Quanto è risorgimentale la Cremona di Mameli, Novaro, Beltrami e Verdi. In biblioteca "Viva l'Italia" a cura dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano
E’ una Cremona tutta Risorgimentale quella che ha celebrato nei giorni scorsi il Nabucco di Giuseppe Verdi e che si appresta, ora, ad accogliere l’evento ‘Viva L’Italia’ dedicato al musicista Michele Novaro che ha legato il suo nome all’inno nazionale: autore prolifico di inni e canti patriottici.
L’iniziativa, in programma mercoledì 26 novembre 2025 (ore 16,30) presso la Sala Carini Dainotti della Biblioteca Statale di Cremona è organizzata dalla Sezione di Cremona-Lodi dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, presidente Emanuele Bettini del Comitato provinciale e Direttore della Sezione di Cremona-Lodi dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, con la collaborazione del Conservatorio “Claudio Monteverdi” e della Biblioteca Statale di Cremona.
Un tema quello degli inni patriottici che incrocia la cultura di Cremona in quei tempi risorgimentali. Basti solo pensare alla figura Elisabetta Beltrami Barozzi che fu, oltre che importante cantante lirica al teatro Concordia, anche autrice di testi musicali patriottici. Nel 1848 diventò eroina dei moti risorgimentali in città. Tra le sue opere anche l’Inno di guerra per gli Italiani su parole del poeta Ferragni. La composizione fu eseguita a Cremona il 2 aprile 1848 in occasione dell'entrata delle Truppe Piemontesi guidate da Sua Maestà il Re Carlo Alberto. L’ incipit recita Fratelli accorrete; già squilla la tromba. È alquanto singolare che l’inizio della composizione di Beltrami/Ferragni richiami proprio quello scritto da Mameli e musicato da Novaro nel 1847. Il richiamo ai Fratelli (d’Italia) e pressoché evidente.
Altro dettaglio interessante per quei tempi della Cremona risorgimentale e, contemporaneamente musicale e artistica, la vicinanza di Elisabetta Beltrami Barozzi con la famiglia Trecchi. Scrisse infatti la cantata Nel giorno dell’onomastico della nobilissima donna Teresa Trecchi-Araldi. Una famiglia, quella dei conti Trecchi, assolutamente vicina e propugnatrice agli ideali risorgimentali e garibaldini. Di Garibaldi si parla proprio in alcune lapidi all’interno di palazzo Trecchi come ospite di quella famiglia.
Altro personaggio di spicco fu Antonio Bazzini, violinista di fama internazionale, bresciano d’origine, si esibì spesso al teatro Concordia di Cremona e fu autore di uno dei più famosi canti Risorgimentali Il Vessillo lombardo, con Antonio Buccelleni che di Bazzini fu il mecenate. Su lombardi, al vessillo di guerra | liberiamo l’italica terra ricorda l’inno risorgimentale.
Come poi non ricordare il Verdi appena uscito dal trionfo del Nabucco (1842) e dalla composizione di un'altra opera con spessore politico quale I lombardi alla prima Crociata (1843) [ O Signore dal tetto natio ] e i suoi rapporti con Giuseppe Mazzini e successivamente con Goffredo Mameli. Dalla collaborazione del maestro delle Roncole e del patriottico poeta nacque, nel 1848, l’ Inno militare, Grido di guerra, (Coro maschile a tre voci e pianoforte) che così inizia: Suona la tromba/ ondeggiano le insegne gialle e nere.
E Verdi, quello già di Villa Sant’Agata e dei suoi rapporti con Cremona, tenne rapporti anche con Arnaldo Fusinato; poeta musicato da Novero. Con lui, nel 1855, collaborò alla traduzione, dal francese, de I vespri siciliani (Les vêpres siciliennes), rappresentati nel dicembre di quello stesso anno a Parma con il titolo di Giovanna di Guzman (prima assoluta italiana).
Il programma, introdotto dallo storico Michele D’Andrea, prevede l’esecuzione de Il Canto del Dragone, La livornese, Roma e Venezia (Nogaro), La Bandiera Italiana: testi di Federico dall’Ongaro e musica di Michele Novero. Nonché Venezia, sulle parole di Arnaldo Fusinato. Al termine, il Coro del Conservatorio, diretto da Giuseppe Caffi, eseguirà la versione filologica de Il Canto degli Italiani, nella sua originaria natura operistica. Davide Bodini, Nicolas Gelati, Simone Legati, Leonardo Bodini, Tecla Stabile e Marta Galbiati: saranno gli esecutori.
Musicologo
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