Case popolari, il "buco nero" di via Santa Croce: un intero stabile dell'Aler abbandonato da vent'anni esatti e usato come discarica
L'anno prossimo saranno vent'anni esatti dalla “disfatta di via Santa Croce”. La storia è quella di un intero stabile destinato ad alloggi popolari e rimesse per auto rimasto completamente abbandonato, transennato e inutilizzato se non come discarica a cielo aperto. Ed è un vero e proprio spreco, considerata anche l'attuale crisi, con l'avanzare delle nuove povertà e il fabbisogno di alloggi a canone calmierato che toccano anche Cremona.
Siamo in via Santa Croce, laterale di via Ghinaglia, non distante dai binari della ferrovia. Qui sorge una palazzina di proprietà dell'Aler (Azienda Lombarda per l'Edilizia Residenziale) sulla quale nel lontano 2002 si contava parecchio per incrementare gli alloggi popolari in città. Non a caso, con delibera del consiglio di amministrazione dell'Aler del 29 gennaio 2002, venne approvato il progetto esecutivo per il “recupero di 16 alloggi e 18 rimesse”. E' tutto ancora scritto e ben visibile sul grande cartello affisso alla facciata dello stabile. Dal cartello si apprende anche che nel gennaio del 2004 venne esperita la gara per i lavori con un'offerta di 1.202.231,91 euro. L'impresa esecutrice era la Socim Spa, di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli).
Di fatto, però, quei lavori si arenarono ben presto per una controversia a quanto pare di natura economica. Dalla prima metà degli anni Duemila il progetto è così naufragato e l'immobile di Santa Croce è rimasto del tutto inutilizzato. Degli appartamenti e delle rimesse non se ne è più parlato e tutto è fermo da quindici anni.
Giusto prima del Covid, l'Aler ha offerto al Comune di Cremona l'immobile. Inutile dirlo, ma l'amministrazione ha ovviamente declinato l'offerta: in capo al Comune ci sono già anche troppi immobili da alienare e le risorse sono quel che sono. Dall'amministrazione sono anche partite alcune sollecitazioni per far ripartire i lavori, ma ad oggi niente: lo stabile di via Santa Croce rimane un “buco nero” a ridosso di via Ghinaglia. Resta di proprietà dell'Aler ma prospettive di recupero, a quanto è dato sapere dal Comune, non ce ne sono.
Oggi abbiamo provato a contattare l'Aler di Cremona per saperne di più, ma il direttore non era presente e siamo stati invitati a contattare la sede di Brescia (l'azienda regionale accorpa Cremona e Mantova). Niente da fare nemmeno là: dall'ufficio manutenzioni dell'Aler di Brescia ci è stato detto di sentire Cremona. Confidiamo a questo punto in un nuovo contatto con il responsabile dell'Aler di Cremona, almeno per capire se davvero non c'è speranza di recuperare lo stabile ricavandone alloggi popolari e chiudere uno dei tanti “buchi neri” in città.
Nelle foto in alto a scorrimento, lo stabile di via Santa Croce e il cartello dei lavori del 2002
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