Cadute di intonaco, gessi che si sbriciolano, lampade che cadono. Così è ridotta la facciata di palazzo Stanga in via Palestro
L'intonaco che si stacca, i mattoni che si stanno deteriorando, le lampade cadute, i gessi che si sbriciolano, l'impalcatura di sicurezza che evita cadute di materiale sul marciapiede o sulla strada, il portone chiuso. Sul balcone due bandiere, quella europea e quella italiana completamente lacerata. Ieri mattina due turisti francesi provenienti da Orleans leggevano dalla piazza di San Vincenzo quanto scritto su una guida della città che illustrava Palazzo Stanga Trecco con la descrizione di uno degli immobili storici più affascinanti delle dimore nobiliari cremonesi. Dopo aver visto il degrado del palazzo se ne sono andati scuotendo la testa, delusi, sperando di avere miglior riscontri dal vicino museo civico. Come testimoniano le immagini di Gianpaolo Guarneri, la facciata di palazzo Stanga è davvero degradata. Certo se avessero potuto visitare il magnifico cortile interno, le sale, forse si sarebbero dimenticati quanto visto da via Palestro. La fronte del palazzo è stato progettato dall'architetto Vincenzo Marchetti, recuperando elementi preesistenti di stampo barocchetto, in parte inventati nel 1768 dall'architetto dilettante e proprietario del palazzo Giulio Stanga e in parte revisionati più tardi dal ben più professionista Faustino Rodi che, come racconta il Crart nella sua guida "Ti racconto Cremona", egli era intervenuto in una ristrutturazione in occasione del matrimonio di un altro Stanga, Vincenzo, con Maria Giuseppe Manfredi della Casta realizzando tra l'altro il grande scalone, divenuto ormai un must per i palazzi nobiliari dell'epoca". La raffinata facciata di gusto barocchetto, suddivisa su due piani con i rispettivi mezzanini, è movimentata da grandi finestre sagomate, arcate polilobate, cornici e ferri battuti. Purtroppo il tutto in pessime condizioni.
"È stato redatto un progetto complessivo che prevede anche il restauro del fronte su via Palestro ed è stato candidato ai fondi dell'8 x 1000, senza purtroppo esito positivo. - afferma l'architetto Massimo Masotti -Siamo in attesa di un finanziamento Miur di 400.000 che permetterebbe di eliminare le principali vulnerabilità. I soldi disponibili sono molto pochi e noi siamo 50esimi su 100, finanziati 25. L'ultimo intervento sulla facciata è stato fatto nei primi anni '90, quando il Palazzo era in gestione alla scuola. Poi è passato alla Provincia, che negli anni ha investito più di 2.000.000 di euro per rifare i tetti, sistemare i locali del primo piano e dare decorosità agli ambienti della scuola".
Il Palazzo è ancora la sede ufficiale dell'Istituto Stanga (che qui mantiene alcuni spazi per non perdere il lascito testamentario) e della Fondazione Comunitaria.
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