciando ai suoi successori un elenco di nomi da considerare per sempre per poter portare avanti il lavoro di di tutta la sua vita. C'è l'Eugenio in quel elenco di persone che hanno cambiato parte della storia della umanità, così come c'è un osservatorio astronomico che quasi tutti conosciamo, perché compare in moltissimi film, che ha una piccola storia da raccontare, una storia che continua nel tempo e nello spazio.
Nelle foto l'elenco degli scienziati "utili" per gli studi sullo spazio, Eugenio Beltrami e George Ellery Hale
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commenti
Franco
3 marzo 2025 11:40
Beltrami fu anche fra i padri del calcolo tensoriale, che contribuì alla formulazione matematica della relatività generale di Einstein.