Carcasse di animali, rifiuti, oggetti bruciati: intensa attività dei Carabinieri della Forestale nei giorni di Pasqua
Carcasse ed ossa di suini abbandonate come rifiuti nel liquame anch’esso illegalmente sparso sul terreno retrostante l’allevamento, vitelli morti bruciati insieme ad ingenti quantitativi di ramaglie, rifiuti speciali accatastati e abbandonati vicino alle strutture produttive. Questo è quanto rinvenuto durante i giorni delle festività di Pasqua, in occasione delle attività di monitoraggio e prevenzione ambientale, dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Crema con sede nella struttura della Compagnia Carabinieri Crema di via Macallè e coordinata dal Gruppo Carabinieri Forestale Mantova.
Facendo seguito a circostanziate segnalazioni oltre che da un attento controllo del territorio Cremasco, anche grazie ad interventi congiunti con altre Autorità di controllo (ATS Valpadana ed ARPA in primis), vengono interrotte attività e condotte illecite nel settore zootecnico. Un allevatore di suini dell’alto Cremasco è stato deferito alla Autorità Giudiziaria in quanto, nelle pertinenze della struttura, è stata accertata una consistente quantità di rifiuti di varia tipologia ed il piazzale all’interno dell’azienda era oggetto costante di impaludamento di liquami. Nel liquame a terra solidificato i Carabinieri Forestali congiuntamente al Servizio Veterinario ATS Valpadana, hanno rinvenuto carcasse di suini in avanzato stato di decomposizione insieme ad ossa disperse; contestata anche l’assenza del previsto piano di utilizzazione agronomica. Dai primi accertamenti non risultano documentabili e tracciabili le gestioni delle carcasse di suini. Sono state inoltre rilevate sostanziali carenze strutturali ed igienico-sanitarie anche all’interno dell’ allevamento tuttora al vaglio degli enti accertatori.
Sempre in zona alto Cremasco, facendo seguito ad un tempestivo e risolutivo intervento dei Vigili del Fuoco riguardo un ingente ammasso di ramaglie a fuoco fuori controllo, oltre ad accertare l’illecito abbruciamento (superiore ai tre metri steri) e l’assenza di vigilanza al fuoco, la Stazione CCForestale rinveniva, tra il materiale parzialmente combusto, anche resti di vitelli così da confermare l’illegale smaltimento delle carcasse.
Dal Gruppo Carabinieri Forestale Mantova si sottolinea che la non corretta gestione aziendale dei rifiuti speciali, con particolare riguardo a quelli organici (carcasse in primis), oltre a costituire una serio e perdurante nocumento all’ ambiente circostante, è causa di attrazione e contestuale atteggiamento “confidente” alle aree antropizzate di carnivori selvatici (lupi, volpi ed eccezionalmente cinghiali) e dei correlati episodi di procurato allarme della cittadinanza.
I Carabinieri ricordano che in ambito suinicolo, le carenze strutturali, igienico sanitarie e più in generale le non corrette o non attuate misure di biosicurezza, anche se di un solo operatore, innalzano altresì la potenziale esposizione al rischio PSA (Peste Suina Africana) dell’intera filiera.
E’ opportuno altresì comunicare che, negli allevamenti oggetto di intervento, non sono state rilevate situazioni o gestioni tali da configurare il reato di “maltrattamento di animali” ai sensi della vigente normativa.
Riguardo le sanzioni e le pene connesse a quanto accertato:
- Deposito incontrollato rifiuti: se da imprese economiche o titolari di Enti, pena dell’arresto da tre mesi a un anno o dell’ammenda da 2 600 a 26 000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi oppure congiuntamente con arresto e ammenda di uguale entità se si tratta di rifiuti pericolosi.
- Utilizzazione liquami fuori da normativa: ammenda da euro millecinquecento a euro diecimila o con l'arresto fino ad un anno.
- Combustione di residui vegetali in cumuli superiori a 3 mt steri , sanzione amm.va da € 102,60 a € 615,60
- Omessa custodia e controllo all’ abbruciamento sanzione amm.va da € 102,60 a € 615,60.
In alto, a scorrimento, alcune immagini trasmesse dai Carabinieri.
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