25 novembre 2025

Chiara Ferragni: "Sono fiduciosa, scusate ma non posso aggiungere altro". La Procura chiede una condanna di 1 anno e 8 mesi

"Sono fiduciosa, scusate ma non posso aggiungere altro", ha spiegato, ripresa dalla redazione di Leggo, Chiara Ferragni ai cronisti, uscendo dall'aula della terza sezione penale e riuscendo piano piano a farsi largo tra telecamere e fotografi per lasciare il Tribunale di Milano.

L'influencer cremonese, dopo la requisitoria dei pm milanesi che hanno chiesto per lei una condanna ad un anno e 8 mesi, ha voluto prendere la parola davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini per dimostrare la sua innocenza. Ha ricostruito, nel processo a porte chiuse, le sue numerose attività benefiche portate avanti nel corso degli anni, tra cui, ad esempio, la raccolta fondi che in passato creò, assieme all'allora marito Fedez, per la terapia intensiva del San Raffaele nel periodo Covid. Anche nei due noti casi del pandoro e delle uova di Pasqua, ha ribadito l'imprenditrice: "tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto in buona fede, nessuno di noi ha lucrato".

Ha fornito chiarimenti la Ferragni, ad esempio, sui contratti tra lei e le aziende Balocco e Cerealitalia per le due campagne promozionali di vendita di quei prodotti, che prevedevano quote fisse che erano state stabilite per la beneficenza, in un caso a favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino e nell'altro dell'associazione "I Bambini delle Fate". L'avvocato Giuseppe Iannaccone, col collega Marcello Bana, ha spiegato che Ferragni in aula con le dichiarazioni spontanee "ha voluto reagire subito ai pm, dichiarando la sua totale buona fede". Nell'udienza del 19 dicembre, ha aggiunto il difensore, "parleremo noi per spiegare il perché di alcune scelte e così verrà fuori l'innocenza di Chiara". La sentenza è prevista per metà gennaio. 

 

Stefano Mauri


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